Il 16 settembre alle 11 di sera General Motors e UAW hanno siglato l’ipotesi di rinnovo del contratto che per quattro anni regolerà i rapporti di lavoro di 48.500 lavoratori della più importante azienda automobilistica americana. L’accordo, secondo la prassi del pattern bargaining, costituirà il punto di riferimento per il rinnovo dei contratti Chrysler e Ford e per l’intero settore automobilistico americano. Si tratta complessivamente di più di 125.000 lavoratori rappresentati da UAW negli Stati Uniti d’America.
L’intesa è stata firmata con soli due giorni di ritardo rispetto alla data di scadenza (14 settembre 2011) e dopo due mesi di trattative ufficiali (il negoziato si era aperto formalmente il 27 luglio). Non essendo stato possibile firmare l’intesa prima della scadenza, le Parti si erano già accordate per una proroga senza termine del contratto scaduto, allo scopo di consentire ai negoziatori di completare le trattative. Anche Chrysler e Ford hanno prorogato il termine di scadenza, la prima per una settimana e la seconda a tempo indefinito. Ford non ha beneficiato dei fondi federali per il risanamento finanziario dell’azienda e affronta quindi il rinnovo su basi almeno in parte diverse, se non altro perché i lavoratori potranno, se lo si riterrà indispensabile, entrare in sciopero.
Firmato l’accordo con GM, si ritiene peraltro siano definiti i termini di riferimento per rinnovare rapidamente l’accordo prima con Chrysler e poi con Ford.
Il testo dell’accordo GM-UAW non è ancora disponibile: per dare a UAW l’opportunità – così ha dichiarato GM alla stampa – di illustrarne il contenuto al suo interno e ottenerne ratifica; ciò che avverrà entro 10 giorni dalla firma dell’ipotesi di accordo.
Le Parti, che hanno dato separatamente ma in maniera coordinata l’annuncio della conclusione delle trattative, hanno reso noti i punti chiave dell’intesa. Più esplicite ed enfatiche le dichiarazioni di UAW, più asciutte e misurate quelle di GM, entrambe non hanno fatto mistero della soddisfazione per il risultato raggiunto grazie ad un approccio al negoziato che hanno qualificato come innovativo e creativo.
Una lettura approfondita del testo farà certamente emergere la complessità delle partite di scambio ma alcuni elementi sono già disponibili e, in effetti, meritevoli di considerazione.
La fonte dalla quale ricaviamo le informazioni sono le dichiarazioni ufficiali di GM e UAW rilasciate alla stampa il 17 settembre e pubblicate sui siti internet delle Parti; altre informazioni sono state fornite ai giornali dalle parti negoziali in via informale nel corso e/o al termine delle trattative.
“In questi tempi così incerti per l’economica e per i lavoratori americani di fronte alla globalizzazione del sistema economico”, ha dichiarato Bob King Presidente di UAW International, UAW ha affrontato le trattative con una nuova strategia che ha consentito di difendere ed ottenere ciò che è più importante per i nostri iscritti, inclusi importanti investimenti e prodotti per le nostre fabbriche.
Con la proverbiale capacità anglosassone di comunicare l’essenziale, UAW ha indicato con chiarezza cosa i lavoratori hanno ottenuto con questo accordo e qual è stata per il sindacato la prima preoccupazione: “Proteggere buoni posti di lavoro, in una buona azienda americana”. Questo contratto prevede infatti il rientro al lavoro di lavoratori iscritti a UAW che erano stati sospesi, la creazione di nuovi posti di lavoro e il rientro negli Stati Uniti di produzioni che erano state portate all’estero. In una situazione come quella americana in cui si registrano eccezionali livelli di disoccupazione si tratta di un risultato particolarmente apprezzabile.
Si tratterebbe, stando alle informazioni fornite dai giornali, di 570 lavoratori GM in esubero che verranno riassorbiti, della riapertura della storica fabbrica di assemblaggio di Spring Hill nel Tennessee dove si produceva il modello Saturno e si è sperimentata per la prima volta negli anni Ottanta la partnership sindacato-impresa, della creazione di nuovi posti di lavoro negli stabilimenti di stampaggio e assemblaggio di GM nel Michigan e nel Missouri.
Quale che sia la loro localizzazione, GM ha evidenziato nel suo comunicato il valore complessivo del piano di investimenti che l’azienda ha già realizzato a partire da agosto 2009: 5,1 miliardi di dollari, corrispondenti a non meno di 13.000 posti di lavoro creati o confermati negli stabilimenti di produzione GM negli Stati Uniti d’America.
