Il 20 maggio 1999 Massimo D’Antona, giuslavorista, al tempo consulente del ministero del lavoro, docente di diritto del Lavoro all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” e alla Seconda Università degli studi di Napoli, fu ucciso dalla Nuove Brigate Rosse, a Roma.
Vinse nel 1980 la cattedra di diritto del Lavoro, con l’opera “La reintegrazione nel posto di lavoro”, che resta al giorno d’oggi un solido modello non solo agli studiosi, ai lettori e agli operatori del diritto sindacale, ma anche a quelli del diritto amministrativo, avendo egli contribuito in maniera determinante al processo di “privatizzazione” del pubblico impiego. I suoi sforzi si incentrarono su temi come la riforma del ministero dei Trasporti e della Navigazione, la regolamentazione dei conflitti sindacali nei servizi pubblici, “l’unificazione delle regole” fra lavoro pubblico e lavoro privato, la creazione di una nuova dirigenza pubblica e la disciplina della rappresentanza sindacale nel settore pubblico.
Alla commemorazione tenutasi a Roma in via Salaria, dove fu assassinato D’Antona, sono intervenuti il segretario confederale Cgil Serena Sorrentino, il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, il presidente della X Commissione della Camera dei Deputati Guglielmo Epifani e il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Di seguito, riportiamo un estratto del discorso letto oggi alla cerimonia del segretario confederale della Cgil Serena Sorrentino e il messaggio inviato per l’occasione dal presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini.
“Gentili ospiti, personalità, istituzioni, care compagne, compagni e amici, noi tutti cara Olga, cara Valentina, anche oggi a 15 anni dal barbaro assassinio del Prof. D’Antona ci stringiamo intorno alla vostra famiglia.
15 anni sono un tempo lungo, ma la forza delle idee di D’Antona alimentano la memoria e condizionano il vissuto di chi, riformista e democratico, opera per l’affermazione dei diritti del lavoro e della sua rappresentanza non potendo che avere a riferimento il suo lascito di attività di ricerca, analisi e intervento legislativo; e soprattutto di chi voleva cambiare le relazioni sindacali ripartendo, come lui stesso affermava, “da democraticità, trasparenza dell’azione sindacale, maggiore certezza per l’efficacia dei contratti, estensione di contrattazione collettiva e diritti sindacali anche alle piccole imprese”.
Serena Sorrentino
Cgil Nazionale
“Desidero unirmi a tutti i presenti nel pensiero commosso del prof Massimo D’Antona, in occasione della cerimonia organizzata dalla Cgil per il quindicesimo anniversario della sua uccisione.
Questa triste ricorrenza rievoca in noi tutti il ricordo di quel tragico giorno, in cui il giurista e servitore dello Stato cadde vittoria dello scellerato disegno criminale delle nuove brigate rosse contro le nostre Istituzioni democratiche; un disegno volto a colpire chi, come lui, era attivamente impegnato nel processo di ristrutturazione e modernizzazione del mondo del lavoro.
Laura Boldrini
Presidente della Camera dei Deputati