Nel corso dell’incontro avvenuto nella giornata di ieri, giovedì 8 giugno, Acciaierie d’Italia ha comunicato ai sindacati di categoria Fim Cisl, Fiom, Uilm la volontà di ritardare di un mese il pagamento dei Flexible Benefit previsti dal Ccnl dei metalmeccanici. Per i coordinatori nazionali Valerio D’Alò, Roberto D’Andrea e Guglielmo Gambardella “è palese, la volontà da parte dell’attuale gestione aziendale, di provocare il conflitto e sfidare lavoratori e Governo, perpetrando un atto gravissimo come quello di privare i lavoratori di elementi economici previsti dal Contratto Nazionale”.
In questa situazione, i sindacati condannano il silenzio da parte del Governo “nei confronti di una gestione che necessita di un assoluto e urgente cambio di governance. Lo Stato, tramite Invitalia deve, assumere la maggioranza al più presto, ponendo fine a questo continuo braccio di ferro tra Arcelor Mittal e Governo di cui, a farne le spese sono i lavoratori”.
Pertanto la richiesta di Fim, Fiom e Uilm è quella di una rapida convocazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero del Lavoro e un intervento celere “per ripristinare le condizioni contrattuali in Acciaierie d’Italia di cui, ricordiamo, lo stato è partecipe al 40%”.
e.m.