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Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

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Home - Camera - Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

28 Ottobre 2010
in Camera

ATTI DEL GOVERNO
Giovedì 28 ottobre 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.
La seduta comincia alle 9.40.
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2005/47/CE del Consiglio, del 18 luglio 2005, concernente l’accordo tra la Comunità delle ferrovie europee (CER) e la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) su taluni aspetti delle condizioni di lavoro dei lavoratori mobili che effettuano servizi di interoperabilità transfrontaliera nel settore ferroviario.
Atto n. 277.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame dello schema di decreto legislativo in titolo, rinviato nella seduta del 20 ottobre 2010.
Elisabetta RAMPI (PD), preso atto dell’esposizione introduttiva svolta dal relatore nella precedente seduta, esprime un giudizio positivo sul provvedimento in esame, dal momento che esso, in attuazione di una direttiva comunitaria, regolamenta aspetti fondamentali in materia di orario di lavoro e sicurezza, a tutela dei lavoratori transfrontalieri del settore ferroviario. Esprime, in particolare, soddisfazione per l’attuazione della cosiddetta «clausola di non regresso», che lascia spazio all’introduzione per via contrattuale di disposizioni più favorevoli in favore dei lavoratori. Rappresenta, infine, l’opportunità di comprendere i margini per l’applicabilità delle disposizioni in esame a taluni Paesi confinanti, qualora questi non siano Stati membri dell’Unione europea.
Silvano MOFFA, presidente, ritiene che il relatore, in occasione della prossima seduta, possa presentare una proposta di parere sul provvedimento, che contenga anche eventuali elementi integrativi in grado di segnalare quanto testé prospettato.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell’esame ad altra seduta.
Schema di regolamento recante modifiche al regolamento di istituzione del Fondo per agevolare l’esodo dei lavoratori provenienti da imprese esercenti l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, poste in liquidazione coatta amministrativa, di cui al decreto ministeriale 20 settembre 2000, n. 351.
Atto n. 280.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame dello schema di regolamento in titolo.
Paola PELINO (PdL), relatore, osserva che lo schema di regolamento in esame reca modifiche al decreto ministeriale 28 settembre 2000, n. 351, che – in attuazione dell’articolo 4, comma 2, della legge n. 140 del 1999 – ha istituito presso l’INPS il Fondo per agevolare l’esodo dei lavoratori provenienti da imprese esercenti l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, poste in liquidazione coatta amministrativa. Più specificamente, rileva che il citato decreto, nel prevedere l’istituzione del Fondo, ha tradotto normativamente l’accordo sindacale del 26 luglio 1999, con il quale le parti sociali avevano convenuto un sistema di tutele per i lavoratori del settore.
Al riguardo, ricorda che ai sensi del decreto n. 351 il Fondo è gestito da un Comitato amministratore composto da 5 esperti designati dall’ANIA e da 5 esperti designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del settore assicurativo, nonché da due rappresentanti con qualifica non inferiore a dirigente, rispettivamente del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell’economia e delle finanze; il presidente del comitato è eletto dal comitato stesso tra i propri membri.
Segnala che il comitato amministratore, in particolare, predispone (sulla base dei criteri stabiliti dal consiglio di indirizzo e vigilanza dell’INPS) i bilanci annuali di gestione e delibera sul versamento del contributo dello 0,50 per cento, sulla retribuzione ai fini del finanziamento del Fondo stesso. Rileva che, per quanto concerne le prestazioni del Fondo, nel caso di lavoratori riassunti dal commissario liquidatore e provenienti da imprese poste in liquidazione coatta amministrativa nel periodo di vigenza del Fondo stesso, si provvede, nel caso in cui gli stessi risolvano volontariamente il rapporto di lavoro, all’erogazione di una somma aggiuntiva alle spettanze di fine rapporto, pari a 3 annualità dell’ultima retribuzione lorda annua, percepita alle dipendenze del commissario liquidatore. Segnala poi che, nel caso in cui si tratti di lavoratori che si trovino nella condizione di maturare i requisiti per la fruizione del trattamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria entro 5 anni, in luogo dell’erogazione della somma aggiuntiva in precedenza richiamata si provvede all’erogazione di una somma aggiuntiva alle spettanze di fine rapporto, pari al 60 per cento dell’ultima retribuzione lorda annua, percepita alle dipendenze del commissario liquidatore, moltiplicata per il numero degli anni mancanti alla pensione.
