“Cambiamo insieme l’articolo 18, non possiamo mandare all’aria la riforma”. È quanto ha dichiarato ieri il segretario del partito Democratico, Pierluigi Bersani, al premier Mario Monti. “Io vedo la possibilità di un punto di caduta condiviso in Parlamento e lo scenario di un incaponimento del governo non lo prendo nemmeno in considerazione”, ha detto Bersani a Repubblica.
Per il segretario del Pd quella predisposta dal governo è infatti “una buona riforma”, basta solo “correggere qualche aspetto”. E la direzione indicata è sempre quella del ‘modello tedesco’: diamo al giudice – spiega – la possibilità di scegliere soltanto nei casi di licenziamento non giustificato da motivazioni economiche tra due opzioni: il reintegro o l’indennizzo.
Per questo il Pd è pronto a mettere sul tavolo della trattativa alcune delle richieste del Pdl sulla “flessibilità in entrata”, “soprattutto se si tratta di alleggerire un certo carico burocratico”. Bersani preme soprattutto per trovare un punto di “equilibrio” e per “approvare il testo in tempi rapidi”. “Almeno in un ramo del Parlamento – afferma – vorrei chiudere la sostanza del problema anche prima del 6 maggio, prima delle amministrative. Non si può lasciare per aria questo tema per troppo tempo, nessuno ci guadagna a perdere giorni”. (FRN)



























