In settimana è stato firmato il protocollo d’intesa per la riqualificazione del cantiere di Castellammare. L’accordo è giunto dopo che per molto tempo Fincantieri aveva ventilato la possibile chiusura del sito industriale.
Anna Rea, segretario generale della Uil Campania, quali sono gli aspetti positivi dell’accordo?
Ministero, Regione e Azienda si sono impegnate a fare un piano di fattibilità per la costruzione del nuovo bacino. Si tratta di una svolta molto importante perché fino a oggi Fincantieri non aveva mai accettato di mettere per iscritto questo impegno e anzi aveva perfino ipotizzato di chiudere il cantiere.
Sono stati stanziati anche i finanziamenti per la costruzione del bacino?
Per ora è stato deciso che, una volta chiuso lo studio di fattibilità, si farà un accordo di programma. Che l’impegno sia serio lo dimostra il fatto che lo studio debba essere terminato entro dicembre 2012. Insomma, è stata indicata la via e si tratta di un bel passo avanti in confronto al buio di prima.
Quali sono le problematiche ancora aperte?
Il carico di lavoro nel cantiere è ancora al 50%. Servono commesse.
Per ora si resterà in cassa integrazione?
Purtroppo sì, ma questo tempo deve essere utilizzato per costruire il futuro. È comunque fondamentale che si cerchino tutte le commesse possibili, anche spostandole da altri cantieri. A Castellammare i lavoratori sono giovani, formati e disponibili a lavorare duramente. È ora di sfatare certi luoghi comuni sul Sud.
Luca Fortis