La mossa di ieri della Fiat non poteva non influenzare l'incontro di oggi tra Federmeccanica e Fim, Fiom e Uilm sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. La scelta della multinazionale torinese di anticipare ai suoi dipendenti 30 euro sui futuri aumenti contrattuali è stata oggetto di varie interpretazioni nei corridoi di viale dell'Astronomia. A parte le dichiarazioni ufficiali, molti, sia da parte imprenditoriale che sindacale, leggono il gesto come un segnale dato sia alle organizzazioni dei lavoratori che a Federmeccanica stessa. L'organizzazione datoriale ha saputo della mossa della Fiat solo da un comunicato ufficiale e, per i sindacati, sono stati avvertiti solo i segretari nazionali che seguono il comparto appena prima di ufficializzare la notizia. Per altri, è invece legato al buon andamento della casa automobilistica sul mercato. Sarebbe, quindi, un possibile disincentivo allo sciopero del 30 ottobre proclamato da Fim, Fiom e Uilm. Difficile dire, però, che effetto avrà sulla protesta.
E', invece, verificabile da subito l'effetto che tale scelta ha avuto sulla trattativa. Entrambe le parti, le imprese per prime, hanno dato un'accelerazione, anche sui temi che avevano deciso di non affrontare subito. E' il caso del mercato del lavoro, che l'organizzazione guidata da Massimo Calearo voleva affrontare solo dopo l'approvazione in Parlamento dell'intesa del 23 luglio. Oggi, invece, Roberto Santarelli, direttore generale dell'organizzazione, ha dato la disponibilità a parlare a tutto campo di questo tema. E, anche sul salario, Federmeccanica presenterà a breve la sua proposta. Altro segnale dell'accelerazione della trattativa è la fitta agenda degli appuntamenti che le parti hanno stabilito per novembre. E qualcuno, come il leader della Fiom Rinaldini, parla anche dell'obiettivo di chiudere il contratto entro dicembre. L'accordo aiuterebbe i metalmeccanici Cgil a riacquisire forza nella confederazione dopo il referendum.
Intanto, all'ordine del giorno c'era la riforma dell'inquadramento, un tema caro ai sindacati, soprattutto alla Fim di Giorgio Caprioli, e che Federmeccanica voleva slegare dall'andamento del rinnovo contrattuale perché "troppo complesso". La proposta presentata dai sindacati, con il passaggio dai livelli alle fasce, non ha conquistato le imprese, che risponderanno nel dettaglio la prossima settimana. Se si riuscirà a trovare un punto di incontro su questo tema, potrebbe essere l'argomento apripista per l'accordo, perché renderebbe più morbido il sindacato sul tema della flessibilità. Altrimenti, la trattativa rischia di prendere il solito binario, prolungandosi troppo nel tempo. E chissà se altre aziende, in quel caso, non seguiranno l'esempio della Fiat, magari dando aumenti più sostanziosi ai loro dipendenti.
Giorgia Fattinnanzi


























