Dopo una “profonda” crisi economica e finanziaria “siamo entrati in una congiuntura più favorevole”; tuttavia “le fragilità globali e i rischi al ribasso alla stabilità finanziaria tuttora persistono”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, intervenendo alla cerimonia d’apertura del consiglio dei governatori del Fondo internazionale per lo sviluppo economico (Ifad). Saccomanni ha poi ricordato che “la più recente turbolenza finanziaria nei mercati emergenti, come conseguenze di fattori globali e condizioni locali, mostra che la ripresa economica mondiale è tuttora vulnerabile”. “Ritengo di no”: così il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni risponde a chi gli chiede se l’Italia possa permettersi di sforare il 3% del deficit. “Non esiste una regola che impedisce all’Italia di andare oltre il 3%: ci vada, poi però paga le conseguenze di credibilità, reputazione, reazioni sul mercato e sanzioni”. “La ripresa della seconda parte del 2013 è dovuta a misure che abbiamo adottato noi, è ‘homegrown'”. Poi sulle voci che lo danno nel Totoministri con una riconferma al Tesoro: ”Non sono stato contattato da nessuno e se mi contatteranno ci rifletterò”. ”Ora ci sarà un cambio di governo, capisco che c’è domanda di accelerazione su altri fronti, ma i capisaldi della politica di bilancio non sono in discussione”, ha sottolineato Saccomanni.
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