Mette in evidenza che, nel caso di lavoratori riassunti dal commissario liquidatore già dipendenti da imprese di assicurazioni poste in liquidazione coatta amministrativa entro la data di entrata in vigore del decreto n. 351 del 2000 (cioè il 14 dicembre 2000), il Fondo, qualora i lavoratori risolvano volontariamente il rapporto di lavoro, provvede ad erogare una somma aggiuntiva alle spettanze di fine rapporto, pari a 3 annualità dell’ultima retribuzione lorda annua percepita alle dipendenze del commissario liquidatore. Nel caso in cui si tratti di lavoratori che si trovino nella condizione di maturare i requisiti per la fruizione del trattamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria entro 7 anni, in luogo dell’erogazione della somma aggiuntiva in precedenza richiamata si provvede all’erogazione di una somma aggiuntiva alle spettanze di fine rapporto, pari al 65 per cento dell’ultima retribuzione lorda annua, percepita alle dipendenze del commissario liquidatore, moltiplicata per il numero degli anni mancanti alla pensione.
Infine, sottolinea che il più volte citato decreto ministeriale, traducendo le disposizioni dell’articolo 4 dell’accordo sindacale del 26 luglio 1999, stabiliva la scadenza del Fondo trascorsi 7 anni dalla data della sua entrata in vigore, e cioè al 14 dicembre 2007; successivamente, con l’accordo del 12 luglio 2007, le parti sociali hanno integrato il precedente accordo del 1999, prorogando la valenza temporale della regolamentazione fino al 31 dicembre 2011; da ultimo, in deroga alla normale procedura prevista dall’articolo 2, comma 28, della legge n. 662 del 1996, l’articolo 1-bis del decreto-legge n. 78 del 2009 ha disposto, per il solo biennio 2009-2010, la possibilità di adottare, in via eccezionale, con decreto ministeriale, norme in deroga alle singole disposizioni dei regolamenti previsti dall’articolo 1, comma 1, del decreto ministeriale n. 477 del 1997, per i settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni (CIG). Fa notare, quindi, che proprio su tale base è stato emanato il decreto interministeriale del 18 dicembre 2009, n. 49263, che ha modificato in più parti il decreto ministeriale n. 351 del 2000: il provvedimento, in primo luogo, ha prorogato la scadenza del Fondo al 31 dicembre 2010, inoltre, ha prorogato al 31 dicembre 2010 la corresponsione del contributo di alloggio (rimodulandolo) previsto per i lavoratori assunti presso un’impresa di assicurazione in città diversa da quella in cui veniva in precedenza svolta la prestazione; infine, ha disposto che il contributo dello 0,50 per cento debba essere versato ininterrottamente dalla data di istituzione del Fondo fino alla data del 31 dicembre 2010.
Osserva, pertanto, che lo schema di regolamento in esame interviene unicamente a prorogare di un ulteriore anno, e cioè fino al 31 dicembre 2011, tutti i termini già prorogati al 31 dicembre 2010 dal predetto decreto interministeriale n. 49263, ricordando peraltro che sul provvedimento si è espresso, con parere favorevole del 20 settembre 2010, il Consiglio di Stato e che in senso favorevole si sono pronunciate anche le parti sociali.
Dichiara, quindi, sin d’ora il proprio orientamento positivo sul testo, proponendo alla Commissione l’espressione di un parere favorevole sullo schema di regolamento in esame.
Silvano MOFFA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che il dibattito di carattere generale sul provvedimento in titolo avrà luogo nella prossima settimana, in modo da concluderne l’esame – dopo avere acquisito i rilievi di competenza della V Commissione sui profili di carattere finanziario – in quella successiva, entro il termine previsto per l’espressione del parere.
Rinvia quindi il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.55.
ATTI DELL’UNIONE EUROPEA
Giovedì 28 ottobre 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 9.55.
Libro verde: Verso sistemi pensionistici adeguati, sostenibili e sicuri in Europa.
COM(2010)365 def.
(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 127, comma 1, del Regolamento e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 settembre 2010.
Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, fa notare che ieri, con l’audizione del Ministro Sacconi, si è conclusa la fase istruttoria e conoscitiva della Commissione in ordine al documento in esame, che ha visto lo svolgimento di numerose audizioni. Nel riservarsi, dunque, di presentare nel prosieguo del dibattito una proposta di documento finale che tenga conto degli spunti emersi dal dibattito e degli elementi forniti dai soggetti auditi, ricorda che la Commissione, nello svolgimento del suo ruolo, è tenuta al rispetto di precisi vincoli procedurali e contenutistici, che inducono, peraltro, ad imprimere una certa accelerazione all’iter di esame. In tal senso, ricorda che la XI Commissione, dopo avere acquisito anche il parere della XIV Commissione (Politiche dell’Unione europea), dovrà trasmettere entro il termine – previsto dalla procedura di consultazione apertasi sul Libro verde – del 15 novembre 2010 alla Commissione europea un proprio documento, attenendosi sostanzialmente ai quesiti su cui la Commissione europea stessa ha ritenuto di interpellare gli Stati membri dell’UE. Fa notare, quindi, che l’attenzione della XI Commissione dovrebbe concentrarsi sulle questioni richiamate dal Libro verde, quali l’armonizzazione e la modernizzazione dei sistemi pensionistici, l’adeguatezza e la sostenibilità delle prestazioni, con particolare riferimento alle competenze dell’Unione europea, evitando riferimenti troppo specifici alla situazione italiana.
Auspicando, dunque, un confronto leale e franco sull’argomento, preannuncia la sua intenzione di portare quanto prima una proposta di documento finale all’attenzione dei gruppi, anche in via informale, affinché possa instaurarsi un utile confronto, suscettibile di condurre all’elaborazione di un testo condiviso.
Maria Grazia GATTI (PD), pur apprezzando la disponibilità del relatore e convenendo sul metodo di lavoro da questi proposto, ritiene opportuno acquisire dati più specifici riguardanti la situazione previdenziale italiana, considerata la natura troppo generica della consultazione avviata dalla Commissione europea. Infatti, ritiene impossibile fornire una risposta ai quesiti posti a livello europeo se non si ha piena consapevolezza delle tendenza in atto in Italia in materia pensionistica, giudicando – in particolare – essenziale sollecitare l’acquisizione di quella documentazione che il presidente dell’INPS si è impegnato a fornire alla Commissione in occasione della sua audizione informale.
Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, pur auspicando la sollecita acquisizione della preannunciata documentazione dell’INPS, anche in prospettiva dell’introduzione di ulteriori informazioni utili al dibattito, ritiene tuttavia che la Commissione non possa essere vincolata a tale elemento, dal momento che l’Unione europea non chiede al Parlamento una disamina delle questioni previdenziali italiane, bensì una valutazione più generale riferita al contesto comunitario. Pur non escludendo che nel documento finale si possano fare riferimenti più specifici, ritiene che la Commissione possa procedere lungo l’iter di esame del provvedimento, a prescindere dall’acquisizione di tale documentazione, anche tenuto conto che sull’argomento si è già avuto modo di ascoltare l’autorevole orientamento del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
Marialuisa GNECCHI (PD) fa presente che qualsiasi progetto teso all’armonizzazione dei sistemi pensionistici a livello comunitario non può prescindere dall’attenta analisi dei contesti nazionali, sui quali occorre, pertanto, soffermarsi a riflettere. Fa poi notare che il Governo in carica – con talune discutibili misure in materia di totalizzazione, ricongiunzione contributiva e «finestre di uscita» – ha reso il quadro normativo particolarmente confuso e problematico, richiedendo un approfondimento serio, da compiere anche attraverso l’acquisizione di dati ulteriori da parte dell’INPS: solo dopo aver fatto chiarezza su tali punti, a suo avviso, sarà possibile rispondere con consapevolezza ai quesiti posti dall’Europa.
Silvano MOFFA, presidente, pur precisando di avere già provveduto, per il tramite degli uffici, a richiedere all’INPS – che dovrebbe trasmetterla in tempi brevissimi – la promessa documentazione relativa all’audizione informale svolta dai rappresentanti dell’Istituto, che potrebbe rivelarsi molto preziosa per l’elaborazione del documento finale, sottolinea comunque l’esigenza di evitare che l’esito di un’importante procedura parlamentare di esame di atti dell’Unione europea possa essere subordinato al verificarsi di tale ipotesi, essendo peraltro la XI Commissione chiamata a formulare le proprie valutazioni sul documento in titolo entro termini precisi e secondo modalità determinate in sede comunitaria; più in generale, ritiene che l’adozione di una specifica posizione del Parlamento italiano sugli argomenti in esame non possa essere condizionata da una valutazione esclusivamente ricondotta al contesto interno e non proiettata sugli scenari europei di lungo periodo.
Fa presente, in ogni caso, che non mancheranno – come non sono mancate nell’ultimo anno – ulteriori occasioni per approfondire i dati in questione e per affrontare, da una visuale maggiormente concentrata all’interno dell’ordinamento, le tematiche connesse allo sviluppo del sistema previdenziale italiano. Confidando, quindi, nell’attività di interlocuzione informale con i gruppi che il relatore saprà nel frattempo avviare sulla propria proposta di documento finale, auspica che si giunga alla definizione di un testo condiviso da tutte le forze politiche rappresentate in Commissione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.10.

SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 27 ottobre 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi.
La seduta comincia alle 9.20.
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell’esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli con osservazioni).
La Commissione prosegue l’esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta di ieri.
Silvano MOFFA, presidente, comunica anzitutto che sono stati presentati emendamenti riferiti alle disposizioni del disegno di legge di stabilità e del disegno di legge di bilancio, rispettivamente connessi alla Tabella n. 2, per la parti di competenza (vedi allegato 1), e alla Tabella n. 4, per le parti di competenza (vedi allegato 2).
Comunica, inoltre, che il relatore ha predisposto le proposte di relazioni sulla Tabella n. 2, per le parti di competenza (vedi allegato 3), e sulla Tabella n. 4, per le parti di competenza (vedi allegato 4).
Fa presente, infine, che sono state presentate proposte di relazione alternative a quelle del relatore, in ordine alla Tabella n. 2, da parte dei deputati Damiano ed altri (vedi allegato 5) e, in ordine alla Tabella n. 4, rispettivamente da parte dei deputati Damiano ed altri e da parte dei deputati Paladini e Porcino (vedi allegati 6 e 7).
Avverto, dunque, che si passerà dapprima all’esame della Tabella n. 2, relativa al Ministero dell’economia e delle finanze, per le parti di competenza della XI Commissione, e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità
In sostituzione del relatore, che giungerà in seduta con un breve ritardo a causa di un imprevisto impedimento, fa notare che tutte le proposte emendative presentate (con riferimento al disegno di legge di stabilità e al disegno di legge di bilancio, rispettivamente connessi alla Tabella n. 2 e alla Tabella n. 4), dirette a modificare appositi stanziamenti nelle predette tabelle, presentano aspetti problematici sotto il profilo delle relative coperture finanziarie, poiché non risultano chiare le implicazioni che deriverebbero dalla loro eventuale approvazione; in tal senso, anche per evitare di adottare in questa sede decisioni non meditate, invita i presentatori a ritirare i propri emendamenti, ai fini della loro ripresentazione direttamente alla V Commissione (Bilancio), per una valutazione più compiuta sotto il profilo dei criteri di copertura.
Il Ministro Maurizio SACCONI invita al ritiro di tutte le proposte emendative presentate, raccomandando ai componenti della Commissione di convergere sui contenuti delle proposte di relazione del relatore, tese a sollecitare una riflessione, da parte della V Commissione, su talune importanti tematiche.
Giulio SANTAGATA (PD) dichiara che il suo gruppo intende insistere per la votazione delle proposte emendative presentate, considerata la volontà di lasciare un segno nel dibattito: spetterà, da ultimo, alla V Commissione e all’Assemblea pronunciarsi in modo definitivo sulle questioni poste dagli emendamenti predisposti, anche per quanto concerne la sostenibilità finanziaria di talune disposizioni.
Luigi BOBBA (PD), nell’illustrare l’emendamento Damiano 3779/XI/Tab. 2.1, di cui è cofirmatario, osserva che esso mira a fornire un pieno sostegno alle politiche sociali e familiari, a differenza di quanto perseguito dal Governo con i tagli operati, da ultimo, con la manovra di luglio e con la presente manovra finanziaria.
La Commissione respinge l’emendamento Damiano 3779/XI/Tab. 2.1.
Maria Grazia GATTI (PD), nell’illustrare l’emendamento Damiano 3779/XI/Tab. 2.2, di cui è cofirmataria, mette in evidenza la volontà del suo gruppo di ridare slancio alle politiche di genere e di pari opportunità, per contrastare la tendenza dell’Esecutivo di riportare le donne in famiglia, costringendole ad abbandonare il mondo del lavoro.
La Commissione respinge l’emendamento Damiano 3779/XI/Tab. 2.2.
Cesare DAMIANO (PD) illustra la proposta di parere alternativa presentata dal suo gruppo in ordine alla Tabella n. 2, preannunciando il voto contrario sulla proposta di riferire favorevolmente alla V Commissione: a suo avviso, infatti, non può risultare credibile la proposta di relazione del relatore, anche a fronte di un’azione governativa tesa a minare le tutele dei lavoratori e i diritti sociali di famiglie e donne.
Silvano MOFFA, presidente, prende atto che il relatore, a causa di un imprevisto di carattere personale, è potuto giungere solo in questo momento nell’aula della Commissione.
