SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 4 dicembre 2013. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 9.10.
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014).
C. 1865 Governo, approvato dal Senato.
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.
C. 1866 Governo, approvato dal Senato, e relativa Nota di variazioni, C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato.
2: Stato di previsione del Ministero Tabella n. dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
4: Stato di previsione del Tabella n. Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nella giornata di oggi è previsto il seguito del dibattito sui provvedimenti in titolo, che si concluderà nell’odierna seduta pomeridiana. Chiede, quindi, al rappresentante del Governo se intenda svolgere proprie considerazioni preliminari in ordine alla relazione svolta nella seduta di ieri, prima che si avvii il dibattito in Commissione.
Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA, pur essendosi riservato di svolgere eventuali riflessioni a conclusione del dibattito, intende comunque esprimere sin d’ora il proprio apprezzamento per l’esauriente intervento introduttivo svolto nella seduta di ieri dal relatore, che ritiene abbia illustrato in modo completo i contenuti dei provvedimenti in esame, recanti importanti disposizioni, suscettibili, a suo avviso, di avviare una ripresa occupazionale nel Paese. Si riferisce, in particolare, alle norme recate dai commi 78, 126 e 127, 132 e 135 dell’articolo unico del disegno di legge di stabilità, in materia di aumento dell’indennità dovuta dall’INAIL a titolo di recupero del lavorare d’indennizzo del danno biologico, di esodati, di tutela dei lavoratori socialmente utili, di stabilizzazione del personale delle province per il corretto funzionamento dei centri per l’impiego, anche in vista di una piena attuazione della Youth Garantee.
Soffermandosi sulle disposizioni di salvaguardia degli esodati, fa notare che esse prevedono un meccanismo di riallocazione delle risorse sin qui stanziate a favore di tali soggetti, di fatto stabilendo un sistema di finanziamento «a vasi comunicanti», in grado di garantire eventuali trasferimenti tra le categorie in base alle diverse esigenze progressivamente accertate. Osservato che il Governo è aperto a un confronto leale e costruttivo con la Camera, che sia finalizzato al miglioramento dei provvedimenti in oggetto, fa presente che, soprattutto in relazione a determinate tematiche, concernenti, ad esempio, la materia della perequazione automatica dei trattamenti pensionistici e della cassa integrazione in deroga, sembra possa esservi l’opportunità di svolgere ulteriori riflessioni, in vista di una eventuale implementazione degli interventi già previsti, pur nel pieno rispetto dei vincoli di bilancio.
Ritiene, in ogni caso, che il disegno di legge di stabilità in corso di esame, nella sua attuale formulazione, offra già un panorama di interventi adeguati, idonei a generare un processo virtuoso nel Paese, nel segno di una ripresa economica che possa essere convincente.
Giorgio AIRAUDO (SEL) esprime forti perplessità sul complesso della manovra finanziaria, sottolineando come in essa vi sia un evidente spreco di risorse destinate, ad esempio, a sgravi economici e contributivi – come quelle finalizzate, in misura del tutto insufficiente, alla riduzione del cuneo fiscale – e ad altri incentivi che definisce inefficaci, dal momento che presuppongono una ripresa autonoma e spontanea del sistema produttivo, sulla base di un mero processo di deregolamentazione. Ritiene, al contrario, che servirebbe una vera svolta nell’ambito del mercato del lavoro e delle politiche economiche, favorita dal settore pubblico, laddove una presa in carico di un grande piano per il lavoro da parte dello Stato, in qualità di datore di ultima istanza, consentirebbe di avviare un’azione a tutto campo in ambito occupazionale, attraverso la predisposizione di misure di tutela e garanzia nei confronti dei tanti lavoratori in difficoltà per la crisi economica in atto. Dichiara, pertanto, che il suo gruppo, che pure è disponibile a un confronto serio e proficuo in Commissione e in Assemblea, si batterà per un miglioramento dei provvedimenti in esame, affinché sia rilanciato un programma di investimenti pubblici suscettibile di rigenerare la capacità d’impresa e di lavoro nel Paese.
