Quattro giorni di dibattito interno, diviso in due sessioni, la prima a inizio luglio, la seconda il 23 e 24 luglio. Alla fine, il gruppo dirigente della Cgil, riunito nell’Assemblea generale, ha messo a punto la linea da seguire per i prossimi mesi. Nel documento diffuso al termine dell’Assemblea, due pagine e mezzo, si definisce con l’aggettivo ‘’importante’’ il confronto appena riavviato con la Confindustria e con Cisl e Uil. Confronto che, si precisa, andrà allargato “a tutte le altre associazioni datoriali”, e dovrà centrarsi su questa agenda: “rappresentanza, salute e sicurezza, rinnovi dei contratti nazionali per un effettivo aumento dei salari, semplificazione dei perimetri contrattuali, politiche industriali.” Di fatto, una conferma dell’interesse della Cgil a proseguire la trattativa con gli industriali, che ha peraltro un nuovo appuntamento già fissato per il pomeriggio del 30 luglio, e a cui la confederazione parteciperà con Landini e Francesca Re David. Anche con Cisl e Uil in autunno andrà “aperto il confronto”, ma in questo caso per “decidere le iniziative” legate alle scelte che farà il governo con la prossima legge di bilancio.
Sul piano interno, viene ribadito il che il ‘’cambiamento’’ della Cgil, fortemente richiesto da Landini, è “sempre più necessario e urgente’’. In particolare, sul capitolo ‘’risorse e perimetri/ rappresentanza’’, sui quali si lavora già da tempo, la confederazione stabilirà un calendario di riunioni ‘’per definire le proposte”. Si tratterà, in pratica, di redistribuire i pesi e le risorse economiche tra le diverse strutture di categoria e territoriali, cioè regionali e camere del lavoro; un compito complesso, che avrà un primo momento di verifica entro ottobre, con un incontro a cui prenderanno parte tutti i segretari generali delle diverse strutture. Poi, a novembre, sarà riconvocata l’Assemblea, “che valuterà i risultati e assumerà le decisioni attuative conseguenti”.
Ancora sul piano interno, a Serena Sorrentino, già a capo della Fp Cgil, e da poco rientrata in confederazione, è stato affidato il ruolo di Presidente della Commissione per il Programma Fondamentale della Cgil, organismo già presieduto a suo tempo da Bruno Trentin: Sorrentino avrà il compito di riscrivere, o “ridefinire’’, il Programma, al quale sarà poi dedicata una conferenza programmatica nel 2026. Un compito di rilievo, per la giovane segretaria, che ha già ricoperto anche un incarico in segreteria confederale, e che ai tempi della successione a Susanna Camusso era stata ritenuta una possibile candidata alla massima carica.
Nella seconda parte dello stesso anno sarà anche avviato il percorso del Congresso nazionale, che si concluderà nel 2027. La data delle assise nazionali non è fissata, il documento si limita ad affermare che si terranno comunque ‘’dopo le elezioni politiche”. Nel corso dell’assemblea si è discussa anche la possibilità di anticipare o posticipare la data del congresso, rispetto alla scadenza naturale che sarebbe gennaio 2027; alla fine si è scelta la formula aperta, in attesa di conoscere quale sarà affettivamente la data scelta per le politiche: se in settembre, cioè alla scadenza della legislatura, o in primavera, come si dice potrebbe accadere. Va ricordato che il prossimo congresso segnerà anche l’uscita di Maurizio Landini, che ha ultimato il suo mandato di segretario generale. Lo spostamento a dopo le elezioni sarebbe legato anche alla volontà di evitare le solite voci su una sua candidatura in politica, eventualità che il segretario ha sempre negato.
In ogni caso, alle prossime elezioni la Cgil sarà in campo attivamente: il documento dell’Assemblea annuncia infatti che la confederazione, con tutte le proprie articolazioni, darà ‘’il suo contributo autonomo’’ per “coinvolgere e spingere’’ lavoratori, pensionati e giovani ‘’alla più ampia partecipazione democratica’’. In altre parole, il sindacato di Maurizio Landini scenderà in campo direttamente contro l’astensionismo, che il segretario ritiene (a ragione) uno dei mali più gravi del paese. E non solo: si impegnerà anche nella battaglia per il ”no” al probabile referendum sulla riforma della giustizia targata Nordio.
Tutto questo senza abbandonare l’attività sindacale vera e propria: l’Assemblea si impegna a un ‘’percorso di mobilitazione che punta a sostenere un’agenda sociale che anticipi le nostre priorità in vista della legge di bilancio, rendendo chiara e possibile l’alternativa alle politiche del governo’’. Le priorità sono redditi, fisco, welfare, politiche industriali, contrasto alla precarietà, Mezzogiorno. Su questi temi si svilupperà una campagna di ‘’assemblee certificate’’ nei luoghi di lavoro e sui territori, coinvolgendo anche i soggetti (associazioni, comitati, ecc) che hanno partecipato alla campagna per i referendum. A ottobre il lavoro svolto confluirà in una manifestazione nazionale a Roma. In parallelo, andranno avanti anche tutte le iniziative per la pace e il ‘’no’’ al riarmo. E ovviamente anche tutte le vertenze, sia territoriali sia relative ai rinnovi contrattuali.
Un programma ‘’ambizioso e impegnativo’’, ammette il documento, ma ‘’assolutamente necessario’’ per consentire alla Cgil di “fare fino in fondo la propria parte per conquistare un altro modello di sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile’’.
Nunzia Penelope