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Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

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Home - Camera - Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

29 Gennaio 2014
in Camera

INTERROGAZIONI
Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 9.10.
5-01341 Caparini: Sul possibile declassamento della sede INAIL di Breno.

Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.

Massimiliano FEDRIGA (LNA), cofirmatario dell’interrogazione in titolo, fa notare che la sede INAIL citata nell’atto in discussione svolge una funzione fondamentale per la collettività, comprendendo nell’ambito della propria fascia territoriale di competenza più di una provincia. Considerato, peraltro, che è di palese evidenza come non tutti i cittadini abbiano la possibilità di accedere ai servizi online dell’Istituto, pur di recente implementati, chiede al Governo di continuare a monitorare la situazione e di valutare con maggiore attenzione i profili di criticità territoriale, evitando che i pur comprensibili processi di razionalizzazione della spesa si traducano in un’inaccettabile riduzione dei servizi.

5-02009 Fedriga: Meccanismi di anticipazione dei trattamenti di integrazione salariale.

Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.

Guido GUIDESI (LNA), cofirmatario dell’interrogazione in titolo, fa notare che il ritardo nella concessione degli interventi di sostegno al reddito determina situazioni di grave disagio sociale, lasciando numerose famiglie senza alcuna forma di sostentamento quotidiano. Nel rilevare che l’anticipazione dei trattamenti potrebbe contribuire ad attenuare la drammatica fase di crisi che sta attraversando il Paese, auspica che il Governo la renda possibile o, quanto meno, intervenga strutturalmente sulla tempistica relativa all’adozione dei provvedimenti di autorizzazione dei trattamenti successivi agli accordi sottoscritti a livello locale.

5-01755 Baldassarre: Attuazione del «casellario dell’assistenza» INPS.

Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.

Marco BALDASSARRE (M5S), pur prendendo atto della risposta del rappresentante del Governo, che fornisce rassicurazioni circa l’attuazione delle misure concernenti il funzionamento del casellario, si dichiara sorpreso che il Ministero, tra i tanti atti di sindacato ispettivo da lui presentati, riguardanti la relazione annuale della Corte dei conti circa gli esiti del controllo sulla gestione dell’INPS, abbia sollecitamente fornito un riscontro soltanto a quello in discussione, di cui peraltro erano già noti, a seguito di informazioni acquisite per le vie brevi, i principali elementi di conoscenza.

5-01518 Nardella: Prospettive di reintegro di lavoratori dell’ex stabilimento Alfa Romeo di Arese.

Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.

Elisa SIMONI (PD), cofirmataria dell’interrogazione in titolo, nel ringraziare il rappresentante del Governo per la risposta puntuale, fa presente che occorre attendere le motivazioni della indicata sentenza della Corte d’appello per avere un quadro più chiaro della situazione, chiedendo al Governo, nel frattempo, di monitorare la situazione, tenuto conto del grave disagio sociale dei lavoratori coinvolti.

78 del 2010. 5-01746 Gnecchi: Sul recente decreto per la tutela dei lavoratori di cui al decreto-legge n.

Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.

Marialuisa GNECCHI (PD), pur ringraziando il rappresentante del Governo, dichiara di non potersi ritenere soddisfatta della sua risposta, giudicando inaccettabile che venga definita poco chiara una disposizione che, in realtà, risulta priva di dubbi interpretativi: l’articolo 12, comma 5-bis122 del 2010, a suo avviso, fa riferimento inequivocabilmente a tutti gli accordi stipulati entro il 30 aprile 2010 e non alla cessazione del rapporto di lavoro. Rilevato che la chiarezza della norma è stata confermata dal fatto che il primo decreto attuativo è stato adottato proprio in base a quella corretta interpretazione, non si spiega per quale motivo i provvedimenti ministeriali successivi abbiano adottato criteri temporali più restrittivi e penalizzanti, con il rischio di dar luogo a lunghi contenziosi giudiziari. Giudica grave colpire lavoratori già penalizzati dalle recenti riforme previdenziali, negando loro – o ritardando – il prolungamento dell’intervento di tutela del reddito, che, peraltro, sarebbe di gran lunga inferiore rispetto alla pensione, della legge n.

Auspica, in conclusione, che il Governo risolva quanto prima tale problematica, ripristinando condizioni di equità nei confronti dei lavoratori che, terminata la mobilità o usciti dal fondo di sostegno durante il 2013, matureranno l’accesso alla pensione a partire dal 2014.  

Walter RIZZETTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.55.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO indi del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.

La seduta comincia alle 9.55.

Schema di decreto ministeriale in materia di ammortizzatori sociali in deroga. 
74. Atto n.

(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 gennaio 2014.  

Walter RIZZETTO, presidente, comunica che non sono ancora stati espressi i rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario recate dal provvedimento da parte della V Commissione (Bilancio), i cui lavori sono in corso di svolgimento. 
Avverte, pertanto, che la seduta per il seguito dell’esame dello schema di decreto in titolo sarà sospesa, in attesa della deliberazione dei predetti rilievi; nel frattempo, la Commissione proseguirà i propri lavori con le altre sedute già previste all’ordine del giorno.  

La Commissione prende atto.  

Walter RIZZETTO, presidente, sospende, quindi, la seduta.

La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle 10.20.

Cesare DAMIANO, presidente, avverte che sono pervenuti i rilievi formulati  V Commissione (Bilancio) sulle conseguenze di carattere finanziario recate dal provvedimento. Ricorda, quindi, che il relatore ha presentato, nella precedente seduta, una proposta di parere favorevole con condizioni sulla schema di decreto in esame (vedi allegato 6). Comunica, altresì, che sono nel frattempo pervenute le proposte alternative di parere presentate rispettivamente dai deputati Fedriga e Di Salvo ed altri.

Massimiliano FEDRIGA (LNA) fa presente che il suo gruppo ha predisposto una proposta alternativa di parere, con la quale intende manifestare un orientamento contrario sul provvedimento in esame, ritenendo che la proposta di parere favorevole con condizioni formulata dal relatore non sia in grado di sottolineare con forza al Governo le questioni problematiche da risolvere. Soffermandosi sul contenuto della proposta di parere del relatore, ritiene, in particolare, che siano poco perentorie le condizioni da esso recate, dal momento che appare contraddittorio, ad esempio, chiedere, con la condizione di cui alla lettera b), la soppressione del comma 2 dell’articolo 2 e poi, in subordine, ammetterne, con la condizione di cui alla lettera c), solo la parziale modifica. Giudicata, peraltro, poco incisiva anche la condizione formulata alla lettera e), chiede quantomeno di rafforzare i rilievi contenuti nella proposta presentata dal relatore.

Eleonora BECHIS (M5S) dichiara che il suo gruppo ha apprezzato il lavoro svolto dal relatore, soprattutto laddove ha inserito nella sua proposta di parere talune condizioni tese, ad esempio, ad estendere l’ambito soggettivo degli interventi di sostegno al reddito (con un ampliamento dei datori di lavoro potenzialmente beneficiari), a garantirne un adeguato finanziamento, a prevedere uno snellimento delle procedure di presentazione delle domande, ad assicurare l’attivazione di percorsi di riqualificazione dei lavoratori. Ritiene, pertanto, che, in una inevitabile fase di transizione verso un regime di interventi più indirizzato alle politiche attive, il provvedimento, se modificato alla luce delle condizioni formulate, possa fornire ai lavoratori alcune risposte necessarie, seppur non risolutive e strutturali, come potrebbe essere, invece, la previsione di un reddito minimo di cittadinanza, fortemente sostenuta dal suo gruppo. 

Ritenuto, quindi, che la proposta di parere del relatore costituisca un contributo per rafforzare gli strumenti da offrire con urgenza ai soggetti più in difficoltà, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo su tale proposta.  

Titti DI SALVO (SEL) osserva che il suo gruppo ha presentato una proposta di parere alternativa a quella del relatore, anzitutto perché giudica inaccettabile che, in un momento di grave disagio sociale come quello attuale, che di certo non può definirsi neutro, il Governo decida di intraprendere politiche di spending review in materia di interventi di sostegno al reddito: sotto questo profilo, ritiene che la Commissione, considerato il suo ruolo di «ultimo baluardo» dei diritti dei lavoratori, non debba accettare una simile impostazione. Pur condividendo, inoltre, taluni dei punti contenuti nella proposta di parere formulata dal relatore, ritiene che essa non sia in grado di vincolare adeguatamente il Governo a cambiare un provvedimento che presenta, a suo avviso, molte disposizioni criticabili anche in relazione al ruolo delle regioni in materia di ammortizzatori sociali, che viene palesemente svilito. Rileva, infine, come anche taluni aspetti strutturali, di carattere soggettivo e oggettivo, presenti nel testo all’esame della Commissione rendano molto difficile accettare l’ipotesi di una sua condivisione da parte del Parlamento. 

Per le ragioni esposte, raccomanda l’approvazione della proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo.  

Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA ringrazia la Commissione per il lavoro svolto, facendo presente che il Governo prende doverosamente atto della proposta di parere del relatore e ne terrà conto – al pari dei pareri resi dall’omologa Commissione del Senato e da regioni e parti sociali – in sede di definizione del provvedimento definitivo, prima della quale, peraltro, prevede di aprire un’ulteriore fase di confronto con le stesse parti sociali e con il Ministero dell’economia e delle finanze, in vista dell’elaborazione di un testo il più possibile condiviso. Osserva che in una inevitabile fase di transizione verso un nuovo sistema di ammortizzatori sociali, frutto anche di cenni di insoddisfazione registrati in diverse sedi in relazione all’attuale assetto di tali strumenti di sostegno al reddito, il Governo non ha potuto fare altro che applicare, nel senso più organico e coerente possibile, la legislazione vigente, sulla quale, peraltro, non esclude in futuro interventi correttivi, purché siano ragionevoli e attuati sulla base di un attento monitoraggio sugli effetti prodotti in concreto. 
Fa notare che taluni degli interventi previsti nello schema in esame, come quelli in materia di fondi di solidarietà, seppur non risolutivi, appaiono necessari per garantire una risposta immediata alle imprese e ai lavoratori, sempre più in difficoltà a causa della crisi in atto e delle ingenti rimodulazioni degli orari di lavoro. Pur rilevando che il Governo si è sforzato di predisporre un pacchetto di misure che consenta anche alle regioni un certo margine di programmazione degli interventi, evitando un precoce esaurimento delle risorse, fa notare che il quadro degli investimenti contemplato presenta, tuttavia, un elemento di debolezza strutturale, determinato dal fatto che una parte delle risorse aggiuntive stanziate nell’ultima legge di stabilità per il 2014 serviranno alle regioni per coprire il fabbisogno relativo al 2013, con il rischio di registrare una carenza di risorse per l’anno in corso. 