Irene TINAGLI (SCpI) esprime forti perplessità su talune delle disposizioni contenute nella manovra finanziaria all’esame della Camera, soprattutto riferendosi alla loro capacità di generare una ripresa produttiva e occupazionale. Si sofferma, quindi, sulle norme in tema di proroga o stabilizzazione del personale dei centri per l’impiego, sottolineando l’incongruità di un intervento che mira a incidere su un sistema già problematico, inadeguato, così come attualmente congegnato, a garantire una ricollocazione dei lavoratori, in assenza di una reale capacità di formazione e di idonei collegamenti con il mondo delle imprese. Rilevato che simili interventi rischiano di produrre eventuali esuberi di personale, anche alla luce delle recenti proposte di riforma, attualmente in fase di discussione in Parlamento, che prevedono uno svuotamento delle province, osserva che sulla materia il suo gruppo ha da tempo elaborato valide proposte, che auspica possano essere prese in considerazione. Si riferisce, ad esempio, all’ipotesi di avviare, in via sperimentale, una forma di collaborazione tra pubblico e privato, tra lo Stato, le regioni e i soggetti che già operano con successo nel settore dell’intermediazione della manodopera e della riqualificazione dei lavoratori, ricordando come su tale proposta il Governo abbia assunto impegni precisi, attraverso l’accoglimento di specifici atti di indirizzo presentati sia alla Camera che al Senato.
Esprime, poi, perplessità su talune altre norme previste nel disegno di legge di stabilità, come quella a favore dei lavoratori socialmente utili, che giudica una mera «misura tampone» in favore di un’unica categoria di soggetti, sottolineando come, a fronte di uno stanziamento importante per una simile finalità, si riscontra la mancanza di investimenti adeguati in campi molto più strategici dell’economia – come quello della cosiddetta «banda larga» – che sarebbero cruciali, a suo avviso, ai fini di una ripresa strutturale del Paese.
Ritiene, in conclusione, che sia necessario un serio dibattito parlamentare, che faccia luce sulle questioni più problematiche, in vista di un miglioramento degli interventi normativi in esame.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ribadisce che nella seduta di oggi si concluderà il dibattito sui provvedimenti in esame e che domattina sono previste le deliberazioni di competenza della Commissione, secondo una tempistica che, seppur ristretta, è comunque vincolata al rispetto delle norme regolamentari vigenti per la sessione parlamentare di bilancio.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.30.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 4 dicembre 2013.
Audizioni nell’ambito dell’esame delle proposte di legge C. 5 Iniziativa popolare, C. 519 Damiano, C. 709 Airaudo, C. 1376 Polverini, recanti «Norme in materia di rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro».
Audizione di rappresentanti di Casartigiani.
L’audizione informale è stata svolta dalle 13.50 alle 14.
Audizione di rappresentanti di CNA.
L’audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.10.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 4 dicembre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO indi del vicepresidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 14.20.
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014).
C. 1865 Governo, approvato dal Senato.
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.
C. 1866 Governo, approvato dal Senato, e relativa Nota di variazioni, C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato.
2: Stato di previsione del Ministero Tabella n. dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
4: Stato di previsione del Tabella n. Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana di oggi.
Walter RIZZETTO (M5S), dopo avere ringraziato il relatore per l’approfondita relazione svolta nella seduta di ieri, dichiara che il suo gruppo non può che manifestare un orientamento di decisa contrarietà politica nei confronti della manovra finanziaria in esame, per ragioni che derivano dalla incapacità delle disposizioni in essa recate di favorire un rilancio economico. Entrando nel merito dei provvedimenti in questione, ritiene, anzitutto, che la riduzione del cuneo fiscale prevista dal disegno di legge di stabilità sia del tutto inadeguata, dal momento che, essendo supportata da risorse insufficienti, determina un incremento delle buste paga dei lavoratori assolutamente esiguo e risibile. Rileva, quindi, che l’unico «tesoretto» che lo Stato è riuscito a incassare non deriva, come auspicato e promesso dal Commissario straordinario per la «spending review», dalla razionalizzazione della spesa pubblica, né dalle attività di contrasto all’evasione fiscale o dalla riduzione dei costi della politica, bensì dalla tassazione sempre più severa nei confronti dei cittadini, sottoposti a una politica fiscale penalizzante. Al riguardo, sottolinea, in particolare, l’iniquità degli incrementi delle imposte delle accise sui carburanti nonché l’inasprimento fiscale sulle energie rinnovabili, giudicato ancora più paradossale se si considerano le promesse fatte ad inizio legislatura in materia dal Presidente del Consiglio dei ministri, che aveva preannunciato un rilancio del settore delle risorse energetiche, anche in vista di un incremento occupazionale.
