Riprende la trattativa per il rinnovo del contratto della sanità pubblica e privata. Questa mattina, 10 novembre, i sindacati del comparto sanità si recheranno presso la sede dell’Aran a Roma per mettere sul tavolo proposte su diritti, tutele, benessere organizzativo e sviluppo professionale che interessano i 470mila addetti del comparto pubblico e i 130mila di quello privato, a distanza di otto anni dalla scadenza del contratto.
Tra i punti di discussione, la necessità di migliorare la qualità del lavoro e dei servizi sanitari, attraverso la revisione delle ultime norme in tema di rapporto di lavoro, e la ridefinizione del ruolo della contrattazione
Inoltre, i sindacati chiedono di innovare il sistema di classificazione e gli incarichi, adeguandoli alla reale professionalità espressa, per ridurre il fenomeno del dumping contrattuale e salvaguardare l’inquadramento e il salario del personale, interessato da eventuali processi di mobilità, prevedendo sempre la partecipazione del sindacato alle scelte generali e ai percorsi di attuazione.
In tema di condizioni di lavoro, i sindacati rilevano che il blocco del turnover e il perdurare di una situazione di costante diminuzione d’investimenti economici sul personale e sull’adeguamento degli organici ai reali fabbisogni, hanno determinato in questi anni situazioni di disagio organizzativo e ripercussioni sulla qualità dei servizi erogati. Pertanto, ritengono necessario costruire percorsi che favoriscano il benessere organizzativo e la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, con particolare attenzione alle pari opportunità; l’incrocio fra la realizzazione dei fabbisogni individuali di crescita e il raggiungimento degli obiettivi organizzativi; una corretta politica sugli orari che garantisca il recupero psicofisico; soluzioni idonee al tema dell’invecchiamento dei lavoratori; investimenti concreti sulla formazione, che deve essere realmente un diritto per tutti.
E.M.




























