Il governo “deve chiarire se vuole fare un’intesa o meno” sulla riforma del mercato del lavoro, “cioè se questa discussione è finalizzata a trovare un accordo formale, quindi impegnativo per le parti, oppure semplicemente a scambiare delle opinioni”. È quanto ha affermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, perché, ha aggiunto, “è evidente che nel secondo caso non ci sarebbero vincoli per il governo ma neanche per noi”.
In una intervista a Radio1, Angeletti ha quindi sottolineato: “Noi abbiamo ovviamente delle idee e cercheremo di convincere il governo che le nostre idee sono buone”.
La “vera questione” non è rappresentata dall’articolo 18, che va bene così e che caso mai sembra “un tentativo per confondere le acque”, ma dagli ammortizzatori sociali e dalla perdita di posti di lavoro causata dalla crisi e dalla recessione, dice il leader della Uil.
“È che cosa accade quando un’azienda deve ridurre il personale: quello è il vero problema che abbiamo e che avremo nei prossimi mesi. Siamo in una fase nella quale rischiamo di perdere molte decine di migliaia di posti di lavoro”, afferma Angeletti. E rispetto alle ipotesi di non prevedere l’articolo 18 per i nuovi assunti, il segretario generale della Uil ritiene che sia “il solito metodo di lanciare un’idea per vedere l’effetto che fa. Vedo più opinioni di chi scrive che del governo. È il merito che non condividiamo. Per noi, per licenziare una persona ci deve essere un motivo e l’articolo 18 protegge proprio dal licenziamento senza alcun motivo giustificato”.