Osservato che le misure assunte dall’Esecutivo in tema di imposta sulle abitazioni e di tassazione sui rifiuti confermano la volontà del Governo di colpire i consumi dei cittadini e le attività delle imprese più intraprendenti (ad esempio quelle più attive del settore ortofrutticolo, che producono più rifiuti), ritiene che un simile indirizzo politico dimostri che il Paese è «sotto scacco» delle regole del «Fiscal compact» europeo, che si riverberano anche con rigidi criteri di rispetto del patto di stabilità, impedendo agli stessi enti locali di programmare anche la realizzazione di importanti opere pubbliche. Fatto notare che l’azione del Governo sembra essere finalizzata alla realizzazione di obiettivi che trascendono gli interessi nazionali, come dimostra il forte interesse ad attrarre investitori stranieri, rileva che la manovra finanziaria non appare adeguata neanche a garantire un rientro dal deficit pubblico, tanto è vero che lo stesso Esecutivo ha preannunciato un piano di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, destinato, a suo avviso, ad essere «svenduto» nei prossimi anni.
Manifesta insoddisfazione anche per la parte del disegno di legge di stabilità riferita alla cassa integrazione in deroga, giudicata insufficiente a sostenere il reddito dei lavoratori in difficoltà (tanto è vero che il Governo ancora deve trovare le coperture per il 2013), pur precisando che il suo gruppo giudica semplicistico pensare di risolvere i problemi occupazionali solo con il consolidamento delle politiche passive o con il mero riconoscimento di incentivi, ritenuti inadatti da soli a generare lavoro.
In conclusione, valutando negativamente i provvedimenti in esame, preannuncia che il suo gruppo avanzerà diverse proposte di modifica nel corso dell’esame della manovra in V Commissione, che auspica possano essere condivise anche dagli altri schieramenti, in vista di un complessivo miglioramento degli interventi in oggetto.
Massimiliano FEDRIGA (LNA), soffermandosi sulle parti dei provvedimenti in esame di competenza della Commissione, osserva che gli interventi previsti appaiono del tutto inadeguati e insufficienti a generare lavoro e a rilanciare l’economia. Ritiene, ad esempio, inutile la previsione sulla riduzione del cuneo fiscale, considerata la sua esigua portata, che produrrà, a suo avviso, un incremento degli stipendi quasi irrilevante. Osservato, pertanto, che sarebbe meglio destinare le risorse stanziate per tale finalità ad altre destinazioni, contesta l’impostazione complessiva del disegno di legge di stabilità, che sembra orientato, a suo avviso, a concedere – soprattutto in favore del Sud – con finalità propagandistiche incentivi e altre misure assistenziali, ignorando i bisogni effettivi delle imprese e dei cittadini, che vengono invece sottoposti a forti inasprimenti fiscali.
Rilevata l’assoluta inadeguatezza degli incentivi in quanto tali a generare autonomamente lavoro, esprime poi rammarico per il totale disinteresse mostrato dal Governo nei confronti della categoria degli esodati, per la cui salvaguardia la Commissione si è a più riprese battuta, al fine di rimediare a una clamorosa ingiustizia perpetrata dallo Stato.
Giudica, infine, inaccettabili le misure assunte a favore dei lavoratori socialmente utili nei territori del Meridione (come quelli di Napoli, Palermo e della Regione Calabria), nonché quelle tese a coprire il buco di bilancio di talune amministrazioni locali, che confermano l’intenzione del Governo di avviare politiche clientelari, che non si preoccupano affatto di garantire l’erogazione dei servizi efficienti nei confronti della collettività.
Si riserva, infine, di presentare emendamenti sui provvedimenti in esame – nell’ambito della V Commissione – al fine di cambiare radicalmente l’impianto degli interventi normativi attualmente previsti.
