Tra i prodotti più colpiti dai dazi al 15%, che entreranno in vigore il 1° di agosto, ci sono senza dubbi i vini. Non sappiamo ancora se il wine lover a stelle e strisce si getterà a capo fitto nei vini della Napa Valley o sfiderà, dal punto di vista economico, l’aumento dei prezzi e l’inflazione per degustare ancora i rossi, i bianchi e le bollicine del Belpaese.
Quel che è sicuro è che tra i motivi che allontanano i giovani consumatori americani dal vino è proprio l’impennata dei costi delle etichette. A dirlo è una ricerca condotta da Wine Opinions, una delle principali società di ricerca di mercato nel settore vinicolo, e pubblicato su “Pr Newswire”, che ha scandagliato le abitudini di consumo delle persone tra i 21 e i 39 anni.
Oltre a questo fattore c’è anche una percezione debole del rapporto tra qualità e prezzo. Guardando ad alcune statistiche, il 47% del campione afferma di bere vino meno frequentemente rispetto a qualche anno fa proprio per i prezzi delle bottiglie che crescono. E, come detto, c’è anche il tema della qualità. Solo il 50% valuta positivamente il vino, mentre percentuali maggiori li conquistano birra e distillati, con il 57% e il 54%.
Ci sono, inoltre, differenze legate al sesso e all’età. Gli uomini preferiscono di più la birra e le donne i distillati. Guardando all’età, chi ha tra i 30 e i 39 anni ordina più volentieri una pinta mentre il fascino dell’alambicco cattura di più la fascia 21-29. Il vino mantiene una preferenza equamente distribuita tra i due poli.
Ma anche l’attenzione alla salute è da imputare a una riduzione dei consumi. Un sondaggio Gallup del 2024 rivela che solo il 59% dei giovani tra i 21 e i 35 anni consuma alcolici, in netto calo rispetto al 72% del 2001. Indicatori non certo positivi che devono allertare tanto i produttori americani che europei e italiani, in un contesto che vede un rallentamento delle esportazioni di vino.
Infatti secondo il “Monitoring Eu Agri-Food Trade” della Commissione Europea nei primi 4 mesi del 2025 le esportazioni di vino, che hanno generato un valore di 5,2 miliardi di euro, registrano un -2%, quantificabile in 88 milioni, rispetto al 2024, anno dei record.
Tommaso Nutarelli