I dati provvisori dell’Istat sulle forze lavoro a giugno mostrano “un innalzamento, sia su base mensile che annua, del numero degli inattivi, segnale preoccupante in quanto indice di un potenziale ingrossamento delle fila del lavoro irregolare”. È quanto afferma, in una nota, il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy.
Per il sindacalista, tuttavia, “a fronte di questi dati, va letta in chiave positiva la diminuzione, rispetto al mese di maggio, del tasso di disoccupazione giovanile”. Anche se, aggiunge, continua “a mantenere percentuali troppo elevate, anche rispetto alla media dell’Unione Europea dove si colloca al terzo posto dopo Spagna e Slovacchia”. A riguardo, secondo Loy, “una risposta ai giovani e a quanti sono scoraggiati dalla ricerca di un lavoro, soprattutto di un lavoro che dia stabilità nel tempo, potrà venire anche dalla riforma dell’apprendistato approvata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28 luglio e dalle politiche che nei prossimi mesi verranno messe in atto per dare risposte ad un mercato del lavoro distorto che colpisce principalmente i giovani”. Ma, sullo sfondo, per Loy “c’è, ovviamente, la questione, decisiva, della crescita senza la quale la quantità e qualità del lavoro rischia di divenire una chimera”. (FRN)
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