Il partito conservatore della premier britannica Theresa May è primo in base allo spoglio parziale del voto alle politiche anticipate di ieri ne Regno Unito, ma ha perso la maggioranza dei seggi in Parlamento: un dato che apre una fase di grande incertezza e solleva pesanti interrogativi su chi guiderà il Paese nei negoziati sulla Brexit e con quale mandato. La sterlina ha perso terreno nel timore che la leader conservatrice non riesca a formare un governo e sia costretta alle dimissioni, al termine di una campagna turbolenta, funestata da due attacchi terroristici.
Secondo la proiezione sui due terzi circa dei collegi scrutinati i Tories avrebbero 318 seggi, perdendone 12 rispetto al parlamento uscente, e ottenendone meno dei 326 che rappresentano la maggioranza alla Camera dei Comuni. I laburisti salirebbero a 262 seggi, in crescita di 30, concretizzando la possibilità di un “hung parliament”, un parlamento senza maggioranza, altra sorpresa della politica britannica dopo il referendum di giugno 2016 sulla Brexit.
Il leader dell’opposizione di sinistra Jeremy Corbyn, il cui partito laburista partiva con uno svantaggio di 20 punti percentuali, ha invitato May a dimettersi, dicendo che “ha perso voti, perso sostegno e perso fiducia”.
L’affluenza alle urne è stata del 69%, la più alta dal 1997, questo nonostante i britannici siano stati chiamati a votare per la terza volta in due anni.