La Commissione approva, quindi, la proposta di relazione del relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di relazione dei deputati Damiano ed altri. Delibera altresì di nominare, ai sensi dell’articolo 120, comma 3, del Regolamento, il deputato Scandroglio quale relatore presso la V Commissione, per l’esame della Tabella n. 2, relativa al Ministero dell’economia e delle finanze, e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità.
Silvano MOFFA, presidente, avverte che si passerà ora all’esame della Tabella n. 4, relativa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, ricordando che i presentatori delle proposte emendative ad esse riferite – pur a fronte di un invito al ritiro da parte di relatore e Governo – insistono per la loro votazione.
Maria Grazia GATTI (PD) fa notare che l’emendamento Damiano 3779/XI/Tab. 4.1 mira a favorire lo sviluppo delle politiche per il lavoro, soprattutto per quanto attiene ai servizi informativi, al fine di agevolare in tempi di crisi economica la ricerca di occupazione per i soggetti privi d’impiego, invertendo la politica dei tagli avviata dal Governo.
La Commissione respinge l’emendamento Damiano 3779/XI/Tab. 4.1.
Maria Grazia GATTI (PD) segnala che l’emendamento Damiano 3779/XI/Tab. 4.2 mira a incrementare gli stanziamenti per le politiche del lavoro, osservando che l’esiguità delle somme previste nella proposta emendativa è dettata dalla necessità di rispettare i rigidi vincoli di bilancio imposti dal presente provvedimento.
La Commissione respinge l’emendamento Damiano 3779/XI/Tab. 4.2.
Maria Grazia GATTI (PD), intervenendo sull’emendamento Damiano 3778/XI/Tab. C.1, rileva che esso è finalizzato ad incrementare il finanziamento a favore delle politiche per le pari opportunità nel mercato del lavoro, considerata la grave condizione di inattività in cui versano le donne, soprattutto nel Mezzogiorno, a fronte del clamoroso fallimento dell’azione dell’Esecutivo su tale campo.
La Commissione respinge l’emendamento Damiano 3778/XI/Tab. C.1.
Maria Grazia GATTI (PD), intervenendo sull’emendamento Damiano 3778/XI/Tab. C.2, osserva che esso è riferito al versante delle politiche attive e passive del lavoro, al fine di facilitare il reinserimento nel mercato del lavoro dei disoccupati e di garantire forme di ammortizzazione sociale ai lavoratori flessibili.
La Commissione respinge l’emendamento Damiano 3778/XI/Tab. C.2.
Gaetano PORCINO (IdV) illustra la proposta di parere alternativa presentata dal suo gruppo in relazione alla Tabella n. 4, raccomandandone l’approvazione, anche al fine di fronteggiare una manovra iniqua, che peserà fortemente sui cittadini.
Cesare DAMIANO (PD), nell’illustrare la proposta di parere alternativo del suo gruppo riferita alla Tabella n. 4, di cui raccomanda l’approvazione, ribadisce il giudizio contrario sul provvedimento in esame, che, a suo avviso, tenta di risolvere il problema dell’indebitamento pubblico sottraendo risorse alle pubbliche amministrazioni centrali e locali, al personale del pubblico impiego e al sistema previdenziale. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, rileva la gravità delle riforme introdotte dal Governo a «colpi di decreto», che ritiene suscettibili di lasciare privi di stipendio o pensione per un anno lavoratori in mobilità o dipendenti pubblici e privati che abbiano già versato 40 anni di contributi.
Valutando, da ultimo, il provvedimento in esame del tutto insufficiente anche perché privo di misure capaci di rilanciare lo sviluppo e la crescita del Paese, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione del relatore.
La Commissione approva, quindi, la proposta di relazione del relatore, risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di relazione presentate rispettivamente dai deputati Damiano ed altri e dai deputati Paladini e Porcino. Delibera altresì di nominare, ai sensi dell’articolo 120, comma 3, del Regolamento, il deputato Scandroglio quale relatore presso la V Commissione, per l’esame della Tabella n. 4, relativa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità.
Cesare DAMIANO (PD) avverte che le proposte alternative di relazione del suo gruppo, a sua prima firma, precluse a seguito dell’approvazione delle proposte di relazione del relatore, devono intendersi presentate come relazioni di minoranza per la V Commissione.
Gaetano PORCINO (IdV) avverte che la proposta alternativa di relazione del suo gruppo, preclusa a seguito dell’approvazione della proposta di relazione del relatore riferita alla Tabella n. 4, deve intendersi presentata come relazione di minoranza per la V Commissione.
Silvano MOFFA, presidente, avverte che le relazioni approvate dalla Commissione saranno trasmesse, ai sensi dell’articolo 120 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), unitamente alle relazioni di minoranza testé presentate.
