Si è conclusa nell’Aula del Senato la discussione generale sul decreto lavoro e l’esame del provvedimento slitta a lunedì prossimo, alle ore 17, per dare il tempo all’Assemblea di “valutare gli emendamenti presentati dal governo”. La richiesta di maggiore spazio per l’esame, accolta dal presidente del Senato Pietro Grasso, è stata avanzata dal relatore Salvatore Sciascia (Pdl).
Gli emendamenti presentati per l’Aula sono circa 190, comprese le proposte dell’esecutivo, e il termine per i subemendamenti agli emendamenti del governo è fissato alle ore 13 di oggi.
In una riunione che si è svolta questa mattina con la maggioranza, il governo avrebbe espresso l’intenzione di evitare la richiesta di fiducia su questo decreto. Non si esclude che lunedì i lavori possano proseguire in notturna.
L’idea è quella di approvare il provvedimento “al massimo entro martedì”, ha spiegato Rita Ghedini (Pd). Ghedini ha anche riferito che si punta ad una riduzione degli emendamenti e ha confermato che l’intenzione del governo sarebbe quella di evitare il ricorso alla fiducia accogliendo anche “alcune proposte” dei senatori.
I temi più caldi sono stati accantonati e verranno affrontati in altri provvedimenti compreso il ‘nodo’ delle coperture (Irpef, Irap e tassa sulle sigarette elettroniche) che, ha ricordato Ghedini, “rimangono così finché il governo” non metterà mano complessivamente al pacchetto Imu, Iva e debiti P.a.
Qualche modifica sarebbe invece possibile, oltre ovviamente alle novità presentate dallo stesso governo, sui contratti per qualche settore specifico come nel turismo, il rifinanziamento del servizio civile e incentivi diversificati per donne e uomini, tema quest’ultimo caro al Pd, ha spiegato Ghedini.