Si è tenuta oggi l'edizione 2009 del Monitoring Italy, organizzata dall'Isae. Il convegno si è incentrato sulla definizione e misurazione del concetto di progresso delle società contemporanee. Il convegno si è articolato in varie tavole rotonde e sessioni parallele in cui sono stati presentati 23 paper inediti. I lavori si sono aperti con le considerazioni del Prof. Atkinson (Nuffield College, Oxford) sul tema della misurazione del progresso economico e sociale. Egli ha sottolineato i limiti di un utilizzo acritico dei Conti Nazionali come misura del benessere individuale e collettivo. Da questo punto di vista, secondo Atkinson, è fondamentale rafforzare il legame tra la riflessione teorica sul concetto di progresso e la sua misura empirica, dando maggior spazio ad aspetti non compresi nei Conti Nazionali, come l'ambiente, la disuguaglianza, il ruolo del settore pubblico, e rafforzando al contempo il legame tra i dati disponibili a livello aggregato e le esperienze individuali. Che ci sia spesso uno iato tra percezioni individuali e usuali indicatori statistici è risultato d'altra parte confermato dalla discussione tenuta durante la tavola rotonda, alla quale hanno partecipato Orazio Carabini del Sole 24 Ore, Massimo Livi Bacci dell'Università di Firenze, Luca Paolazzi della Confindustria e Ignazio Visco della Banca d'Italia. Secondo i risultati di un'indagine Isae/Ocse (i cui risultati sono disponibili sul sito www.isae.it), presentati da Marco Malgarini dell'Iase, oltre un quarto degli italiani non conosce affatto alcuni dati statistici fondamentali quali il PIL, la disoccupazione e il tasso d'inflazione: e questo nonostante il 60% degli intervistati dichiari di avere fiducia nelle statistiche ufficiali e il 70% di desiderare di essere informati su questi argomenti. Nel corso della tavola rotonda è stato anche sottolineato come sia gli statistici sia gli operatori della comunicazione debbano fare uno sforzo supplementare per rendere queste misure più comprensibili e accessibili ai cittadini. La tavola rotonda conclusiva, alla quale hanno partecipato Luigi Biggeri dell'Istat, Lorenzo Codogno del Mef, Enrico Giovannini dell'Ocse ed Alberto Majocchi dell'Isae, ha riconosciuto che il tema della valutazione del progresso della società italiana è di grande importanza e attualità. Se un paese deve decidere come affrontare una delle crisi più complesse dal secondo dopoguerra esso deve, in primo luogo, conoscere i propri punti di forza e quelli di debolezza. L'evidenza empirica ed i suggerimenti presentati nel corso del convegno hanno apportato elementi di conoscenza utili al disegno delle politiche, soprattutto di quelle di natura strutturale. Il Presidente del Cnel, Antonio Marzano, ha proposto di istituire, analogamente a quanto fatto in altri paesi (ad esempio, Stati Uniti, Canada, Australia), una tavola rotonda per la misura del progresso della società italiana presso il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, allo scopo di discutere "cosa" costituisca il progresso di un paese, selezionare un insieme relativamente ridotto di indicatori statistici affidabili e rilevanti ed informare i cittadini attraverso una partnership efficace con i mezzi di comunicazione.


























