La Fim Cisl facendo seguito a quanto deciso nel primo incontro del tavolo sul settore degli elettrodomestici il 5 novembre, ha formalizzato attraverso un documento indirizzato al ministero, le proprie proposte a sostegno e per il rilancio del settore in Italia: sostegno al prodotto, attraverso un piano pluriennale di incentivi per l’acquisto di apparecchiature a minor consumo energetico e di qualità; un sistema di controllo più rigoroso sulle conformità delle apparecchiature importate dall’Ue ed extra Ue; incentivi per le aziende del settore che investono in ricerca e sviluppo in sinergia con le regioni, potenziando il concetto di “Italian Engeneered” “Italian Style” e nell’ incentivazione fiscale e contributiva per le aziende che assumono personale specializzato.
Secondo la Fim “la forte crisi richiede anche uno specifico impegno del governo per la tenuta occupazionale del settore, definendo modalità precise per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e strumenti legislativi che garantiscano l’utilizzo flessibile del part-time, la copertura contributiva, comprese quelle situazioni inerenti i cosiddetti lavoratori esodati e quelli più vicini o alla pensione, al fine di favorire il ricambio generazionale nelle aziende”.
Sono necessari inoltre, secondo il sindacato, “strumenti di rimodulazione dell’Imu e dell’Irap, in favore delle attività industriali esposte alla concorrenza internazionale e contemporaneamente intervenire sulla riduzione del cuneo contributivo che grava sul lavoro”. (LF)


























