“Io non ho nessuna intenzione nè di firmare e di dimettermi, nè di dimettermi. Io non cambio idea. Chiedo che il Comitato centrale voti”. Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, nella sua relazione “a titolo personale” al Comitato centrale riunito nella sede della Cgil. Landini ha spiegato che la decisione delle Rsu di firmare e di dimettersi, dopo l’accordo alla ex Bertone, “è stata presa insieme e io me ne assumo tutte le responsabilità, perché non mette in discussione, non cambia la linea decisa dal Comitato centrale; in nessun modo la firma delle Rsu può sostituire la firma della Fiom nazionale”.
“on esistono le firme a titolo personale – ha aggiunto Landini – e se qualche componente delle Rsu firma, firma per quelle Rsu e non può rappresentare in modo né diretto né indiretto l’organizzazione. Serve la firma della Fiom” E, ha detto ancora Landini riferendosi al contratto aziendale di primo livello firmato per primo per lo stabilimento Fiat di Pomigliano, “e vuole diventare un contratto degno di questo nome serve anche la firma di Federmeccanica, che ad oggi non c’è ancora”
“lla Fiat di firme tecniche non gliene frega niente, o c’è la firma della Fiom o niente” ha proseguito Landini, sostenendo che “a Fiat pensa che ci divideremo. Questa è la sua teoria Ma a partire dalla riuscita dello sciopero generale e guardando alla tenuta dello sciopero in Fiat, noi continuiamo a pensare che la partita è tutta aperta. La forza dello sciopero generale pone la condizione che anche tutta la Cgil affronti la questione. Ci sono momenti in cui bisogna fare anche delle verifiche, per vedere se l’unità e la tenuta del gruppo dirigente esiste o no. Io non cambio idea. Queste sono le condizioni che ho posto e chiedo che il Comitato centrale voti”.
Evidenziando, quindi, l’intenzione “né di firmare e di dimettermi, né di dimettermi”, Landini ha aggiunto: “Se qualcuno lo pensa, lo dica, siamo in Comitato centrale. Questo è il momento di un chiarimento preciso, di una verifica su come abbiamo gestito questa vicenda e su come andare avanti. Fuori c’è già abbastanza di chi vuol far fuori la Fiom e la Cgil. Su di me potete dire quello che volete ma ci vuole rispetto per noi, per quei delegati e quei lavoratori che sono fuori”, ha concluso Landini fra gli applausi dei suoi. (LF)
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