Il Consiglio dei ministri ha approvato i decreti che porteranno sul mercato una quota non superiore al 40% del Gruppo Poste Italiane e una non superiore al 49% dell’Ente nazionale per l’aviazione civile.
L’avvio alla privatizzazione delle quote statali, che potrebbe avvenire anche in più fasi, lascerà quindi la maggioranza delle stesse in mano al Ministero dell’Economia.
Diverse le modalità di cessazione/acquisizione. Nel caso delle Poste si opterà per la sola offerta pubblica di vendita (quotazione), rivolta non solo a investitori istituzionali italiani e internazionali ma anche al pubblico di risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del gruppo stesso; quest’ultimi con diritto ad una particolare incentivazione.
Nel secondo caso, oltre alla quotazione, non è stata esclusa la possibilità di trattativa diretta con un privati attraverso asta competitiva.
Oltre alle privatizzazioni, il consiglio ha ratificato una serie di nomine, come quella di Fabrizia Lapecorella a direttore generale delle Finanze, di Giuseppe Peleggi per l’incarico di direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, e quella di VincenzoLa Viacome direttore generale del Tesoro. Luigi Ferrara, dirigente di prima fascia dei ruoli della presidenza del consiglio dei ministri, è invece stato nominato con l’incarico di capo del Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi.