In base a dati in possesso dell’esecutivo, compresi quelli del censimento ufficiale dell’Istat, il governo ha stimato una platea di 155mila possibili lavoratori interessati alla regolarizzazione di immigrati irregolari contenuta nel decreto legislativo 109 del 16 luglio scorso in attuazione della direttiva europea. Lo ha reso noto il ministro all’Integrazione e alla Cooperazione internazionale Andrea Riccardi.
Il ministro ha risposto ad un’interrogazione a risposta immediata, presentata alla Camera dal deputato Luca Rodolfo Paolini, nella quale la Lega ha contestato la “disposizione transitoria finalizzata a consentire una sanatoria per i lavoratori stranieri irregolari” ed ha denunciato, in particolare, una “discriminazione ‘a contrario nei confronti dei lavoratori italiani”.
Riccardi ha fatto notare, in premessa, che la contestata norma di legge è stata “pretesa come condizione dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica” e, in particolare, il governo ha “fatto proprio e trascritto il parere espresso dal Senato lo scorso cinque giugno, che è stato votato all’unanimità e, dunque, anche dal gruppo della Lega nord Padania”.
Il ministro dell’Integrazione ha poi ricordato che la norma transitoria è “a favore dei datori di lavoro per consentire il loro ravvedimento operoso prima dell’entrata in vigore delle ferree norme regole dell’Unione europea contro il lavoro nero degli immigrati irregolari o clandestini”. Quanto alla critica leghista, Riccardi ha affermato che “si tratta di una vicenda che non può essere paragonata alle questioni legate ai lavoratori italiani anche in nero. Questi in qualunque momento possono diventare regolari, mentre gli stranieri irregolari o clandestini sono privi di permesso di soggiorno e, dunque, privi di qualunque protezione”.
Dopo aver precisato i paletti previsti per questa regolarizzazione (sono esclusi i datori di lavoro condannati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la finestra di tempo per regolarizzare i lavoratori clandestini va dal 15 settembre al 15 ottobre, il costo stimato di 4.302 euro per una colf, ecc), il ministro ha precisato che la platea interessata è di 150mila lavoratori immigrati.
“Mi permetto di ricordare – ha concluso il ministro – che, invece, nel 2009 la sanatoria, quella sì sanatoria di immigrati, del ministro dell’Interno (Roberto Maroni, ndr.) ha riguardato circa 300mila persone con un pafamento di 500 euro). L’esponente leghista, a conclusione, si è detto “insoddisfatto” della risposta del ministro. (LF)
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