Cesare DAMIANO, presidente, nel fare presente come la presidenza non intenda entrare nel merito politico della manovra, svolge talune considerazioni di carattere generale sui provvedimenti in esame, al fine di offrire spunti di riflessione che auspica possano essere ripresi dai gruppi, laddove si tratterà di elaborare valutazioni compiute rispetto al contenuto delle specifiche misure sinora proposte.
Ritiene, in questo contesto, che possano risultare convincenti quelle disposizioni che prevedono l’integrale restituzione al datore di lavoro del contributo addizionale dell’1,4 per cento della retribuzione previsto per i rapporti di lavoro non a tempo determinato, nonché quelle norme che, ad esempio, riducono di un punto percentuale (dal 28 al 27 per cento), per l’anno 2014, l’aliquota contributiva dovuta dai lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS (tematiche sulle quali fa notare che la Commissione si è a più riprese battuta). Dichiara anche di condividere le misure in tema di riduzione dei premi e contributi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro – sulle quali, tuttavia, auspica un’ulteriore riflessione, per favorirne una applicazione corretta, che potrebbe essere compromessa dall’attuale formulazione del testo – nonché quelle tese a riconoscere, dal 1o gennaio 2014, un aumento delle indennità dovute dall’INAIL a titolo di recupero del valore dell’indennizzo del danno biologico.
Giudica, invece, necessario che la Camera contribuisca al miglioramento di talune delle norme recate dai provvedimenti in discussione, come quelle in materia di indicizzazione dei trattamenti pensionistici o in tema di esodati – per la cui salvaguardia giudica ancora insufficienti le risorse stanziate – e di garanzia dei giovani (soprattutto a fronte di una complessa applicabilità del bonus precari).
Teresa BELLANOVA (PD), relatore, nel dichiarare di avere seguito con grande attenzione gli interventi svolti nel corso del dibattito, si riserva di presentare, per la giornata di domani, le proprie proposte di relazione sui documenti in titolo, che possano tenere conto degli elementi emersi. Si dichiara, peraltro, disponibile a riflettere su eventuali profili di comune interesse, nella fase di espressione dei pareri sugli eventuali emendamenti che dovessero essere presentati dai gruppi.
Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA ribadisce che il Governo è disponibile a confrontarsi su eventuali ipotesi di modifica dei testi in esame, soprattutto in relazione a quelle disposizioni che, a causa delle modalità convulse con cui si è svolto l’iter presso il Senato, presentano una formulazione legislativa tale da richiedere interventi migliorativi. Si dichiara, quindi, aperto a eventuali contributi offerti in tal senso dalla Camera, nell’ambito di un dialogo con i gruppi che auspica possa essere leale e costruttivo.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che, in relazione ai provvedimenti in titolo, è fissato per le ore 16 di oggi il termine per la presentazione di emendamenti, il cui esame, unitamente alle altre deliberazioni di competenza della Commissione, avrà luogo nella giornata di domani.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 4 dicembre 2013.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.05.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 3 dicembre 2013. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 13.
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014).
C. 1865 Governo, approvato dal Senato.
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.
C. 1866 Governo, approvato dal Senato, e relativa Nota di variazioni, C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato.
2: Stato di Tabella n. previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
4: Stato di previsione del Ministero Tabella n. del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che la Commissione è chiamata a esaminare i disegni di legge in titolo, ai sensi dell’articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza; l’esame si concluderà con la trasmissione alla V Commissione (Bilancio) di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione.
Ricorda, peraltro, che la Commissione potrà esaminare anche gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza. Per quanto riguarda gli emendamenti al disegno di legge di bilancio, ai sensi dell’articolo 121, comma 1, del Regolamento, segnala che gli emendamenti proponenti variazioni compensative all’interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva; gli emendamenti approvati saranno inseriti nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati, ai sensi dell’articolo 121, comma 4, del Regolamento, nel corso dell’esame in Assemblea. Rammenta che potranno, inoltre, essere presentati e votati in Commissione – seguendo le specifiche regole di ammissibilità – anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all’interno del medesimo stato di previsione; anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione, mentre, nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è necessario che gli stessi siano ripresentati alla V Commissione, anche al solo fine di consentire a quest’ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea. Fa notare che analoghe regole di esame si applicano anche agli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge di stabilità: nelle Commissioni in sede consultiva potranno dunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza; tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione, mentre quelli respinti, qualora si intenda discuterne nelle successive fasi di esame, dovranno essere ripresentati alla V Commissione. Ricorda che, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti direttamente presso la V Commissione.