Nel ringraziare, infine, il Parlamento per la rapidità con la quale ha inteso chiudere il proprio impegno rispetto all’atto in discussione, ribadisce, in ogni caso, che lo sforzo del Governo è sempre stato massimo e consentirà di affrontare con dignità l’attuale fase di emergenza.  

Teresa BELLANOVA (PD), relatore, ritiene che la sua proposta di parere rechi condizioni chiare ed efficaci, di cui si dichiara certa che il Governo saprà e vorrà tenere conto in fase di adozione del provvedimento definitivo, in coerenza con i principi di lealtà e correttezza istituzionale che dovrebbero, a suo avviso, sempre caratterizzare il funzionamento di una democrazia parlamentare. Rileva l’assoluta necessità che, in un periodo di grave crisi economica e sociale come quello in corso, in cui i dati statistici sull’occupazione, sull’andamento del PIL e sul ricorso agli ammortizzatori sociali, appaiono sempre più drammatici, tutti si assumano la propria responsabilità politica, a partire dallo stesso Governo, al fine di garantire a chi è in difficoltà un indispensabile trattamento di sostegno. 

Auspica, quindi, che sulla sua proposta di parere si registri l’unanime consenso dei gruppi, invitando gli schieramenti ad evitare strumentali e ideologiche polemiche politiche, nell’interesse dei lavoratori coinvolti. Raccomanda, pertanto, l’approvazione della sua proposta di parere favorevole con condizioni, augurandosi che l’Esecutivo assicuri un adeguato stanziamento di risorse per l’ampliamento degli interventi di sostegno al reddito, dando la giusta priorità alle questioni in esame, che non appaiono differibili in un periodo di grave emergenza sociale come quello in corso, che rischia di produrre effetti devastanti soprattutto nel biennio 2014-2015, in cui sono ormai in fase di esaurimento tutti gli strumenti disponibili a legislazione vigente.  

Cesare DAMIANO, presidente, nel ringraziare il relatore, i gruppi e il Governo per il prezioso contributo offerto, fa notare che il provvedimento in esame interviene in una materia delicata e richiede la massima attenzione da parte di tutti gli schieramenti politici. Rilevato che il Paese vive un momento di grave tensione ed esasperazione, contrassegnato da una ripresa economica lenta e faticosa nonché da dinamiche occupazionali preoccupanti, che rischiano di aprire una fase socialmente esplosiva nel biennio 2014-2015, prende atto con favore della saggia disponibilità del Governo a tornare ad affrontare la questione dei criteri di concessione degli interventi di sostegno, giudicando necessario, nel frattempo, fronteggiare l’attuale emergenza con misure adeguate ed efficaci. In tal senso, ritiene che possa definirsi esauriente la proposta di parere formulata dal relatore, che, a suo avviso, reca condizioni chiare, tendenti ad assicurare forme di sostegno adeguate a favore dei lavoratori, che si augura il Governo possa recepire in sede di stesura definitiva del provvedimento.

Massimiliano FEDRIGA (LNA) chiede al relatore se vi siano margini per rafforzare la propria proposta di parere attraverso condizioni più stringenti, secondo quanto richiamato nel suo precedente intervento.

Teresa BELLANOVA (PD), relatore, ritiene che l’impianto della sua proposta di parere offra già sufficienti garanzie in termini di efficacia: ne raccomanda, pertanto, l’approvazione da parte della Commissione.

Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che porrà prima in votazione la proposta di parere del relatore; in caso di sua approvazione, le proposte alternative presentate si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni formulata dal relatore, risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di parere presentate.  

La seduta termina alle 10.40.

SEDE CONSULTIVA
Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 10.

DL 145/13: Interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l’internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015. 
C. 1920 Governo.
 

(Parere alle Commissioni riunite VI e X). 

(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 gennaio 2014.  

Cesare DAMIANO, presidente, comunica che il relatore, in esito al dibattito svolto nella precedente seduta, ha presentato una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni sul provvedimento in esame. Avverte, altresì, che è nel frattempo pervenuta anche una proposta alternativa di parere presentata dai deputati Di Salvo ed altri.

Titti DI SALVO (SEL), pur riconoscendo lo sforzo compiuto dal relatore per recepire le osservazioni svolte nel corso del dibattito, fa presente che il suo gruppo ha inteso presentare una proposta di parere alternativa, al fine di sottolineare con forza taluni elementi di criticità sul provvedimento. Si riferisce, anzitutto, al carattere eterogeneo del decreto-legge, che, seppur imposto dalla necessità di introdurre norme di sistema, appare ampiamente criticabile, tenuto conto, peraltro, che molte delle norme previste non sembrano sostenute dal requisito dell’urgenza. 

