All’affannosa ricerca di esponenti della cosiddetta società civile, anche per le elezioni del 2013 i partiti del centro sinistra pescano, come già in passato, nel grande vivaio delle parti sociali. Esponenti delle associazioni di imprese e dei sindacati sono infatti presenti un po’ in tutte le liste. Il Pd di Pierluigi Bersani, per esempio, schiera l’ex segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ma anche la vicesegretaria uscente della Filctems, Valeria Fedeli, che sarà capolista per il senato in Toscana. Ancora per il Pd, ma per il consiglio regionale lombardo, scende in campo Onorio Rosati, capo della potentissima camera del lavoro di Milano, mentre Titti Di Salvo, esponente di spicco del coordinamento donne della Cgil, sarà capolista Sel per le politiche in Lombardia. Il partito di Nichi Vendola ha arruolato anche Giorgio Airaudo, capo della Fiom di Torino e fedelissimo di Maurizio Landini. Riconfermata la candidatura, in Veneto, di Pier Paolo Baretta, già esponente della Cisl; e sempre dalla Cisl arriva anche Giorgio Santini, numero due dell’organizzazione guidata da Raffaele Bonanni e new entry della politica, che Bersani ha voluto candidato in Lombardia. Santini, peraltro, aveva ricevuto un’offerta anche dalla Lista Monti, ma dopo qualche giorno di meditazione ha scelto il Pd. Non saranno invece ricandidati altri due sindacalisti di provenienza Cgil come Achille Passoni e Paolo Nerozzi, bocciati entrambi alle primarie, come del resto anche Sergio D’Antoni, in passato segretario generale della Cisl.
Pescando nel mondo delle imprese, invece, il Pd schiera l’economista Giampaolo Galli, già direttore generale di Confindustria con Emma Marcegaglia e, in un passato più lontano, direttore del centro studi di Viale dell’Astronomia. Galli (che tra l’altro ha nel suo curriculum anche l’ufficio studi di Bankitalia e gli studi americani al Mit di Boston come allievo prediletto di Franco Modiglioni) è stato anche lo sponsor del primo viaggio americano di Giorgio Napoletano, in anni in cui difficilmente un esponente del Pci veniva ricevuto negli Usa. La proposta della candidatura, spiega Galli, gli è arrivata a sorpresa, ma l’ha accolta con piacere in quanto grande estimatore di Bersani come di Enrico Letta. Ancora per il Pd correranno Mariella Enoc, imprenditrice e presidente di Confindustria Piemonte, e forse Federica Guidi, ex presidente dei Giovani Industriali di Confindustria. Dalla Confcommercio arriva invece il segretario generale Luigi Taranto, che sarà candidato nel listino di Bersani.
Quale sarà il valore aggiunto degli esponenti di sindacati e imprese in parlamento, è ancora presto per dirlo. Certo, con la crisi che morde il mondo del lavoro, e soprattutto con la disoccupazione dei giovani arrivata a superare il 37%, personalità con così specifiche competenze potrebbero svolgere un ruolo importante. Più difficile ipotizzare un eventuale ruolo di governo per alcuni di loro. Di Epifani si è detto che potrebbe essere il nuovo ministro del Lavoro, ma sembra difficile immaginare un passaggio diretto dalla Cgil al governo. E’ vero che esiste il precedente di Cesare Damiano, ministro del lavoro tra il 2006 e il 2008 con il secondo governo Prodi; ma Damiano aveva lasciato il sindacato molti anni prima, ed era già da tempo un esponente di spicco del Pd. Inoltre. la candidatura di Carlo Dell’Aringa sembra prefigurare questo ruolo per il giuslavorista che era stato anche la prima opzione di Mario Monti per il governo del 2011, poi rimpiazzato da Elsa Fornero dopo che la Cgil (cosi’ si dice) aveva posto un veto. sul suo nome. Fin qui, il centro sinistra. Ma anche la neonata Lista Monti guarda con attenzione alla società civile proveniente dal mondo dell’impresa: tra i candidati di maggior spicco del professore c’è, infatti, nientemeno che Alberto Bombassei, bergamasco patron della Brembo (una delle più innovative aziende italiane) nonché per otto anni vicepresidente di Confindustria con delega alle relazioni industriali. Bombassei, nella scorsa primavera, si era candidato alla presidenza di Confindustria ma era stato sconfitto dall’attuale leader degli industriali, Giorgio Squinzi. Infine, sempre nel campo imprese, al fianco del Professore arriva come candidato anche Luigi Marino, presidente di Confcooperative, l’associazione che raccoglie le coop ‘bianche’. Una scelta, ha spiegato Marino, dovuta al fatto che il raggruppamento di centro che fa capo alla Lista Monti propone una ”ricostruzione morale ed economica” del paese, assolutamente necessaria dopo la devastazione compiuta negli ultimi vent’anni dalla ”seconda repubblica”.
Nunzia Penelope