Ricorda, inoltre, che la valutazione circa l’ammissibilità degli emendamenti presentati nell’ambito dell’esame in sede consultiva sarà effettuata dal presidente della Commissione, prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia.
Da ultimo, per quanto attiene all’organizzazione dei lavori, informa che la Commissione dovrà concludere il proprio esame dei documenti di bilancio entro la giornata di giovedì 5 dicembre 2013: nell’ultima riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è pertanto stabilito che il dibattito di carattere generale si esaurisca nella seduta di domani, mercoledì 4 dicembre, e che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti ai documenti di bilancio sia fissato per la stessa giornata di domani, alle ore 16, con l’intesa che l’esame degli emendamenti e le deliberazioni di competenza della Commissione abbiano luogo nella giornata di giovedì 5 dicembre.
La Commissione prende atto.
Teresa BELLANOVA (PD), relatore, osserva che la manovra di bilancio all’esame della Commissione si compone – come previsto in base all’articolata riforma della contabilità pubblica introdotta con la legge 196 n. del 2009 – del disegno di legge di stabilità, presentato annualmente dal Governo alle Camere, che sostituisce il precedente disegno di legge finanziaria, e del disegno di legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato, che illustra le entrate e le spese dello Stato relative al triennio della manovra finanziaria.
Con riferimento al bilancio di previsione per il 2014 e al bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016, fa presente che la XI Commissione è chiamata ad esaminare, per le parti di competenza, lo stato di 4) e, previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. con riferimento a specifiche e limitate voci, anche lo stato di previsione del 2). Nel fare rinvio al Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella n. materiale di natura contabile a disposizione della Commissione, nonché alla documentazione di supporto predisposta dagli uffici, evidenzia che all’interno dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali le principali «Missioni» riguardanti il settore del lavoro e della previdenza sociale sono le seguenti: Politiche previdenziali (25), Politiche per il lavoro (26), Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24), Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27), Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) e Fondi da ripartire (33); all’interno di tali voci, peraltro, non si rinvengono elementi di particolare novità rispetto al bilancio previgente. Per quanto riguarda, poi, lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, tra le limitate voci di interesse per la XI Commissione segnala, in particolare, i programmi «Promozione e garanzia dei diritti e delle pari opportunità», «Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale – trasferimenti agli enti ed organismi interessati» e «Infortuni sul lavoro».
Passando, quindi, al disegno di legge di stabilità, composto di un unico articolo, fa notare che i commi da 2 a 4 recano disposizioni relative ai trasferimenti a favore di alcune gestioni previdenziali dell’INPS; in particolare, rinviando all’allegato 2, viene determinato l’adeguamento, per l’anno 2014, dei trasferimenti dovuti dallo Stato verso la «Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali» (GIAS) presso l’INPS, a favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, della Gestione dei lavoratori autonomi della Gestione speciale minatori e del soppresso ENPALS. Evidenzia poi che il comma 76 rimodula la misura delle detrazioni IRPEF spettanti per i redditi derivanti da lavoro dipendente, osservando che il comma 77 prevede la riduzione dei premi e contributi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, secondo modalità da definire, con effetto dal 1o gennaio 2014, con specifico decreto interministeriale adottato su proposta dell’INAIL. Rileva che il comma 78, introdotto al Senato, riconosce, dal 1o gennaio 2014, un aumento delle indennità dovute dall’INAIL a titolo di recupero del valore dell’indennizzo del danno biologico, pari a non oltre il 50 per cento della variazione dei prezzi al consumo ISTAT intervenuta nel periodo 2000-2013. Sottolinea che il comma 79, introdotto al Senato, reca disposizioni concernenti le rendite ai superstiti dei soggetti deceduti per infortuni sul lavoro, mentre il comma 80 dispone l’applicazione a regime delle deduzioni IRAP per l’incremento di base occupazionale; in particolare, viene prevista la possibilità, per i soggetti passivi IRAP, di dedurre il costo del personale ove stipulino contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato ad incremento d’organico a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014. Fa notare che i commi 81 e 82, introdotti al Senato, recano disposizioni concernenti la stabilizzazione degli associati in partecipazione con apporto di lavoro, prorogando di sei mesi i tempi previsti dalla normativa vigente per il periodo transitorio, sottolineando altresì che il comma 83 prevede, a decorrere dal 2014, l’integrale restituzione al datore di lavoro del contributo addizionale dell’1,4 per cento della retribuzione previsto per i rapporti di lavoro non a tempo indeterminato, nel caso in cui vengano trasformati in rapporti a tempo indeterminato.
