La Confindustria contesta la riforma del mercato del lavoro del ministro Fornero anche sul piano dei licenziamenti disciplinari illegittimi, per i quali sarà quasi impossibile evitare che il giudice decida per il reintegro in alternativa all’indennizzo economico. Secondo quanto riporta un articolo di Roberto Mania di la Repubblica, il consulente legale degli industriali, Arturo Maresca, parla di un “peggioramento nettissimo” rispetto al testo siglato a Palazzo Chigi il 23 marzo e il disegno di legge presentato al Senato. Infatti prima la possibilità di reintegrare il lavoratore in caso di licenziamento disciplinare illegittimo era prevista per l’insussistenza del fatto, perché il lavoratore non aveva commesso il fatto, oppure quando il fatto rientrava tra le mancanze per le quali è prevista dal contratto nazionale la “sanzione conservativa”. Nel disegno di legge, invece, si sono ridotte a due: l’insussistenza del fatto e quando a prevedere la sanzione conservativa non sono più solo i contratti ma anche la legge. Gli industriali contestato proprio quest’ultimo punto perché, a loro avviso, in questo modo c’è “il rischio che il giudice decida sempre per il reintegro”, riconducendo “il fatto a una sanzione conservativa sulla base di mere previsioni di legge”.
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