Passando più nel dettaglio al merito del provvedimento, in particolare soffermandosi sull’articolo 14, esprime forti perplessità sul principio di gerarchizzazione delle funzioni ispettive, giudicando altresì insufficiente la misura relativa all’assunzione di nuovo personale ispettivo, considerato che essa fa riferimento solo agli ispettori del Ministero e non anche a quelli degli enti pubblici competenti. Rileva, quindi, l’assoluta necessità di incrementare anche l’organico degli ispettori dell’INPS e dell’INAIL – secondo gli impegni assunti in materia dal Ministro in Parlamento – a fronte di una sempre maggiore diffusione del lavoro irregolare, allentando i vincoli imposti dal blocco del turn over. 
Raccomanda, in conclusione, l’approvazione della proposta alternativa di parere formulata dal suo gruppo.  

Marco BALDASSARRE (M5S), espressa soddisfazione per il lavoro svolto del relatore, che ha tenuto conto di tutte le considerazioni svolte nel dibattito, subordinando il parere favorevole all’accettazione da parte delle Commissioni di merito di una serie stringente di condizioni, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla sua proposta di parere.

Massimiliano FEDRIGA (LNA) ringrazia il relatore per la proposta di parere formulata, il cui contenuto, tuttavia, non consente al suo gruppo di modificare una valutazione ampiamente negativa sul provvedimento nel suo complesso: per tale ragione, preannuncia il proprio voto contrario sulla predetta proposta di parere.

Antonio BOCCUZZI (PD), relatore, pur riconoscendo la validità delle argomentazioni sostenute da taluni rappresentanti dei gruppi di opposizione, ritiene di poter confermare la formulazione della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni da lui presentata.

Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che porrà prima in votazione la proposta di parere del relatore; in caso di sua approvazione, la proposta alternativa dei deputati Di Salvo ed altri si intenderà preclusa e non sarà, pertanto, posta in votazione.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni formulata dal relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere presentata dai deputati Di Salvo ed altri.  

La seduta termina alle 10.10.

SEDE REFERENTE
Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 10.10.

Disposizioni in materia di cumulabilità dei trattamenti pensionistici di reversibilità. 

C. 168 Bobba, C. 228 Fedriga, C. 1066 Rostellato. 

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta dell’8 gennaio 2014.  

Anna GIACOBBE (PD), relatore, preso atto che i gruppi non ritengono di dover svolgere propri interventi nella fase del dibattito di carattere generale, ritiene utile procedere quanto prima alla costituzione di un Comitato ristretto per il seguito dell’istruttoria sui provvedimenti in esame, ai fini della predisposizione di un testo unificato che possa essere realmente condiviso. Ritiene, peraltro, che, prima di nominare tale Comitato ristretto, sia opportuno attendere l’assegnazione alla Commissione di un’ulteriore proposta di legge, la cui presentazione è stata preannunciata dal gruppo SCpI, che sarà possibile abbinare ai provvedimenti in titolo. 

In linea più generale, intende rilevare l’esigenza che la Commissione possa valutare il proseguimento dei lavori sui numerosi provvedimenti al suo esame, che trattano la materia previdenziale, definendo un quadro organico d’insieme e indicando un ordine di priorità, che consenta di garantire una trattazione ampia  delle più importanti questioni in gioco, a fronte di una disponibilità non illimitata di risorse finanziarie.

Gessica ROSTELLATO (M5S), nel prendere atto della richiesta del relatore di attendere l’assegnazione della preannunziata proposta di legge prima di costituire un Comitato ristretto, auspica che l’iter di esame dei progetti di legge in titolo possa comunque giungere in tempi rapidi a conclusione, al fine di offrire un’adeguata tutela soprattutto a quelle donne che, sempre più frequentemente, si ritrovano prive di reddito e costrette a percepire pensioni di reversibilità dall’importo irrisorio. Si tratta, a suo avviso, di incrementare l’importo di tali prestazioni, affinché a queste cittadine siano assicurati adeguati mezzi di sostentamento, anche a fronte di un progressivo aumento del costo della vita.

Cesare DAMIANO, presidente, preso atto che i gruppi condividono l’esigenza di attendere la presentazione di un’ulteriore proposta di legge preannunciata sulla materia, in vista di una sua possibile assegnazione alla Commissione, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.

 

Disposizioni in materia di ricongiunzione pensionistica. 

C. 225 Fedriga e C. 929 Gnecchi. 

(Seguito dell’esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l’esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta dell’8 gennaio 2014.  

Davide BARUFFI (PD), relatore, preso atto che non vi sono richieste di intervento sulle linee generali, ritiene utile procedere alla nomina di un Comitato ristretto, nell’ambito del quale avviare una fase di confronto informale tra i gruppi e di interlocuzione con gli uffici tecnici del Ministero e dell’INPS, anche al fine di verificare la possibile stesura di un testo unificato delle proposte di legge in titolo, nella consapevolezza che la questione più complessa che si pone di fronte all’ulteriore lavoro istruttorio della Commissione è rappresentata dalla definizione degli aspetti di copertura finanziaria degli interventi previsti.

Cesare DAMIANO, presidente225 e 929. , nessun altro chiedendo di intervenire, propone che – facendo seguito a quanto prospettato dal relatore – la Commissione proceda alla nomina di un Comitato ristretto per il seguito dell’istruttoria legislativa delle proposte di legge nn.