Fa presente che il comma 84, introdotto al Senato, sopprime la riduzione, prevista dalla normativa vigente con decorrenza dal 1o gennaio 2014, dal 4 per cento al 2,6 per cento, della misura dell’aliquota contributiva a carico dei soggetti autorizzati alla somministrazione di lavoro, mentre il comma 120, introdotto al Senato, istituisce il Fondo per l’incentivazione di iniziative rivolte alla partecipazione dei lavoratori al capitale e agli utili delle imprese e per la diffusione dei piani di azionariato rivolti a lavoratori dipendenti. Rileva altresì che i commi 122 e 123 recano interventi per il finanziamento, relativamente all’anno 2014, di ammortizzatori sociali in deroga, contratti di solidarietà e cassa integrazione guadagni straordinaria, mentre il comma 124, introdotto al Senato, proroga al 31 dicembre 2016 il termine della sospensione dei termini di pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali in favore di enti non commerciali operanti (in specifici territori) nel settore della sanità privata, stabilendo altresì l’obbligo per gli stessi, dal 1o gennaio 2017, di restituire all’INPS i contributi previdenziali e i premi assicurativi, senza corresponsione di interessi legali, in 120 rate mensili di pari importo. Fa notare che il comma 125, introdotto al Senato, proroga al 2017 l’agevolazione, consistente nell’erogazione di un trattamento economico pari all’80 per cento dell’importo massimo dell’indennità di mobilità, in favore dei lavoratori licenziati da enti non commerciali situati in specifici territori, con organico superiore a 1.800 unità lavorative, nei settori della sanità privata.
Osserva, quindi, che i commi 126 e 127 intervengono in materia di lavoratori cosiddetti «esodati»: in primo luogo, si incrementa di 6.000 unità, a decorrere dal 1o gennaio 2014, il contingente dei lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione entro il 4 dicembre 2011 per i quali trovano applicazione i requisiti previdenziali previgenti alla riforma pensionistica; inoltre, si introduce un vincolo di destinazione concernente le risorse finanziarie fin qui stanziate a favore delle diverse categorie di esodati, prevedendo che eventuali trasferimenti tra categorie possano essere disposti esclusivamente con decreto interministeriale a seguito di apposita conferenza di servizi.
Evidenzia, dunque, che il comma 132 detta norme in favore dei lavori socialmente utili, autorizzando una spesa complessiva pari a 110 milioni di euro in favore dei lavori socialmente utili nei territori di Napoli, Palermo e della regione Calabria, nonché nei comuni con meno di 50 mila abitanti, osservando che il comma 135, introdotto al Senato, detta norme volte a potenziare le misure e le iniziative in favore di giovani, dei lavoratori disoccupati e svantaggiati: a tale fine si prevede, in primo luogo, che l’incentivo straordinario introdotto 76 del 2013 (per l’assunzione e la dall’articolo 1 del decreto-legge n. stabilizzazione di giovani fino a 29 anni) possa essere ulteriormente finanziato dalle regioni e dalle province autonome anche a valere sulle eventuali riprogrammazioni delle risorse del Fondo di rotazione per l’attuazione degli interventi previsti dal Piano di Azione Coesione (lettera a)); inoltre, al fine di agevolare l’accesso al Fondo sociale europeo, si prevede che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali possa erogare, su richiesta, a soggetti pubblici o a totale partecipazione pubblica titolari di progetti compresi nei programmi di politica comunitaria, anticipazioni sui contributi spettanti a carico del bilancio dell’Unione europea, nei limiti del 40 per cento delle somme complessivamente spettanti a titolo di contributi nazionali e comunitari (lettera b)); infine, si prevede che le province, in vista dell’avvio della Youth Guarantee e al fine di consentire il regolare funzionamento dei servizi per l’impiego, possano prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione continuativa strettamente indispensabili per l’attività di gestione dei fondi strutturali europei (lettera c)).