La seduta termina alle 9.45.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 27 ottobre 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi.
La seduta comincia alle 9.45.
Disposizioni concernenti la sospensione e la revoca del trattamento pensionistico per i soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale o condannati per reati di terrorismo o di criminalità organizzata.
C. 3541 Fedriga.
(Seguito dell’esame e conclusione).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 20 ottobre 2010.
Silvano MOFFA, presidente, ricorda che il relatore, nella precedente seduta, ha presentato taluni emendamenti diretti a recepire i pareri espressi dalle competenti Commissioni; segnala, peraltro, che è stata predisposta una nuova formulazione dell’emendamento 1.102 del relatore, che reca una limitata modifica di carattere meramente tecnico, al fine di omogeneizzare il titolo del provvedimento al nuovo contenuto dello stesso (vedi allegato 8).
Il Ministro Maurizio SACCONI, nello scusarsi per il fatto che dovrà a breve abbandonare i lavori a causa di un altro impegno di natura istituzionale, fa comunque presente che il Governo, come già preannunciato in via informale in altre occasioni, si rimette alla Commissione sul complesso del testo in esame e sugli emendamenti presentati dal relatore.
Silvano MOFFA, presidente, ringrazia il Ministro per aver voluto rappresentare alla Commissione la posizione del Governo su un provvedimento particolarmente delicato.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, nel ringraziare i gruppi di maggioranza e opposizione per il proficuo lavoro svolto, precisa che è sua intenzione continuare a lavorare per il miglioramento del testo anche in sede di Comitato dei nove, una volta deliberato il conferimento del mandato al relatore, al fine di risolvere le questioni ancora sul tappeto.
Cesare DAMIANO (PD) intende stigmatizzare l’andamento dei lavori odierni sia per l’iniziale assenza del relatore durante l’esame dei documenti di bilancio nella precedente seduta in sede consultiva sia per l’abbandono dei lavori da parte del Ministro su un tema delicato come quello in discussione. Ritiene che comportamenti di tale portata evidenzino una mancanza di rispetto nei confronti dell’attività della Commissione; in particolare, l’allontanamento del rappresentante del Governo non consente di procedere oltre nell’esame degli emendamenti presentati dal relatore.
Silvano MOFFA, presidente, ritiene doveroso – piuttosto che lamentarne l’assenza – rivolgere un ringraziamento al Ministro Sacconi, che ha consentito alla Commissione di acquisire l’orientamento del Governo sul provvedimento in oggetto. Fa notare, inoltre, che il Ministro si è allontanato dall’aula della Commissione solo dopo avere espresso la sua volontà di rimettersi al Parlamento sul testo e sugli emendamenti presentati dal relatore, sottolineando, peraltro, che è stato costretto ad abbandonare i lavori per far fronte ad un altro impegno istituzionale. Ricorda, infine, che la presenza del rappresentante del Governo non risulta obbligatoria nel corso dell’esame in sede referente.
Michele SCANDROGLIO (PdL), intervenendo per una precisazione, si scusa per essere giunto in ritardo in Commissione in occasione dell’esame dei documenti di bilancio, a causa di un grave impedimento di natura personale.
Giuseppe BERRETTA (PD) stigmatizza con forza l’assenza del Governo – anche sotto il profilo dell’opportunità – in occasione della votazione di delicati emendamenti riferiti ad un provvedimento particolarmente controverso, in ordine al quale, peraltro, si pongono ancora questioni importanti da risolvere, come dimostrano le condizioni e le osservazioni formulate dalle Commissioni in sede consultiva. Il Ministro, a suo avviso, avrebbe potuto precisare meglio la posizione del Governo, dal momento che, secondo dichiarazioni rese in precedenza sull’argomento, essa non appare essere del tutto favorevole alle misure recate dal provvedimento medesimo.
Nel merito del testo in esame, riprendendo talune considerazioni svolte dalle Commissioni nei rispettivi pareri, pone in evidenza la presenza di taluni profili problematici, che riguardano, in particolare: la formulazione troppo generica delle prestazioni assistenziali o previdenziali soggette a revoca; l’esigenza di prevedere un obbligo di comunicazione a carico del giudice nei confronti dell’istituto previdenziale competente in caso di accertamento della responsabilità penale; la necessità di rivedere nel suo complesso l’articolo 2. Con riferimento a quest’ultimo, fa notare che le disposizioni in esso contenute, così come formulate, rischiano di essere inapplicabili, anche considerato che il reato di favoreggiamento, secondo il codice penale, non è imputabile ai familiari del soggetti condannato.
