“E’ ora di voltare pagina perché contro la crisi l’Italia ha bisogno di una vera e propria terapia d’urto, che deve segnare una forte discontinuità e produrre effetti economici immediati”. Lo sottolinea Confindustria nel documento programmatico che sarà girato alle forze politiche impegnate alle prossime elezioni politiche.
L’associazione degli imprenditori ricorda che “veniamo da una lunga crisi di bassa crescita e di continui rinvii delle decisioni. C’è stata poca ambizione negli ultimi 20 anni, non dobbiamo rinunciare a puntare in alto, a obiettivi che sono alla nostra portata. Dobbiamo rendere nuovamente competitive le nostre imprese, abbattendo i costi e sostenendo gli investimenti”.
Le proposte del documento programmatico di Confindustria, “una vera e propria tabella di marcia fino al 2018”, si articolano in una “terapia d’urto” ed un “processo di riforme da avviare contestualmente e senza ritardo”. “In vista dell’imminente tornata elettorale – spiega il documento di viale dell’Astronomia – proponiamo un progetto di ampio respiro, insieme ambizioso e realizzabile, fatto di azioni di rilancio economico e sociale del Paese. Un progetto complesso con proposte serie e obiettivi chiari e quantificati, perché non bastano poche singole misure per risollevare l’Italia e sottrarla alla stagnazione”. Un progetto “che non guarda al consenso ma alla crescita, che dice la verità su quello che serve per il bene del Paese”.
Grazie alla “terapia d’urto” secondo Confindustria è possibile “mobilitare 316 miliardi di euro in cinque anni”. “Il tasso di crescita – inoltre – si innalzerà al 3%; il Pil aumenterà in cinque anni di 156 miliardi di euro (al netto dell’inflazione), +2.617 euro per abitante; l’occupazione si espanderà di 1,8 milioni di unità, il tasso di occupazione salirà al 60,6% nel 2018 dal 56,4% del 2013 (+4%) e il tasso di disoccupazione scenderà all’8,4% dal 12,3% atteso per il 2014”.
“Riteniamo – ha detto presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi – che la riforma del lavoro non sia stata sufficiente ad una vera liberalizzazione del mercato del lavoro e ad una sua vera flessibilizzazione”.
Infine, riguardo all’occupazione, nel piano si legge che con il programma di interventi proposto “l’occupazione si espanderà di 1,8 milioni di unità, il tasso di occupazione salirá al 60,6% nel 2018 dal 56,4% del 2013 e il tasso di disoccupazione scenderà all’8,4% dal 12,3% atteso per il 2014”. (LF)

























