Non si arresta l’ondata di licenziamenti in Sky. Secondo quanto riferito dal sindacato di categoria Slc Cgil, martedì 16 maggio le parti sociali hanno ricevuto la comunicazione delle procedure di licenziamento per ulteriori 124 persone. La comunicazione arriva in seguito alla procedura di trasferimento da Roma a Milano o dimissioni per 440 persone avviata da Sky nei mesi scorsi.
“Nonostante l’ottimo andamento economico” dell’azienda, per il sindacato Sky ”procede all’espulsione di lavoratori dal ciclo produttivo, riversando sui cittadini e sullo Stato il costo sociale di tale operazione.”
“L’azienda – prosegue la nota – esattamente come ha operato con le infrastrutture, l’accentramento delle attività e riducendo le inefficienze, così ha fatto con i lavoratori, procedendo ad una selezione individuale dei contratti più vecchi, onerosi e considerati “improduttivi”, attuando una vera e propria sostituzione di manodopera fuori dalle normali procedure di legge, giacché, contestualmente, si é proceduto a nuove assunzioni.”
In particolare, la Slc sottolinea che Sky utilizza per le proprie attività società fornitrici di servizi (sovente anche per attività core), lavoratori autonomi, lavoratori in somministrazione a tempo determinato ed a tempo indeterminato, “tutte posizioni contrattuali deboli che determinano la naturale frammentazione dei lavoratori ed una scarsa capacità di reazione sindacale.”
Pertanto, il sindacato invoca l’intervento delle istituzioni affinché pongano “attenzione a tali processi di imbarbarimento delle condizioni di lavoro.”e chiede “verifiche puntuali” sull’utilizzo delle diverse tipologie contrattuali. “Stiamo giungendo al paradosso della implementazione costante di contratti precari contestualmente alla riduzione dei contratti a tempo indeterminato, che vengono estromessi dal ciclo produttivo”.
Infine, il sindacato preannuncia che contestualmente ad assemblee nei luoghi di lavoro, nei prossimi giorni verrà individuata una nuova data per la proclamazione di uno sciopero nazionale.