La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi la presidenza di indicarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.  

Cesare DAMIANO, presidente, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.20.

 

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 30 gennaio 2014.

L’Ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.25 alle 11.35.  

 

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 30 gennaio 2014.

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di importo elevato. 

C. 1253 Giorgia Meloni, C. 1547 Zanetti, C. 1778 Fedriga, C. 1785 Gnecchi, C. 1842 Airaudo, C. 1896 Tripiedi.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 11.35 alle 12.55.  

 

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 30 gennaio 2014.

Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione consensuale del contratto di lavoro per dimissioni volontarie. 
C. 254 Vendola e C. 272 Bellanova.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 12.55 alle 13.  

 

ATTI DEL GOVERNO
Martedì 28 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.

La seduta comincia alle 14.

Proposte di nomina del dottor Rino Tarelli a presidente e della dottoressa Antonella Valeriani e del dottor Francesco Massicci a componenti della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP).
Nomine 20, 21 e 22. nn.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 22 gennaio 2014.

Cesare DAMIANO, presidente, avverte che – a seguito della richiesta formulata in esito alla riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 22 gennaio scorso, nel cui ambito si è unanimemente convenuto di concedere ai gruppi ulteriori margini di approfondimento istruttorio – è stata autorizzata dalla presidenza della Camera, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del Regolamento, la proroga di dieci giorni del termine per l’espressione del parere parlamentare sulle proposte di nomina in esame, la cui nuova scadenza risulta, pertanto, differita al 7 febbraio 2014: la votazione del parere di competenza della Commissione potrà, conseguentemente, avere luogo nella prossima settimana, in una seduta che dovrebbe essere fissata nella giornata di mercoledì 5 febbraio.

Anna GIACOBBE (PD), relatore, preso atto della proroga del termine per l’espressione del parere di competenza della Commissione, si riserva di formulare per la prossima settimana una proposta di parere sulle nomine in titolo.

Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale in materia di ammortizzatori sociali in deroga.
74. Atto n.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 22 gennaio 2014.

Cesare DAMIANO, presidente, comunica che il relatore ha predisposto una proposta di parere sul provvedimento in esame (vedi allegato), ricordando che la deliberazione di competenza della Commissione su tale proposta è prevista per la seduta già fissata per domani, anche in attesa di acquisire i rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario recate dal provvedimento, che saranno espressi dalla V Commissione (Bilancio).
Preso atto che non vi sono richieste di intervento, rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.05.

SEDE CONSULTIVA
Martedì 28 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.

La seduta comincia alle 14.05.

DL 145/13: Interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l’internalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.
C. 1920 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite VI e X).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame del provvedimento.  

