Per la Cgil non è vicina la riforma del sistema contrattuale e nemmeno un accordo su democrazia e rappresentanza. Susanna Camusso, aprendo oggi per la prima volta come segretaria generale i lavori del Direttivo della confederazione, ha escluso che si arrivi in tempi brevi a un accordo su questi due temi. Per quanto si riferisce al modello contrattuale la segretaria generale ha detto non è utile accelerare la revisione del sistema prima di aver messo a punto e condiviso una proposta, anche considerando che restano validi i motivi che non hanno fatto condividere il modello del 2009. In tema di democrazia e rappresentanza ad avviso della Camusso la mediazione trovata tra Cgil, Cisl e Uil nel 2008 non è più sufficiente perché quella proposta era stata formulata in un clima unitario profondamente diverso.
La segretaria della Cgil teme invece le conseguenze del nuovo patto di stabilità europea e per questo ha chiesto il varo di una manovra economica che consolidi il debito pubblico attraverso l’istituzione di una patrimoniale alla francese sulle grandi ricchezze, capace di mettere il paese al riparo dalla speculazione finanziaria. A suo avviso il pericolo di un allargamento della crisi è concreto: temiamo, ha detto, che quanto sta accadendo possa non fermarsi ai piccoli paesi. Di qui la richiesta di questa manovra che allontani il rischio di replicare decisioni di finanza pubblica come quella di luglio scorso.
Il suo giudizio sulla situazione politica è molto drastico. E’ possibile, ha detto la Camusso, che il 14 dicembre il Parlamento voti la sfiducia, un risultato a suo avviso che non può non giudicare positivamente perché, ha detto, “così finalmente il governo la smetterà di fare danni”. C’è comunque il pericolo di “preoccupanti code velenose”, anche considerando l’aggravamento della crisi industriale, per cui la Cgil chiede la sospensione della decretazione in atto.
Nessuna indicazione su possibili scioperi generali, il direttivo è riconvocato per il 20 e 21 dicembre per un’analisi anche sull’esito del lavoro che si sta svolgendo con le parti sociali sui tre temi rimasti aperti: fisco, federalismo, produttività.
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