In queste ore si sta votando il referendum sull’accordo per l’ex Bertone. I membri delle Rsu che fanno capo alla Fiom (che sono la maggioranza) hanno dato indicazione di votare sì pure essendo i metalmeccanici della Cgil assolutamente contrari all’intesa che ricalca il modello di Pomigliano e Mirafiori.
Pino Viola, delegato Rsu Fiom, la Rsu firmerà l’accordo se vincono i sì al referendum?
Sì, firmeremo per salvare i posti di lavoro e la dignità dei lavoratori.
Chiederete alla Fiom nazionale di firmare?
No. Premettendo che noi siamo assolutamente d’accordo con la posizione della Fiom, va detto però che in questo caso si sarebbe scaricata tutta la responsabilità sui lavoratori. In situazioni come questa i referendum perdono il loro valore perchè non si può chiedere a un lavoratore se preferisce essere licenziato o accettare un accordo che non gli piace. La Fiom rispetta la nostra autonomia e noi rispettiamo la loro.
Anche nel caso in cui facesse ricorso contro l’accordo?
Anche in questo caso. La Fiom si è detta sempre contraria al modello Pomigliano e Mirafiori.
Voi come Rsu siete d’accordo con i ricorsi?
Sì, siamo d’accordo.
Ma se poi questi ricorsi avessero successo e la Fiat annullasse l’investimento alla ex Bertone?
Il paradosso è che in questo paese se un sindacato chiede che venga rispettata la legge l’azienda può sempre andarsene all’estero scaricando la causa sui lavoratori.
Ieri avete tenuto un’assemblea. I lavoratori sono con voi?
Abbiamo discusso e presentato le nostre analisi. A giudicare dagli applausi ricevuti direi che tutti erano d’accordo.
Da quanti anni lo stabilimento è fermo?
Da 6 anni. Le ultime lavorazioni sono state fatte nel 2006. Da allora il lavoratori sono in cigs o sono stati mandati in distacco in altre fabbriche.
Luca Fortis


























