Via libera del consiglio dei Ministri al decreto legge con le norme per lo sviluppo. In arrivo, tra le altre cose, un pacchetto di semplificazione fiscale per le imprese, il credito d’imposta per le assunzioni al Sud e la ricerca e la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile. Inoltre i ministri hanno raggiunto un accordo sul nuovo testo sugli incentivi al fotovoltaico presentato dai responsabili dello Sviluppo economico, Paolo Romani e dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Il decreto che doveva essere licenziato a fine aprile è stato fonte di tensioni 1 fra i due ministeri sul nodo della certezza dell’investimento legata all’allaccio sulla rete. La questione è stata risolta prevedendo un indennizzo in caso di ritardo di allaccio entro 30 giorni.
Credito d’imposta: il testo prevede all’articolo 1 gli incentivi per la ricerca anche sanitaria e farmaceutica: “Imprese farmaceutiche, Università ed enti di ricerca saranno in grado di avere il credito di imposta”. Un decreto successivo catalogherà i centri di ricerca “abilitati”. La stessa forma di incentivo è prevista (articolo 2) per le aziende che assumono donne al Sud in settori che presentano un forte gap uomo-donna (superiore al 25%). In particolare, il provvedimento prevede una defiscalizzazione del 50% dei costi salariali per assumere lavoratori
svantaggiati nei 12 mesi successivi all’emanazione del decreto e nei 24 mesi se particolarmente svantaggiati.
Concessioni balneari da un secolo – Fermo il diritto di passaggio sulle spiagge, il terreno su cui ci sono insediamenti turistici come gli stabilimenti balneari sarà oggetto di diritto di superficie; la concessione a pagamento durerà 90 anni e il pagamento sarà annuo e determinato dall’agenzia del territorio sulla base dei valori di mercato. Secondo Tremonti, il termine lungo favorisce la programmazione economica da parte delle imprese. Dell’articolo 3 fa parte anche la disciplina di distretti turistico-alberghieri “a burocrazia zero”.
Opere pubbliche – L’articolo 4 del decreto riguarda la disciplina delle opere pubbliche e prevede una serie di misure per ridurre le pratiche burocratiche. Tra l’altro modifica la prova dei requisiti di partecipazione alle gare di appalto (c.d. requisiti di moralità), con l’obiettivo di ridurre la discrezionalità degli enti appaltanti. In particolare, si spiega nella bozza, “viene ridefinita la disciplina concernente le condanne penali ostative alla partecipazione alle gare e le false dichiarazioni rese dai concorrenti alla stazione appaltante. Nel provvedimento è prevista anche la tipizzazione delle cause di esclusione dalle gare, limitandole soltanto a quelle previste dal codice degli appalti e dal regolamento di esecuzione.
Carta d’identità elettronica – Nel decreto c’è anche la carta di identità elettronica che dovrebbe assorbire in un chip tutti i dati dei documenti vari di cui oggi è titolare un cittadino. (LF)



























