La Cassazione con la sentenza numero 5581 depositata oggi, accogliendo l’eccezione sollevata dalla Fiom, ha dichiarato l’inammissibilità per sopravvenuta carenza di interesse del ricorso proposto da Fabbrica Italia Pomigliano contro l’ordinanza, considerata dalla Fiom “antidiscriminatoria”, emessa dalla Corte d’Appello di Roma.
Per il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, la Cassazione ha messo fine alla vicenda processuale originata dal tentativo della Fiat di estromettere il sindacato dallo stabilimento “attraverso l’odiosa discriminazione a danno dei suoi iscritti”.
“A seguito di tale pronuncia, spiega il sindacalista, diviene così definitiva l’ordinanza della Corte d’Appello che ha accertato la discriminazione nelle assunzioni presso lo stabilimento di Pomigliano verso gli iscritti della Fiom; ha quindi ordinato di cessare tale comportamento, di rimuoverne gli effetti e di procedere con l’assunzione di 145 iscritti al sindacato dei metalmeccanici Cgil. Ora la Fiat proceda rimettendo nel ciclo produttivo i 145 lavoratori ancora tenuti in cassa integrazione”, conclude Landini.