In conclusione, pur precisando che il suo gruppo non può che schierarsi a favore di provvedimenti tesi a combattere la criminalità organizzata, purché esenti da vizi di costituzionalità, ritiene che il Governo debba fare ben altro per liberare da fenomeni mafiosi e malavitosi il Mezzogiorno e prevedere un suo concreto ed effettivo rilancio.
Amalia SCHIRRU (PD), pur sottolineando i miglioramenti apportati al testo in esame, ritiene vi siano i margini per ulteriori passi in avanti, al fine di rendere il provvedimento pienamente coerente con i principi dell’ordinamento giuridico e con quelli costituzionali. Si riferisce, in particolare, all’esigenza di specificare in modo tassativo quali prestazioni possono essere revocate, distinguendo tra prestazioni assistenziali e previdenziali, e alla necessità di intervenire sull’articolo 2, evitando che possano subire un nocumento ingiustificato i familiari del soggetto condannato.
Luigi BOBBA (PD), pur riconoscendo la condivisibile finalità del provvedimento in esame, ritiene necessario migliorarlo sotto diversi profili: al riguardo, lo stesso Ministro Sacconi avrebbe potuto assicurare, a suo avviso, la presenza per tutto il corso della seduta, in modo da giovare al dibattito con un proprio contributo, eventualmente mirato a rappresentare alla Commissione tutti gli elementi di criticità che risulta abbia già esposto in altre sedi.
Entrando più nello specifico delle diverse questioni, ritiene opportuno richiamare in modo tassativo le pene accessorie che si intende applicare a fronte di una responsabilità penale come quella indicata dal provvedimento, riflettendo altresì sul contenuto dell’articolo 2, che ritiene sia, allo stato, inapplicabile, non soltanto per il riferimento al favoreggiamento (fattispecie allo stato non configurata per i familiari dal diritto penale), ma anche perché prevede per i familiari superstiti un trattamento peggiore di quello contemplato per lo stesso soggetto condannato.
La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti del relatore 1.100, 1.101, 1.102 (Nuova formulazione), 2.100, 2.101 e 3.100.
Giuseppe BERRETTA (PD), intervenendo per dichiarare il voto del suo gruppo nella deliberazione tesa a conferire il mandato al relatore a riferire all’Assemblea, torna ad esporre numerose perplessità, che non riguardano la ratio del provvedimento, bensì alcuni aspetti problematici che ritiene necessario siano chiariti in una successiva fase dell’iter. Dichiara, pertanto, che il suo gruppo si asterrà nell’imminente votazione, riservandosi di assumere una posizione definitiva sul provvedimento nel seguito dell’esame in Assemblea, dopo avere valutato con attenzione le proposte di modifica che saranno presentate.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di conferire al deputato Fedriga il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul progetto di legge n. 3541, come modificato nel corso dell’esame in sede referente. Delibera, altresì, di chiedere l’autorizzazione a riferire oralmente.
Silvano MOFFA, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l’esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi, preannunciando che la riunione del medesimo Comitato – attesa l’esigenza di riferire entro oggi pomeriggio all’Assemblea – sarà convocata per le ore 15.30 della giornata odierna.
La seduta termina alle 10.15.
AUDIZIONI
Mercoledì 27 ottobre 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi.
La seduta comincia alle 14.05.
Audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, sul Libro verde: Verso sistemi pensionistici adeguati, sostenibili e sicuri in Europa.
(COM(2010)365 def.).
(Svolgimento, ai sensi dell’articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione).
Silvano MOFFA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche mediante la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l’audizione.
Il Ministro Maurizio SACCONI svolge una relazione sull’argomento oggetto dell’audizione.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Michele SCANDROGLIO (PdL), Maria Anna MADIA (PD), Marialuisa GNECCHI (PD), Silvano MOFFA, presidente, Cesare DAMIANO (PD) e Massimiliano FEDRIGA (LNP).
Il Ministro Maurizio SACCONI fornisce ulteriori precisazioni in ordine ai quesiti posti.
Silvano MOFFA, presidente, ringrazia il Ministro per il contributo fornito e dichiara conclusa l’audizione.
La seduta termina alle 15.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 27 ottobre 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 15.
Norme per la tutela della libertà d’impresa. Statuto delle imprese.
Testo unificato C. 2754 Vignali, C. 98 La Loggia, C. 1225 Bersani, C. 1284 Pelino, C. 1325 Vignali, C. 2680 Jannone e C. 3191 Borghesi.
(Parere alla X Commissione).
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 13 ottobre 2010.