Al secondo posto nell’elenco degli obiettivi raggiunti dal sindacato, l’affermazione di un principio che ha costituito il filo conduttore della trattativa per UAW. “Quando GM era nei guai, i nostri iscritti hanno condiviso i sacrifici. Ora che l’azienda registra nuovamente profitti, i nostri iscritti vogliono avere la loro parte nei successi conseguiti. Per essere chiari, GM prospera grazie ai suoi lavoratori. Sono i lavoratori e la qualità del loro lavoro, assieme ai sacrifici che hanno fatto, che hanno consentito all’azienda di tornare in attivo”.
Questo principio, stando alle informazioni non ufficiali ma ormai date per certe, si tradurrà nel concreto, come detto, in cospicui investimenti e in una nuova regolamentazione, più trasparente, del sistema di profit sharing.
Nell’immediato, alla firma del contratto, i lavoratori si vedranno riconosciuto un cospicuo bonus che si stima nell’ordine dei 5.000 dollari a persona.
La “novità” non va individuata, ovviamente, nello strumento (non è la prima volta che i lavoratori ricevono un bonus legato al buon andamento dell’impresa) ma che esso costituisce il principale se non esclusivo aumento contrattuale, non collegato in alcun modo, né direttamente né indirettamente, all’andamento del costo della vita ma esclusivamente alla redditività dell’impresa. Si è trattato quindi ancora una volta di una dimostrazione di ragionevolezza nel comprendere quali fossero le effettive disponibilità della controparte.
UAW ha infatti riconosciuto l’esigenza di GM e delle altre aziende automobilistiche di corrispondere miglioramenti economici che non gravassero sui costi fissi dell’impresa, per non alterare il delicato equilibrio tra innovazione, competitività e flessibilità necessario per far fronte alla competizione globale. Ma è anche l’accoglimento di un principio di condivisione (sharing) dei profitti e delle perdite, dei sacrifici e dei guadagni che è al cuore della nuova relazione di partnership che a partire dal 2009 UAW propone alle imprese automobilistiche americane.
Lo “scambio” è dunque tra buoni posti di lavoro negli Stati Uniti d’America e aumenti salariali legati alla redditività/produttività, tali da generare costi variabili, con tutto ciò che questo comporta per l’equilibrio economico-finanziario dell’impresa.
Nelle dichiarazioni rese alla stampa UAW non ha dimenticato di evidenziare che ciò che conta nel valutare i risultati delle trattative è anche quello che è stato difeso e mantenuto, oltreché quello che si è guadagnato. GM aveva chiesto infatti, come era prevedibile, una revisione al ribasso del trattamento pensionistico e dell’assistenza sanitaria. In esito ai negoziati, non solo – ha dichiarato Bob King – sono stati difesi i trattamenti esistenti, ma si è ottenuto anche qualche apprezzabile miglioramento dell”assistenza sanitaria.
E’ chiaro che per evitare “tagli” sul livello di prestazioni sanitario e pensionistico è stato necessario altrimenti rimodulare i recuperi di efficienza di cui ancora GM ha bisogno per allineare i costi a quelli dei principali competitors, non solo nazionali. Quali sono le soluzioni individuate si potrà meglio apprezzare quando saranno noti i dettagli dell’intesa.
UAW ha colto l’occasione delle dichiarazioni ufficiali per affermare, contro i sostenitori delle campagne antisindacali, che questo accordo dimostra che la contrattazione collettiva è una forza positiva della società, che consente di assicurare una retribuzione e una protezione sociale dignitosa per i lavoratori assicurando nel contempo che l’azienda resti competitiva e redditizia.
Non si è trattato solo di rendere omaggio alla capacità propria e della controparte di trovare un punto di equilibrio tra buoni posti di lavoro e redditività dell’azienda, ma di una precisa dichiarazione di intenti: UAW vuole estendere la sindacalizzazione e analoghi standard di trattamento a tutte le imprese del settore che operano negli Stati Uniti per evitare che i lavoratori e le aziende si facciano concorrenza al ribasso sul costo del lavoro. E, evidentemente, il contratto GM costituirà un punto di riferimento imprescindibile ma anche un lascia passare per la contrattazione collettiva nelle altre imprese del settore e per la sindacalizzazione.
UAW non dimentica infine di ringraziare il Presidente Obama, senza il quale non ci sarebbero mai stati i fondi federali che hanno consentito alle imprese di rimettersi in piedi e che hanno protetto l’indotto e hanno consentito di conservare buoni posti di lavoro in America.
Le dichiarazioni rilasciate dell’azienda, che secondo l’uso lascia al protagonismo del sindacato la presentazione dell’accordo, sono più stringate ma alcuni punti vengono in evidenza.
