Confcommercio valuta positivamente la legge si stabilità nel suo complesso, soprattutto sul piano della qualità degli interventi, ma è fortemente perplessa sulla dimensione quantitativa.
“E’ da valutare favorevolmente – sottolinea Confcommercio in una nota – la decisione di espandere il deficit fino alla soglia consentita, peraltro temporaneamente, scelta che appare finalmente coerente con l’idea che se la disciplina di bilancio è un valore è, invece, un errore l’ottusa austerità. In secondo luogo, la ricomposizione delle uscite pubbliche, in favore di provvedimenti pro competitivi e pro crescita, imponendo qualche ulteriore vincolo alla spesa delle amministrazioni centrali e locali, non può essere vista come una declinazione del teorema dei tagli lineari quanto piuttosto come un giusto stimolo verso una maggiore efficienza della spesa”.
“Auspichiamo si tratti però – continua Confcommercio – dell’ultimo intervento dall’alto in materia di enti locali e di regioni: gli strumenti dei fabbisogni e dei costi standard devono essere utilizzati quanto prima per discriminare correttamente tra enti virtuosi ed enti che spendono con scarsa efficienza e con dubbia efficacia. Sotto il profilo quantitativo, d’altra parte, – conclude Confcommercio – le risorse messe in movimento, seppure lungo una direzione condivisibile, risultano modeste per sostenere la crescita”.


