Sottolinea che il comma 180 istituisce un fondo nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, con una dotazione di 40 milioni di euro annui per il biennio 2014-2015, ai fini del rimborso delle trattenute operate in base al contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici di importo elevato di cui all’articolo 18, comma 22-bis, 98 del 2011, contributo dichiarato illegittimo dalla del decreto-legge n. 116 del 3-5 giugno 2013. Fa presente che sentenza della Corte costituzionale n. il comma 215, introdotto al Senato, reca specifiche disposizioni volte al contenimento della spesa del personale della Banca d’Italia, mentre il comma 216, introdotto al Senato, definisce le procedure per il riparto tra le regioni delle risorse finanziarie per la copertura degli oneri relativi agli accertamenti medico-legali, eseguiti dalle aziende sanitarie locali, sui dipendenti assenti per malattia. Rileva che i commi 222 e 223 prevedono, con riferimento al sisma che ha colpito la città de L’Aquila, la possibilità per i comuni del cratere di prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato, anche in deroga ai limiti previsti dalla normativa vigente, sottolineando che il comma 271, introdotto al Senato, riduce di 15 milioni di euro, per il 2014, l’autorizzazione di spesa relativa al Fondo gestione istituti contrattuali dei lavoratori portuali. Fa notare che il comma 272, introdotto al Senato, riduce di 95 milioni di euro per il 2014 lo stanziamento per la proroga, per il biennio 2013-2014, delle misure per la detassazione dei contratti di produttività, rilevando che il comma 276 concerne le spese di funzionamento degli enti previdenziali di diritto privato che gestiscono forme obbligatorie di previdenza: la norma consente che, a decorrere dal 2014, gli enti previdenziali adempiano gli obblighi di contenimento della spesa a cui sono soggetti sulla base della normativa vigente, effettuando, in via sostitutiva, un riversamento in favore dell’entrata del bilancio dello Stato, entro il 30 giugno di ciascun anno, pari al 12 per cento della spesa sostenuta per i consumi intermedi nell’anno 2010.
Sottolinea che i commi 301-304 recano disposizioni in materia di indennità di vacanza contrattuale (IVC) e di rinnovi contrattuali, prevedendo, in particolare, che per il triennio 2015-2017 l’indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici resta fissata agli importi in godimento al 31 dicembre 2013.
Rileva che il comma 305 proroga a tutto il 2014 la disposizione in base alla quale l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale da parte di ciascuna amministrazione pubblica non può superare quello corrisposto nel 2010, facendo presente che, ai sensi del comma 317, per gli enti nazionali pubblici previdenziali e assistenziali, i risparmi derivanti dall’applicazione del comma 305 sono destinati al conseguimento degli obiettivi di risparmio posti dalle norme vigenti. Evidenzia che il comma 306 prevede che, dal 1o gennaio 2014 al 31 dicembre 2016, gli onorari professionali previsti in seguito a sentenze favorevoli alle P.A., in favore dei dipendenti che hanno assistito professionalmente le P.A. medesime, incluso il personale dell’Avvocatura dello Stato, siano corrisposti nella misura del 75 per cento. Rileva che i commi da 307 a 310 recano disposizioni in materia di assunzioni nella P.A., riducendo le percentuali del turn over in determinate pubbliche amministrazioni (tra cui le amministrazioni dello stato, gli enti pubblici non economici, le agenzie, le università statali e gli enti di ricerca) e prevedendo la possibilità di assunzioni aggiuntive, in deroga alla normativa vigente, per il comparto sicurezza. Sottolinea, quindi, che i commi da 311 a 315 estendono anche ai soggetti che abbiano in essere rapporti lavorativi con le autorità amministrative indipendenti e agli emolumenti dei componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo delle amministrazioni pubbliche, a decorre dal 2014, la disciplina vigente sul limite massimo retributivo per il personale della pubblica amministrazione, ragguagliato alla retribuzione del Primo Presidente della Corte di cassazione. Osserva altresì che il comma 316, con una norma di interpretazione autentica, precisa che la retribuzione a titolo di lavoro straordinario nei giorni festivi per il personale non dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare e per le Forze armate, sia erogata solamente per le ore eccedenti l’ordinario turno di servizio giornaliero; sono fatti salvi gli effetti delle sentenze passate in giudicato al 1o gennaio 2014.
