Previsioni economiche in chiaroscuro quelle raccolte dalla Bce nel periodo che va dal 30 settembre al 6 di ottobre.
Rispetto alla precedenti stime raccolte nel terzo trimestre, sale la stima sulla crescita del Pil dell’Eurozona nel 2016: si passa da +1,5% a +1,6%. Per quanto riguarda il 2017 confermata a +1,4%, per il 2018 si scende +1,6% a +1,5%, stessa musica per le prospettive di lungo termine (fino al 2021) che scendono da +1,7% a +1,6%.
Secondo i 47 analisti che hanno effettuato la previsione, passerà molto tempo prima che il tasso di inflazione dell’Eurozona torni sui livelli compatibili con la stabilità di medio periodo, cioè intorno al 2%.
Per il 2016 la stima sull’inflazione annua viene ridotta da +0,3% a +0,2%. Per il 2017 si resta fermi a +1,4% mentre per il 2018 altra limatura da +1,5% a +1,4%. La stima di lungo termine, cioè al 2021, vede l’indice dei prezzi al consumo invariato, rispetto alla precedente stima, a +1,8%.
Sul fronte delle previsioni circa l’andamento del mercato del lavoro dell’Eurozona, le stime confermano in gran parte i numeri della precedente previsione.
Nel dettaglio il tasso di disoccupazione nel 2016 è prevista per il 2016, per il 2017 al 9,7%%, per il 2018 al 9,3%. Nel lungo termine, cioè al 2021, leggera limatura da 8,8% a 8,7%.