Il rapporto Svimez 2013 sull’economia del Mezzogiorno mostra cifre allarmanti. Presentato oggi a Roma, il dossier affronta i numeri della drammatica situazione del Sud, dove i lavoratori emigrano, il pil non cresce e la disoccupazione raggiunge vette inquietanti. Nel primo trimestre 2013 il Sud Italia ha perso 166mila posti di lavoro rispetto all’anno precedente, scendendo sotto la soglia dei 6 milioni. Non accadeva dal 1977. Nel 2012 il tasso di occupazione in età 15-64 è stato del 43,8% nel Mezzogiorno, a fronte di un 63,8% nel Centro-Nord. Nel 2012 il tasso di disoccupazione registrato ufficialmente è stato del 17% al Sud. Il tasso di disoccupazione degli under 35, però, è salito al 28,5%. Considerando anche la componente dei disoccupati impliciti (coloro cioè che non hanno effettuato azioni di ricerca negli ultimi sei mesi), il tasso di disoccupazione effettivo nel Centro-Nord sfiorerebbe la soglia del 12% (ufficiale: 8%) e al Sud passerebbe dal 17% al 28,4% (era stimato al 22,4% nel 2008). Secondo lo Svimez, negli ultimi venti anni sono emigrati dal Sud circa 2,7 milioni di persone. Nel 2011 si sono trasferiti dal Mezzogiorno al Centro-Nord circa 114 mila abitanti. L’Italia è ancora in recessione, ma a pagare il prezzo più alto è sempre il Sud secondo le stime della Svimez: nel 2013 il Pil italiano dovrebbe calare dell’1,8%, quale risultato del -1,6% del Centro-Nord e del -2,5% del Sud.
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