“Ricomincia la danza dei numeri, ma per la soluzione del problema siamo ancora in alto mare”. Lo dice Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil commentando l’intervento del ministro Fornero in Parlamento.
“Il ministro – prosegue – ora parla di 55 mila persone ed annuncia un censimento che non si capisce quando si farà e soprattutto perché non è stato fatto finora. Non si inverte però la logica che ci ha condotti fino a qui, facendo chiarezza sui criteri che devono presiedere ad ogni ricognizione numerica”.
“Non ci sono lavoratori che meritano di essere salvaguardati – sostiene la dirigente della Cgil – mentre altri no, ma una certezza del diritto che va ricostruita riparando così all’errore, ora riconosciuto, di una riforma senza gradualità e senza flessibilità”.
. “Prendiamo atto – afferma – che si dice di volere un confronto con le parti sociali: il ministro non ha che da convocarlo, come da tempo stiamo ogni giorno chiedendo: ribadiamo che la soluzione va trovata per tutti, senza nuove tagliole con le quali ancora una volta il ministro costruisce i suoi numeri, e che deve essere una soluzione previdenziale”.
“Non si propongano cose improbabili quali i lavori di pubblica utilità – conclude la dirigente della Cgil – il ministro è bene che si informi sul fatto che in giro per l’Italia ne abbiamo alcune decine di migliaia, e che la disoccupazione è tale da non consentire certo ulteriori guerre tra poveri”. (LF)
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