“L’Italia deve attenersi con rigore al percorso di moderazione del disavanzo specificato nell’aggiornamento per il 2013 al suo programma di stabilità, affinché non venga di nuovo superato il valore di riferimento del 3%” di deficit/Pil, una sfida cruciale per la politica di bilancio del nuovo governo”. Lo scrive la Bce nel bollettino spiegando che il risanamento di bilancio “più graduale indicato nel nuovo programma di stabilità dell’Italia presenta rischi, rappresentati da un’evoluzione macroeconomica peggiore delle aspettative e un rallentamento delle entrate rispetto alle dinamiche ipotizzate nonché maggiori spese”. Peggio: l’Eurozona chiuderà l’anno in recessione con il Pil in contrazione dello 0,6%, prima di espandersi dell’1,1% nel 2014.
Nonostante le difficoltà, però, l’Italia fa parte dei sei paesi dell’Eurozona il cui deficit non è salito sopra il 3% del Pil nel 2012, rispettando quindi i parametri del Patto di Stabilità Ue: gli altri cinque “virtuosi” sono Germania, Estonia, Lussemburgo, Austria e Finlandia.