Evidenzia che il comma 321 detta norme per l’assunzione di cittadini italiani licenziati già dipendenti di basi militari soppresse, mentre il comma 322 reca disposizioni in materia di perequazione automatica dei trattamenti pensionistici per il triennio 2014-2016; in particolare, la rivalutazione dei trattamenti pensionistici opera nei seguenti termini percentuali: 100 per cento per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia pari o inferiore a 3 volte il trattamento minimo INPS; 90 per cento per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 3 volte e pari o inferiore a 4 volte il predetto trattamento; 75 per cento per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 4 volte e pari o inferiore a 5 volte il trattamento minimo; 50 per cento per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 5 volte il medesimo minimo.
Fa presente che i commi 323 e 324 modificano la disciplina sui termini temporali della rateizzazione dell’erogazione dei trattamenti di fine servizio (TFS) o di fine rapporto (TFR) dei dipendenti pubblici, con effetto sui soggetti che maturino i requisiti per il pensionamento a decorrere dal 1o gennaio 2014, osservando che il comma 325, modificato al Senato, introduce, per il triennio 2014-2016, un contributo di solidarietà sui trattamenti pensionistici obbligatori eccedenti determinati limiti: in particolare, il contributo è pari al 6 per cento sugli importi superiori a 14 volte il trattamento minimo INPS; al 12 per cento sugli importi superiori a 20 volte il trattamento minimo INPS; al 18 per cento sugli importi superiori a 30 volte il trattamento minimo INPS.
Rileva che il comma 326 reca una norma di interpretazione autentica concernente le gestioni previdenziali obbligatorie facenti capo ad enti previdenziali di diritto privato, al fine di specificare che gli atti e le deliberazioni adottati dagli enti ed approvati dai Ministeri vigilanti prima del 1o gennaio 2007, sono fatti salvi unicamente a condizione che essi siano intesi ad assicurare l’equilibrio finanziario di lungo termine delle gestioni previdenziali. Osserva, inoltre, che il comma 327, introdotto al Senato, prevede che anche le giornate dedicate dai lavoratori ai congedi e permessi concessi per l’assistenza di familiari invalidi vengano computate ai fini del calcolo dell’anzianità contributiva per l’accesso alla pensione anticipata senza penalizzazioni, facendo presente che i commi 376 e 377 sono volti a estendere alle aziende speciali e alle istituzioni le norme sul contenimento dei costi di personale applicate all’amministrazione controllante. Fa presente, peraltro, che il comma 528, introdotto al Senato, riduce di un punto percentuale (dal 28 al 27 per cento), per l’anno 2014, l’aliquota contributiva dovuta dai lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS, mentre il comma 529 autorizza il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per l’anno 2014, in deroga alla normativa vigente in materia, a prorogare i rapporti convenzionali in essere con collaboratori scolastici attivati dall’ufficio scolastico provinciale di Palermo.
Fa presente, in conclusione, che non vi sono particolari elementi da rilevare con riguardo alle tabelle allegate al disegno di legge di stabilità.
Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA osserva che il Governo si riserva di intervenire a conclusione del dibattito sui provvedimenti in titolo.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.15.
AUDIZIONI INFORMALI
Martedì 3 dicembre 2013.
Audizioni nell’ambito dell’esame delle proposte di legge C. 5 Iniziativa popolare, C. 519 Damiano, C. 709 Airaudo, C. 1376 Polverini, recanti «Norme in materia di rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro».
Audizione di rappresentanti di Confcommercio.
L’audizione informale è stata svolta dalle 13.40 alle 14.05.
Audizione di rappresentanti di Confesercenti.
L’audizione informale è stata svolta dalle 14.05 alle 14.15.
Audizione di rappresentanti di Confartigianato.
L’audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 14.25.