Via libera del Senato alla fiducia sul ddl stabilità. Il provvedimento torna ora alla Camera per la terza e ultima lettura.
Dalla nuova Tobin tax alle misure salva-precari, dall’Imu ai Comuni agli ammortizzatori sociali.
Sono le novità principali del ddl stabilità dopo il passaggio in Senato, che con la fine anticipata della legislatura ha cambiato profondamente il provvedimento, lievitato progressivamente per includere il Milleproroghe, il decreto salva-infrazioni e numerose altre norme. La manovra è diventata infatti l’ultimo treno utile e ora, rispetto alla prima lettura alla Camera (dove già è stata in buona parte riscritta), è molto più appesantita: il maxiemendamento del governo è un testo ‘monstre’ composto da circa 550 commi. Con l’ok di Palazzo Madama torna quindi a Montecitorio per un via libera lampo, con la terza e ultima fiducia. Poi il premier Mario Monti si dimetterà e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, scioglierà le Camere.
Queste le nuove misure più rilevanti approvate in Senato:
TOBIN TAX. La tassa sulle transazioni finanziarie scatterà da marzo con una nuova veste (esentando la finanza etica).
L’aliquota per i mercati regolamentati sarà dello 0,12% (ma 0,1% dal 2014) e per quelli non regolamentati, su cui sarà applicata da luglio, dello 0,22% (0,2% dal 2014). Per i derivati invece l’imposta è fissa e sarà al massimo di 200 euro. Colpito anche il trading più speculativo, con un’aliquota dello 0,02% sulle negoziazioni ad alta frequenza (high frequency trading).
IMU. Il gettito dell’imposta municipale propria passa ai Comuni, che incasseranno subito 7,6 miliardi di euro nel 2013-2014. A queste risorse si aggiungono quelle del Fondo di solidarietà comunale, pari a 8,9 miliardi nel biennio. Allo Stato resterà però il gettito Imu su capannoni industriali e opifici, con un incasso di 8,9 miliardi nel 2013-14. Su questi immobili a uso produttivo i Comuni potranno aumentare l’aliquota standard dello 0,76%, portandola fino a un massimo di 1,06%.
PRECARI. Salvi i precari della pubblica amministrazione con contratto in scadenza, che resteranno così al lavoro fino al prossimo 31 luglio. Nei concorsi pubblici, inoltre, ai precari potrà essere riservata una quota fino al 40% dei posti: ne beneficeranno i lavoratori con tre anni di servizio con contratto a tempo determinato o collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) nell’amministrazione che emana il bando. Il reclutamento dovrà svolgersi per titoli ed esami.