Antonio BOCCUZZI (PD), relatore, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere il parere di competenza alle Commissioni 145 del 2013: si tratta di un provvedimento riunite VI e X sul decreto-legge n. complesso, che reca disposizioni sostanziali che incidono su un ampio spettro di settori normativi e prevedono numerosi interventi; il testo, infatti, comprende una serie di misure che si pongono complessivamente l’obiettivo di incentivare lo sviluppo economico del Paese e facilitare l’attività imprenditoriale: in tale quadro, un primo gruppo di misure è volta a ridurre il costo dei servizi, che pesano particolarmente sulle famiglie e sulle imprese italiane, mentre un secondo gruppo di disposizioni prevede incentivi diretti o crediti d’imposta in favore di alcuni fattori di sviluppo, mirando altresì ad obiettivi di facilitazione e semplificazione, soprattutto in un’ottica di internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale italiano. In sintesi, osserva che si prevedono interventi in campo energetico, misure per la bonifica dei siti di interesse nazionale, disposizioni concernenti il settore delle telecomunicazioni e comunicazioni elettroniche, anche con riguardo alla pianificazione delle frequenze per il digitale terrestre, misure volte a contenere i costi dell’assicurazione per la responsabilità civile, interventi volti a incrementare l’efficienza del sistema giudiziario, con specifico riguardo al tribunale per le imprese, misure volte ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili per il piano di interventi previsti per la manifestazione EXPO 2015, interventi atti a valorizzare specifiche aree dell’Obiettivo convergenza.
In questo ambito, segnala che un significativo novero di norme interviene su materie di diretto interesse della XI Commissione.
Rileva anzitutto che il comma 1 dell’articolo 2 innova le previsioni del 185 del 2000, che ha introdotto una serie di incentivi decreto legislativo n. all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego, al fine di adeguare le misure di sostegno dell’autoimprenditorialità alle mutate condizioni di contesto, che rendono necessario provvedere ad una concentrazione degli obiettivi e alla semplificazione delle forme di aiuto ora previste: a tal fine, la norma dispone una revisione del titolo I del predetto decreto, che comporta la sostanziale sostituzione delle misure di aiuto attualmente in esso previste con una nuova agevolazione, caratterizzata da una funzione di contrasto alla disoccupazione giovanile e femminile. In questo contesto, fa osservare che la principale misura che si introduce è, in particolare, diretta a sostenere la creazione e lo sviluppo di piccole imprese (di micro e piccola dimensione), possedute in prevalenza da giovani o da donne; rispetto all’attuale formulazione del titolo I, l’intervento pubblico è, pertanto, esteso anche all’imprenditoria femminile.
Evidenzia poi l’articolo 3, che istituisce, al comma 1, un credito di imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, nel limite complessivo di 600 milioni di euro per il triennio 2014-2016, indicando, al comma 5, tra le spese ammissibili ai fini della determinazione del credito d’imposta, le spese relative al personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo.
Fa notare, quindi, che l’articolo 5, comma 2, 374 integrando il dettato dell’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. del 1990, propone una più ampia articolazione dell’orario di apertura degli uffici doganali frontalieri con riferimento a tutte le merci che circolano in regimi diversi dal transito: a tale fine, è previsto che con determinazione del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli siano individuati gli uffici doganali in cui l’operatività è assicurata anche per l’espletamento dei controlli e delle formalità inerenti alle merci che circolano in regimi diversi dal transito, a condizione che nell’ufficio doganale la consistenza del personale in servizio sia superiore a quella dell’anno precedente in misura tale da garantire la copertura dell’orario prolungato.
Segnala, poi, una disposizione – l’articolo 8 – che reca una serie di norme volte a contenere i costi dell’assicurazione RC-auto, attraverso la modifica, tra l’altro, del Codice delle assicurazioni private. Fa notare, in particolare, che la lettera d) del comma 1 di tale articolo inserisce un nuovo articolo 147-bis nel Codice delle assicurazioni, con il quale si attribuisce all’impresa di assicurazione la facoltà di risarcire in forma specifica attraverso carrozzerie convenzionate, in tutte le ipotesi di danni a cose e in assenza di responsabilità concorsuale, fornendo una garanzia di almeno due anni sulle riparazioni effettuate per tutte le parti non soggette a usura ordinaria. Al riguardo, pur non essendo questa una materia strettamente attinente alle competenze della XI Commissione, giudica opportuno rilevare che, durante il dibattito in sede referente, sono state sollevate significative perplessità da parte di taluni gruppi circa il possibile effetto depressivo che tale norma potrebbe produrre ai danni della categoria professionale degli autocarrozzieri, incidendo negativamente sul settore anche da un punto di vista occupazionale.
Fa presente, quindi, che l’articolo 11, con le disposizioni di cui ai commi 2 e 3, introduce il diritto di prelazione in favore delle società cooperative costituite da lavoratori dipendenti che si propongano per l’affitto o l’acquisto di aziende o rami d’aziende o complessi di beni e contratti di proprietà di imprese sottoposte a procedure concorsuali: a tale fine, in particolare, al comma 3 si prevede una norma che consente ai soci lavoratori di capitalizzare l’indennità di mobilità senza passare per il licenziamento e la conseguente messa in mobilità.
Rileva poi che il comma 1 dell’articolo 12, alla lettera c), aggiungendo i nuovi commi 2-bis e 2-ter 130 del 1999, mira a favorire l’investimento nell’articolo 3 della legge n. da parte delle imprese di assicurazione, dei fondi pensione e degli enti pubblici previdenziali e assicurativi nelle quote dei fondi comuni di investimento che investono prevalentemente in crediti cartolarizzati.
Fa presente che l’articolo 13, inoltre, ai commi 19 e 20, senza modificare il regime fiscale applicabile e in linea con la specialità delle mansioni svolte dal personale navigante, interviene sul regime contributivo delle indennità di volo previste dalla legge o dal contratto collettivo, con la finalità di modulare il cuneo fiscale in modo coerente con il peculiare contenuto professionale delle prestazioni del personale navigante e con la gravosità delle relative condizioni di impiego: la finalità dell’intervento è, quindi, quella di prevedere per il personale di volo la decontribuzione sull’indennità di volo, mantenendo al contempo la partecipazione del 50 per cento di detta indennità nella formazione della retribuzione pensionabile, attraverso la contribuzione figurativa a carico dell’INPS. Osserva, peraltro, che le disposizioni di cui ai successivi commi da 21 a 23 mirano ad assicurare la continuità sostenibile delle tutele nei confronti dei lavoratori del comparto coinvolti da interventi di cassa integrazione guadagni o di mobilità, nonché a consentire la gestione dei processi di riorganizzazione e di ristrutturazione conseguenti allo stato di crisi che sta interessando il settore del trasporto aereo.
Pone in risalto, altresì, l’articolo 14, che reca una serie di misure volte, nel loro complesso, al contrasto del lavoro sommerso e irregolare, nonché alla promozione della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
In particolare, fa presente che il comma 1, alle lettere a) e b), incrementa sensibilmente le sanzioni amministrative pecuniarie – rispettivamente aumentandole del 30 per cento per la lettera a) e decuplicandole per la lettera b) – previste per l’impiego di lavoratori subordinati senza la preventiva comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro e per la violazione delle norme sulla durata massima dell’orario settimanale di lavoro. Su tale aspetto, ritiene sia opportuno svolgere un’adeguata riflessione al fine di valutare se il marcato incremento delle sanzioni, in particolare per la lettera b), che le decuplica, seppur mirato indiscutibilmente a scoraggiare il ricorso al lavoro irregolare, non appaia sproporzionato rispetto al tipo specifico di comportamento sanzionato, con il rischio di determinare effetti opposti a quelli di una efficace deterrenza nei confronti del lavoro nero. In termini esclusivamente di paragone e di riferimento ad altri precedenti 99 del 2013, di conversione in legge del aumenti, ricorda che la legge n. 76 del 2013, ha «rivalutato» le sanzioni in materia di decreto-legge n. sicurezza e igiene sul lavoro del 9,6 per cento e che metà di dette maggiorazioni sono destinate al finanziamento di iniziative di vigilanza nonché di prevenzione e promozione in materia di salute e sicurezza del lavoro effettuate dalle Direzioni Territoriali del Lavoro (DTL).
Ritiene, peraltro, che una corretta rimodulazione delle sanzioni non possa che andare incontro ai lavoratori e alle imprese, che richiedono certezze e chiarezza circa una efficace applicazione delle leggi, anche in una prospettiva di riduzione del contenzioso, divenuto insostenibile, soprattutto in materia di lavoro. Reputa, peraltro, che tali considerazioni impongano di svolgere una riflessione più generale sull’esigenza di un organico riordino della legislazione vigente in materia di lavoro e previdenza, con l’obiettivo di ridurre il contenzioso e prevenirlo, anche ricorrendo, in tali materie, a forme di arbitrato opportunamente regolamentate.
Evidenzia, quindi, che la lettera c) del predetto comma 1 destina le risorse derivanti dall’incremento delle sanzioni operato dalle lettere a) e b) al rafforzamento dell’attività di vigilanza e ispettiva, mentre la lettera f) prevede che siano individuate misure di implementazione e incentivazione dell’utilizzo del mezzo di trasporto proprio da parte del personale ispettivo, in un’ottica di ottimizzazione complessiva delle risorse.
Fa notare che la lettera d) stabilisce che la programmazione delle verifiche ispettive sia sottoposta all’approvazione delle strutture centrali e territoriali del Ministero del lavoro, con l’obiettivo di incrementarne l’efficacia ed evitare sovrapposizioni di interventi. Evidenzia che la formulazione adottata («la programmazione delle verifiche ispettive sia sottoposta all’approvazione ….») può essere interpretata in modalità differenti: come indicazione di programmazione delle priorità e di corretta non ripetitività dei controlli, ma anche come vincolo di preventiva approvazione di strutture centrali rispetto alle esigenze locali, che ritarderebbero o, di fatto, addirittura potrebbero impedire un controllo urgente sul territorio (si pensi, ad esempio, ai cantieri temporanei e mobili, ove la violazione delle norme è notoriamente elevata e gli infortuni, anche mortali, sono tra i più alti) ovvero in caso di denuncia delle organizzazioni sindacali o di altri soggetti aventi causa. Anche su questo aspetto, quindi, ritiene opportuno svolgere una coerente riflessione, al fine di valutare l’opportunità di inserire una diversa formulazione che, ferma restando la non ripetitività dei controlli, specifichi la programmazione intesa come approvazione delle indicazione di priorità generali e settoriali, anziché di specifici interventi.
Fa presente, poi, che la lettera e) del comma 1 del citato articolo 14 autorizza l’assunzione di 250 ispettori da parte del Ministero del lavoro, da destinare alle regioni del Centro-Nord.
Infine, in coerenza con l’intero articolato dell’articolo 14, fa presente che nulla viene previsto per quanto riguarda la destinazione delle somme ammesse al pagamento per la violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro (articolo 21 del decreto 758) e che la legge (articolo 13, comma 6, del legislativo 19 dicembre 1994, n. 81) dispone che esse siano assegnate alle decreto legislativo 9 aprile 2008, n. aziende sanitarie locali, per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro. Poiché risulta che detta assegnazione sia in parte non effettuata e considerato che non sono, in larga parte, note le finalità anche laddove le risorse siano assegnate, fa notare che – in piena coerenza con le indicazioni di «destinazione Italia» del decreto-legge in esame – potrebbe essere opportuno prevedere che dette destinazioni e finalità siano rese pubbliche e oggetto di valutazione all’interno dei Comitati regionali di coordinamento (di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 dicembre 2007).
In conclusione, preso atto del complesso contenuto del provvedimento in esame, si riserva di presentare, per la seduta di domani, una proposta di parere che possa tenere conto degli eventuali spunti che emergeranno dal dibattito, al fine di trasmettere tempestivamente alle Commissioni di merito un orientamento sui profili di più diretta competenza della XI Commissione.