Ivano MIGLIOLI (PD), pur esprimendo una valutazione complessivamente positiva su un provvedimento che si propone di sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese, ritiene vi siano taluni aspetti del testo migliorabili sotto diversi profili. Si riferisce, in particolare, all’esigenza di accelerare i processi burocratici che regolano la vita dell’impresa, all’opportunità di ricollegare le aziende al tema della responsabilità sociale, nonché alla possibilità di favorire una partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa stessa.
Quanto alla prima questione, esprime innanzitutto la propria soddisfazione per talune misure recate dal provvedimento, volte a rendere meno gravoso l’onere burocratico a carico delle aziende, in materia di interruzione del procedimento amministrativo e di autocertificazione, compiacendosi del fatto che si è preferito quantomeno procedere lungo un percorso di semplificazione amministrativa attraverso legge ordinaria e non mediante una modifica della Costituzione, come era stato annunciato inizialmente dal Governo. Sul punto, tuttavia, ritiene che vi siano margini per ulteriori miglioramenti, in grado di porsi lungo una direzione che, in ogni caso, appare quella giusta.
In ordine alla seconda questione, legata alla tematica della responsabilità sociale, ritiene necessario porre in connessione lo sviluppo delle piccole e medie imprese (tra cui lo stesso accesso al credito) al rispetto di determinati valori sociali ed etici, quali la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, la promozione di condizioni lavorative adeguate, prevedendo eventualmente il riconoscimento di un marchio etico in conseguenza della valorizzazione di tali fattori.
Passando all’ultima questione, giudica opportuno inserire nel provvedimento elementi che richiamino una partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa: ritiene che sia questo il campo su cui si misurerà in futuro la capacità dei lavoratori e delle stesse organizzazioni sindacali di reggere la sfida in un mercato del lavoro sempre più competitivo, in cui i conflitti e le rivendicazioni salariali potrebbero lasciare sempre più spazio a forme di collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, anche in prospettiva di una ripartizione degli utili. Al riguardo, osserva che non si può richiedere la disponibilità e il coinvolgimento dei lavoratori solo quando si tratta di accettare sacrifici connessi all’organizzazione dell’orario o alla remunerazione, dovendosi auspicarne la partecipazione anche quando è in gioco la condivisione dei buoni risultati produttivi di un’azienda.
Da ultimo, esprime perplessità sulla parte finale del provvedimento, soprattutto in relazione alla disposizione che istituisce l’Agenzia nazionale per le micro, piccole e medie imprese, ritenendo auspicabile che, laddove si decida di andare in questa direzione, si opti quantomeno per strutture amministrative leggere e non burocratiche. Nel ribadire, comunque, una valutazione positiva sul provvedimento, si riserva infine di valutare la proposta di parere che il relatore predisporrà nel seguito dell’esame.
Michele SCANDROGLIO (PdL), relatore, dichiara di condividere gran parte delle considerazioni espresse dal deputato Miglioli, non soltanto in tema di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa, ma anche di semplificazione degli oneri amministrativi: si tratta di temi su cui auspica, peraltro, che all’enunciazione dei principi possano seguire anche concreti atti di attuazione. Al contrario, esprime talune perplessità sulla possibilità di percorrere una strada che porti alla responsabilità sociale dell’impresa, tematica maggiormente complessa e delicata, tenuto conto degli orientamenti prevalenti ormai diffusisi nel campo dell’economia globale. Da ultimo, conviene sull’esigenza di riflettere attentamente circa l’opportunità di istituire l’Agenzia nazionale per le micro, piccole e medie imprese, struttura che, a suo avviso, rischia di produrre un aggravamento amministrativo in termini di costi e moltiplicazione degli oneri.
Si riserva, infine, di presentare nella prossima seduta una proposta di parere che tenga conto di tutti gli interessanti spunti emersi dal dibattito.
Silvano MOFFA, presidente, si dichiara convinto che il relatore saprà cogliere nella sua proposta di parere tutti gli elementi emersi dal dibattito, in vista del miglioramento di un testo che sia rispondente all’esigenza di semplificare la vita delle imprese, soprattutto dal punto di vista dell’alleggerimento degli oneri burocratici.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito del dibattito ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.20.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 27 ottobre 2010.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.30.
COMITATO DEI NOVE
Mercoledì 27 ottobre 2010.
Disposizioni concernenti la sospensione e la revoca del trattamento pensionistico per i soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale o condannati per reati di terrorismo o di criminalità organizzata.
C. 3541-A Fedriga.
Il comitato dei nove si è riunito dalle 15.30 alle 16.20 e dalle 17.25 alle 17.40.

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