GM ha ottenuto – ha dichiarato Cathy Clegg, vice president Labour Relations GM – il riconoscimento della situazione attuale del mercato e le condizioni per garantire un posizionamento di successo del business nel lungo periodo.
Ciò che l’azienda ha inteso evidenziare è che per far fronte alla condizione attuale del mercato GM – che ha guadagnato lo scorso anno 4,7 miliardi di dollari – per garantirsi condizioni per un successo a lungo termine deve destinare risorse all’investimento, che garantiscono anche di creare o mantenere posti di lavoro nelle sue fabbriche negli Stati Uniti, ma non può permettersi aumenti contrattuali che si traducano in un incremento dei costi fissi.
E’ per questo che la soluzione del pagamento di un bonus per il rinnovo del contratto risponde alle esigenze del mercato in maniera più adeguata rispetto ad aumenti della paga oraria o al ripristino dell’indennità di contingenza.
Non sono ancora noti i contenuti di dettaglio, ma sembra che UAW sia riuscita ad ottenere per i nuovi assunti una aumento della paga oraria: oggi ricevono 14 dollari l’ora, più o meno la metà dei lavoratori più anziani; dovrebbero aver ottenuto uno o due dollari di aumento. Si trattava di un punto assai delicato nella trattativa, perché se da un lato GM e le altre aziende automobilistiche hanno potuto ristrutturare i costi fissi grazie al più contenuto costo dei nuovi assunti, dall’altra rappresentava per il sindacato un importante segnale nei confronti dei nuovi assunti per i quali nel 2009 erano stati sostanzialmente azzerati i benefici acquisiti nel precedente contratto del 2007.
Qualcuno si sarà chiesto che cosa è questo “creative problem solving approch” al quale sia GM che UAW si sono riferite nelle loro dichiarazioni?
Non credo sia solo un altro modo per dire che hanno fatto un buon lavoro. Si riferiscono probabilmente ad una metodologia utilizzata nei gruppi di lavoro per il miglioramento dei processi secondo le tecniche della qualità che viene estesa alla conduzione delle trattative sindacali. Se ne trova traccia anche nelle presentazioni dei risultati del rinnovo del contratto collettivo del 2010 dei lavoratori di Kaiser Permanente, dove in via di estrema semplificazione per raggiungere i propri obiettivi ciascuna delle parti dichiara quali sono le sue esigenze, problemi, vincoli e si cerca una soluzione in grado di soddisfare le esigenze di entrambe. Ciò implica che i problemi non vengano affrontati uno per volta, stando ben attenti a non far sapere all’avversario cosa c’è sotto il tavolo, ma si debba giocare a carte scoperte, portando sopra al tavolo quello che c’è sotto, con l’obiettivo di trovare soluzioni a più problemi contemporaneamente, e puntando ad un accordo che sia il più possibile soddisfacente per tutti ….
Non so se si tratti di una metodologia realmente nuova o dell’unico modo per negoziare un contratto collettivo che abbia un minimo di complessità, l’elemento interessante è che entrambe le parti ritengono che l’approccio adottato sia stato efficace e abbia consentito di trovare una soluzione innovativa, adeguata ai problemi in campo.
Per evitare di condurre una trattativa a mezzo media e nel contempo mettere a disposizione dei lavoratori e del pubblico informazioni affidabili sull’andamento della trattativa, GM e UAW hanno per la prima volta aperto un sito web congiunto (http://www.uawgmtalks.com) nel quale sono disponibili informazioni per la stampa su GM e sulle iniziative congiunte UAW-GM.
Il sito è ricco di informazioni sugli investimenti effettuati da GM negli stabilimenti americani per innovare le produzioni e per migliorare la sicurezza e altri aspetti del processo produttivo. Lo slogan adottato da GM e presentato in un video con una grafica semplice ed efficace suona più o meno così: “GM ha deciso di investire sulle fabbriche, sulle persone, sulle comunità locali”. Poi ha chiesto a UAW e ai lavoratori di continuare ad investire su GM.
Sarà stato anche grazie a questo approccio che GM è riuscita ad ottenere per prima il consenso di UAW?
Il 20 settembre, presso il Centro UAW-GM Risorse Umane di Detroit, il Presidente UAW, Bob King e Joe Ashton, Vice Presidente e Direttore del General Motors Department di UAW forniranno maggiori dettagli sull’ipotesi di accordo ai responsabili UAW. L’incontro potrà essere seguito in collegamento satellitare. E anche questa è una piccola innovazione.
di Marianna De Luca

