Marco BALDASSARRE (M5S) ritiene che il provvedimento in esame presenti diversi elementi di criticità che andrebbero attentamente valutati, ai fini di un netto miglioramento del testo. Fa riferimento, anzitutto, all’articolo 11, il cui ambito di applicazione giudica troppo limitato, auspicandone un’estensione anche alle aziende con meno di 15 dipendenti, eventualmente prendendo in considerazione i beneficiari delle più recenti forme di ammortizzazione sociale, quali l’Aspi. Soffermandosi, quindi, sull’articolo 14, giudica non risolutivo un mero incremento delle sanzioni, ritenendone esagerata la loro decuplicazione e rilevando che sarebbe stato preferibile, al limite, prevederne un aumento progressivo.
Esprime poi perplessità sulla norma che sottopone la programmazione delle verifiche ispettive all’approvazione delle strutture centrali e territoriali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, facendo notare che in tale ambito sarebbe sufficiente il ricorso alle informazioni contenute nelle banche dati già esistenti ovvero l’avvio di quelle previste da apposite disposizioni normative vigenti.
Ritenuto, infine, contraddittorio che il Governo giudichi essenziale il reclutamento di nuovi ispettori per l’attività di vigilanza e, al contempo, adotti procedure e termini farraginosi e lunghi per l’assunzione dei rispettivi profili professionali, auspica che il relatore possa tenere conto di tali osservazioni in sede di elaborazione della propria proposta di parere.

