E’ iniziato in Senato, con l’intervento del relatore nonché presidente della commissione Lavoro, Maurizio Sacconi, l’esame dei primi due decreti delegati sul Jobs act in vista del parere che dovrà essere dato a Palazzo Madama e anche dalla commissione Lavoro di Montecitorio. Martedì ci sarà un giro di audizioni sul contratto a tutele crescenti e sugli ammortizzatori sociali di parti sociali, Regioni, associazioni ed enti competenti.
Nella sua relazione, il presidente della commissione, Maurizio Sacconi, ha ribadito la sua posizione sull’opting out, cioè la necessità della “duplice possibilità, per il datore di lavorocome per il lavoratore, nel caso di condanna alla reintegrazione, di optare per una sanzione economica congrua”.
Per Sacconi “diversamente, il cosiddetto tabù dell’art. 18 rimarrebbe operoso nella nostra, e solo nella nostra, regolazione”. Le norme, ha spiegato, “rappresentano un indubbio miglioramento della regolazione ma circoscritto ai nuovi assunti e ragionevolmente apprezzabile nel medio-lungo periodo, man mano che si determina la relativa giurisprudenza. Manca, invece, quel segnale netto garantito dalla certezza, per quanto onerosa, di una sempre possibile risoluzione del rapporto di lavoro”.


























