La Commissione europea si prepara a presentare – dopodomani a Bruxelles – il proprio progetto di spesa per migliorare le condizioni socio-economiche nei primi dieci paesi in corsa per aderire all’Ue già nel 2004.
Due i grandi capitoli di spesa per cui i Quindici dovranno aprire i cordoni della borsa: la politica regionale e quella agricola che – secondo quanto appreso dall’Ansa – nel periodo 2004-2006 dovrebbero elargire tra i 28 e 29 miliardi di euro.
Per la politica regionale, in particolare, Bruxelles suggerisce ai Quindici di distribuire 25 miliardi di euro nelle casse di Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Estonia, Malta e Cipro. Per Bulgaria e Romania, invece, la Commissione ha in cantiere un programma specifico di recupero in quanto i due paesi dovrebbero raggiungere l’Ue in un periodo successivo.
I finanziamenti regionali provengono dai fondi già stanziati per l’allargamento al vertice europeo di Berlino nel 1999 (che portò all’accordo sull’Agenda 2000), in particolare per le azioni strutturali, le politiche interne l’amministrazione. Ai 20,7 miliardi di euro già previsti per azioni strutturali, politiche interne e l’amministrazione, la Commissione suggerisce di aggiungere altri 4,3 miliardi di fondi. L’obiettivo: destinare il 30% dei contributi complessivi al miglioramento dell’ambiente e dei trasporti, e il restante 70% al rilancio delle aree più povere all’interno di quei paesi (obiettivo 1).
L’approccio scelto è quello dei finanziamenti progressivi, per permettere ai beneficiari e agli organismi pagatori di ogni paese candidato di utilizzare i fondi a disposizione.
Per l’agricoltura, il progetto prevede di destinare – sempre dal 2004 al 2006 – ai produttori dei dieci paesi candidati, un sostegno valutato tra tre e quattro miliardi di euro. La novità, rispetto a quanto deciso al momento della programmazione 2000-2006, è l’idea del commissario europeo per l’agricoltura Franz Fischler di accordare aiuti diretti al reddito anche ai produttori dei paesi candidati, come avviene per gli agricoltori dell’Ue a Quindici.
Come per la politica regionale guidata dal commissario Michel Barnier, il meccanismo immaginato è quello di accordare aiuti progressivi: in questo caso su un periodo di dieci anni, partendo nel 2004 da un livello equivalente al 25% dell’aiuto.
Il contributo passerebbe al 30% nel 2005 e al 35% nel 2006.
Una seconda fase scatterebbe dopo il 2006, con una ulteriore crescita degli aiuti diretti fino al 2013 quando il loro livello sarà uguale a quello degli altri produttori europei.
Sempre nel settore agricolo, Bruxelles suggerisce che già dal 2004 vengano applicate ai paesi candidati le misure di mercato attualmente in vigore nell’Ue: ad esempio le sovvenzioni all’export e gli acquisti dei prodotti eccedentari da parte dei magazzini pubblici europei.
Il terzo pilastro dell’intervento agricolo è quello relativo al mondo rurale. La Commissione punta su interventi strutturali rafforzati – da quelli agroambientali, al prepensionamento, alla diversificazione dell’attività agricola – per modernizzare l’agricoltura dei paesi candidati all’Ue.
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