Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ricevendo al Quirinale i nuovi Cavalieri del Lavoro per la consegna delle onoreficenze, ha commentato il clima di conflittualità presente nel tempo delle riforme strutturali, non più rinviabili: “Non possiamo restare prigionieri di paralisi e impedimenti. I cambiamenti sono essenziali”. Il presidente ha infatti ricordato “le troppe contrapposizioni pregiudiziali, l’incapacità di dialogo e di intesa, gli atteggiamenti frenanti o di vero e proprio rifiuto rispetto a scelte concrete di riforma che sono state l’espressione di conservatorismi, corporativismi e ingiuste pretese di conservazione di posizione di rendita, di ingiuste posizioni acquisite”.
“Tocca all’Unione europea imboccare la strada di politiche decisamente orientate alla crescita anche perché, nonostante indubbie differenze, è l’Europa nel suo insieme che accusa i colpi di una tendenziale stagnazione se non deflazione”, ha poi aggiunto Napolitano, aggiungendo: “Perché il nostro Paese esca dalla crisi e torni a crescere, libero da zavorre, dobbiamo tutti, come cittadini democratici in nome dello Stato, mettercela tutta”
“Oltre all’apporto delle imprese e alla sollecitazione delle politiche per la crescita e il lavoro, conta l’emergere nella società e nei ceti dirigenti del paese di una comune consapevolezza della responsabilità da assumersi per realizzare i processi di cambiamento”, ha concluso il presidente.
F.P.



























