Si è aperta la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria chimico-farmaceutica, in scadenza il 31 dicembre. Le associazioni imprenditoriali di Federchimica e Farmindustria e le organizzazioni sindacali di categoria Femca Cisl, Filcem Cgil e Uilcem Uil si sono riunite presso la sede di Confindustria per illustrare le rispettive posizioni in merito al rinnovo del contratto. Il negoziato è stato aperto dalla parte datoriale che ha illustrato la situazione di crisi che sta attraversando il settore chimico-farmacautico. Federchimica e Farmindustria hanno chiesto alla controparte di trovare una soluzione normativa e di costo che tenga conto della situazione delle imprese del settore e dia risposte reali in merito al rinnovo del contratto, fermo restando il rispetto dell’accordo interconfederale del 22 gennaio con Confindustria. Le parti hanno espresso la volontà di darsi da fare per trovare soluzioni condivise che possano attenuare l’impatto della crisi sul settore e di chiudere la trattativa in tempi brevi “anche se i problemi di merito sono tanti”. I sindacati di categoria, pur rimanendo distanti rispetto alle richieste salariali condizionate dall’accordo separato con Confindustria, hanno espresso la volontà di ricostruire l’unità sindacale sulla base di una tradizione di settore che vanta “le migliori relazioni industriali del panorama sindacale”. Il segretario generale della Femca Cisl, Sergio Gigli, vede “qualche difficoltà con la Cgil per chiudere il negoziato in tempi brevi”, ma si augura che la Filcem rifletta sulla propria piattaforma “non coerente con la situazione economica che sta attraversando il settore”. La Femca, aggiunge, oltre a chiedere il rispetto dell’accordo interconfederale del 22 gennaio, mette al centro della sua piattaforma l’uomo e i diritti della persona. Tra le richieste avanzate dai chimici della Cisl, ricorda Gigli, c’è anche l’estensione dell’accordo Welfarma al settore, per aiutare i lavoratori disoccupati a reinserirsi nel mercato del lavoro. “Ci siamo lasciati senza appuntamento – conclude Gigli – perché è necessario chiarire subito la questione dei costi del contratto. Bisogna capire se ci sono spazi e condizioni per firmare il contratto unitariamente”. “In passato abbiamo affrontato insieme molte crisi del sindacato e come categoria abbiamo sempre mantenuto una vicinanza sugli obiettivi”, sottolinea Augusto Pascucci, segretario generale della Uilcem Uil. Nel merito, osserva, le piattaforme hanno in comune la durata triennale, oltre che l’istituzione dei Consigli di sorveglianza e il rafforzamento del welfare contrattuale e della contrattazione di II livello. In merito alle richieste sindacali commenta: “la differenza della cifra inganna il lettore, nel merito auspichiamo ad un passo in avanti, a qualcosa in più rispetto al recupero inflattivo e al calcolo dell’Ipca”. Per Alberto Morselli, segretario generale della Filcem Cgil, “il vero banco di prova sarà il merito, la sola possibilità concreta per valorizzare il contratto nazionale, ricostruendo per questa via l’unità sindacale e il rapporto democratico con i lavoratori, ritrovando conclusioni unitarie al tavolo contrattuale”. “Resto convinto – prosegue Morselli – che il contratto non potrà che essere unitario soprattutto se pensiamo alla sua funzione anche come strumento di politica industriale, per la salvaguardia dell’occupazione contro i licenziamenti, fino alla difesa del potere d’acquisto del salario”. Non è stata fissata la data del prossimo incontro. Le organizzazioni sindacali hanno espresso la necessità di lavorare in commissione e di fissare prossimamente una seduta plenaria, che potrà aver luogo probabilmente tra fine ottobre e inizio novembre.
Francesca Romana Nesci
6 ottobre 2009
Pubblichiamo in Documentazione il discorso di apertura del negoziato del Presidente di Federchimica, Giorgio Squinzi, e le piattaforme separate dei sindacati di categoria.