Torna lo spettro dell’amianto e delle terribili conseguenze che porta con sé. L’Italia è stato il maggiore produttore e utilizzatore della “fibra killer” che provoca in Europa ogni anno più di 100.000 decessi per i soli casi di mesotelioma, cancro polmonare e asbestosi (stime OMS). Ma ancora oggi nel nostro Paese ci sono 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto che hanno provocato e continueranno a provocare una vera e propria epidemia.
E secondo le stime dell’Ona, l’Osservatorio nazionale amianto, la spesa che graverà sul welfare per l’assistenza ai malati di mesotelioma e cancro polmonare da amianto arriverà a cinque miliardi di euro nei prossimi dieci anni.
Pertanto, per contrastare il rischio di collasso del welfare, l’Ona avanza la sua proposta di legge per la bonifica dell’amianto che verrà presentata, unitamente agli ultimi dati sull’incidenza dell’amianto, lunedì 6 novembre, alle ore 14.30, nella Sala del Carroccio del Campidoglio.
La proposta dell’Osservatorio è corredata da una proiezione delle stime dell’incidenza dell’esposizione ad amianto per i prossimi 120 anni e calcola che in Italia ci saranno non meno di 100.000 decessi. L`Ona, inoltre, prevede una spesa sanitaria media di 40.000 euro l’anno per ogni paziente: 400 milioni annui a cui si aggiungono le spese per prestazioni previdenziali ed assistenziali: un totale di 48 miliardi in 120 anni.
“Una strage e un esborso record che lo Stato potrebbe evitare con la nostra proposta di legge – spiega il presidente dell`Ona, Ezio Bonanni -, che prevede credito di imposta del 50% della spesa per la bonifica e la messa in sicurezza ai produttori di reddito; il 75% ai privati”.
E.M.