Irene TINAGLI (SCpI) condivide le perplessità relative all’eccessivo inasprimento delle sanzioni prodotto dall’articolo 14, rilevando come esso possa paradossalmente nuocere soprattutto alle imprese che più hanno investito nel campo della sicurezza, attraverso forme di controllo trasparenti e tecnologicamente avanzate.
Soffermandosi sull’articolo 5, che propone una più ampia articolazione dell’orario di apertura degli uffici doganali frontalieri con riferimento a tutte le merci che circolano in regimi diversi dal transito, rileva che tale norme appare sostanzialmente inattuabile, tenuto conto che essa presuppone un incremento di personale al momento non attuabile a causa del blocco del turn over. Ritiene opportuno, pertanto, ipotizzare soluzioni alternative, che facciano leva, ad esempio, su meccanismi di mobilità interna o su processi di riorganizzazione dell’orario di lavoro.
Giudica, infine, estranee al contenuto del decreto in esame le disposizioni che riguardano il trasporto aereo e, in particolare, Alitalia, auspicando che tali questioni possano essere riprese dal relatore nella sua proposta di parere.

Antimo CESARO (SCpI) giudica sbagliato far rientrare le funzioni ispettive nell’ambito di un controllo, che sembra sostanzialmente discrezionale, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: ciò determina, a suo avviso, lo svilimento del ruolo degli stessi ispettori, mentre un’efficace forma di coordinamento potrebbe essere raggiunta con il semplice utilizzo delle banche dati esistenti, secondo modalità che sono state consolidate dal Governo Monti. Fatto notare, poi, che le risorse stanziate per l’assunzione di nuovi ispettori finiscono per ridurre la consistenza del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, ritiene che una più accorta misura di taglio di spese rinunciabili dello stato di previsione del Ministero, di carattere non lineare, consenta in realtà di liberare maggiori risorse, evitando di mettere in discussione gli obiettivi e le finalità di riqualificazione dei dipendenti perseguite dal citato Fondo.
In conclusione, si augura che il   relatore possa recepire nella sua proposta di parere tali considerazioni, che mirano ad un complessivo miglioramento del provvedimento.

Titti DI SALVO (SEL) dichiara preliminarmente come molte delle norme recate dal decreto in esame presentino un contenuto troppo eterogeneo, senza che peraltro ne ricorra il requisito dell’urgenza, preannunciando che il suo gruppo non potrà che adeguarsi a tale disomogeneità, presentando diversi emendamenti al testo che interverranno su uno spettro ampio di materie.
Passando al merito del provvedimento, esprime dubbi sulla   formulazione di talune disposizioni dell’articolo 14: per un verso, infatti, vi è da proseguire lungo una condivisibile strada di prevenzione e rafforzamento dei controlli, chiaramente tracciata dopo la strage di Prato; per altro verso, tuttavia, è necessario evitare che una sorta di gerarchizzazione della funzione ispettiva a vantaggio dell’amministrazione centrale, che in realtà non si coniuga con esigenze di coordinamento, ponga il serio rischio di alterare l’efficacia dell’azione di controllo. Sotto questo profilo, peraltro, teme che la previsione dell’assunzione di nuovo personale ispettivo possa scontrarsi con i vincoli derivanti dal blocco generalizzato del turn over.

Massimiliano FEDRIGA (LNA) ritiene sproporzionato l’incremento delle sanzioni ai danni delle imprese, soprattutto in caso di violazione delle norme sulla durata massima dell’orario settimanale di lavoro, sottolineando come in questo modo vi sia il rischio di accanirsi sulle imprese già in difficoltà, uccidendo sul nascere qualsiasi prospettiva di ripresa economica.

Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA ritiene che il dibattito odierno sia stato molto utile e abbia fornito spunti interessanti, che saranno valutati nell’ambito delle riunioni tecniche che già coinvolgono, in queste ore, i ministeri competenti, in vista di un miglioramento del testo, che giudica possibile e auspicabile.

Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, fa presente che la deliberazione della Commissione sul provvedimento in titolo avrà luogo domani e che, a causa dell’andamento imprevedibile e non programmabile dei lavori dell’Assemblea, che hanno inevitabilmente ristretto il tempo destinato all’attività delle Commissioni, non sarà possibile svolgere l’odierna riunione del Comitato ristretto relativo alle disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di importo elevato, che sarà conseguentemente convocata per le giornate di domani e di giovedì 30 gennaio.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.  

La seduta termina alle 14.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all’ordine del giorno non è stato trattato:  

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di importo elevato.
C. 1253 Giorgia Meloni, C. 1547 Zanetti, C. 1778 Fedriga, C. 1785 Gnecchi, C. 1842 Airaudo, C. 1896 Tripiedi.

 

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