Nel 2020 Amazon ha investito in Italia 2,9 miliardi di euro (1,8 miliardi nel 2019), di cui 367 milioni di euro (168 milioni nel 2019) come spese in conto capitale, ovvero infrastrutture: centri di distribuzione, uffici e data center. Il contributo fiscale complessivo è stato di 345 milioni di euro (234 milioni nel 2019), rispettivamente per le imposte sostenute direttamente da Amazon pari a 186 milioni di euro (84 milioni nel 2019) di cui le tasse versate come datore di lavoro ne costituiscono una parte importante; per le imposte indirette per ulteriori 159 milioni di euro come risultato delle attività in Italia (150 milioni nel 2019).
“Abbiamo investito molto nell’economia italiana e nei suoi talenti, più di 8,7 miliardi di euro finora, impiegando stabilmente più di 12.500 persone che ricevono una retribuzione competitiva e benefit fin dal primo giorno. Sono particolarmente orgogliosa di come il nostro team costantemente in crescita e i nostri investimenti a favore dei clienti e delle piccole imprese italiane contribuiscano alla ripresa dell’Italia, creando 85.000 posti di lavoro aggiuntivi attraverso effetti indiretti e aprendo nuove opportunità per colleghi, partner di vendita, provider di servizi e fornitori” ha dichiarato Mariangela Marseglia, VP Country Manager Amazon.it e Amazon.es.
Secondo un nuovo studio di The European House – Ambrosetti, che ha analizzato i bilanci delle grandi aziende private in Italia, Amazon è risultata la società che ha creato più posti di lavoro in Italia negli ultimi 10 anni (periodo 2011-2020). Si tratta di un trend che ha registrato un’accelerazione nel 2021. A settembre Amazon ha raggiunto l’obiettivo 2021 creando 3.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. La forza lavoro a tempo indeterminato in Italia conta ora più di 12.500 dipendenti e Amazon è in procinto di effettuare altre 500 assunzioni entro la fine dell’anno.
La forza lavoro di Amazon in Italia è cresciuta fino a raggiungere più di 12.500 dipendenti. Questo significa che dal lancio, 11 anni fa, Amazon ha creato in media più di 20 posti di lavoro a tempo indeterminato a settimana in Italia. Nel 2020, Amazon ha pagato in media 24,5 milioni di euro al mese di salari e stipendi ai suoi dipendenti italiani. Un aumento sostanziale rispetto ai 17,2 milioni di euro/mese del 2019 dovuto all’aumento del numero dei dipendenti e all’impatto dei “Thank you” bonus erogati nel 2020.
L’attuale rete di Amazon in Italia comprende più di 50 siti diversi. Solo nel 2021 sono entrati in attività i centri di distribuzione di Novara e di Cividate al Piano (BG), e il centro di smistamento di Spilamberto (MO) per un investimento complessivo di 350 milioni di euro. Amazon ha inoltre annunciato l’apertura del suo primo centro di distribuzione in Abruzzo in cui saranno creati 1.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dall’avvio dell’operatività. Negli ultimi anni, Amazon ha inoltre aperto decine di depositi di smistamento in tutta la Penisola. Per servire i clienti Amazon Prime Now e Fresh, l’azienda dispone di quattro centri di distribuzione urbani a Milano, Roma, Torino e Bologna.
Inoltre, per raggiungere l’obiettivo di alimentare il 100% delle proprie attività con energia rinnovabile entro il 2025, Amazon ha annunciato i suoi primi progetti off-site in Italia: si tratta di due impianti agro-fotovoltaici innovativi che coniugano energia pulita e coltivazioni agricole che avranno una capacità produttiva complessiva di 104MW Peak (83MW di capacità AC, di cui 66MW alimenteranno le operazioni Amazon in Italia).
Come parte del Right Now Climate Fund, poi, l’azienda sta investendo in progetti basati sulla natura per migliorare le condizioni ambientali nelle comunità in cui opera in tutta Europa: in Italia, Amazon sta sostenendo Parco Italia, il programma di forestazione urbana che mira a piantare 22 milioni di alberi – un albero per abitante – in 14 aree metropolitane del Paese con un finanziamento di 2 milioni di euro.
tn