E` in corso, nel quartiere romano di Bravetta, la manifestazione nazionale organizzata dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe davanti alla sede del Dipartimento dell`Amministrazione Penitenziaria, in largo Daga.
Gli agenti che aderiscono al Sappe, provenienti dagli istituti e servizi della Capitale ma anche dalle Regioni Campania, Abruzzo, Molise, Marche, Basilicata e Puglia, hanno deciso di portare in piazza il disagio della Polizia Penitenziaria.
“Noi poliziotti penitenziari siamo quelli che vivono in prima persona i disagi del carcere perché siamo nelle sezioni detentive, in mezzo ai detenuti, 24 ore al giorno”, afferama Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Sentiamo distante l`Amministrazione Penitenziaria che mette in ginocchio i poliziotti tagliando i fondi per vestiario, missioni fuori sede, riparazione mezzi e persegue soluzioni fumose e pericolose come l`autogestione delle carceri da parte dei detenuti e l`accorpamento di più posti di servizio per un solo agente”.
Sul costante sovraffollamento penitenziario e sugli eventi critici che quotidianamente si verificano nelle oltre 200 carceri italiane (aggressioni, tentati suicidi, suicidi, ferimenti, atti di autolesionismo), Capece avanza alcune proposte concrete: “Se la politica volesse intervenire concretamente sull`emergenza carceri, potrebbe farlo subito con tre provvedimenti, che non ha preso l`attuale Ministro Guardasigilli. Mi riferisco – conclude – a processi più rapidi, espulsione dei detenuti extracomunitari per far scontare loro la pena nel paese di provenienza e soprattutto far scontare la pena ai tossicodipendenti in una comunità di recupero”. (LF)