Sale la spesa sanitaria pubblica pro capite in Italia è aumentata dello 0,38% tra il 2015 e il 2016, attestandosi così a 1.845 euro. Prosegue dunque la leggera crescita registrata nel 2015 fino a riportarsi ai livelli del 2012. I dati sono riportati nel Rapporto Osservasalute 2017 presentato oggi a Roma.
Diverso, e quasi complementare, è il discorso relativo alla spesa sanitaria privata che raggiunge, nel 2015, la quota di 588,10 euro con un trend crescente dal 2002 a un tasso annuo medio dell’1,8%.
Tutte le regioni registrano un tasso medio di crescita che oscilla dallo 0,6% delle Lombardia al 3,7% della Basilicata. Nel 2015, e in valori assoluti, la spesa privata pro capite più alta si registra in Valle d’Aosta con 948,72 euro e la più bassa in Sicilia con 414,40 euro.
Allo stato attuale, in Italia la spesa sanitaria pro capite è ancora composta per circa i tre quarti dalla spesa pubblica, collocando il nostro Paese in linea con gli altri Paesi dell’Unione Europea che hanno adottato un sistema di finanziamento prettamente a carico dello Stato.
Continua a essere ridotta la spesa per il personale sanitario. L’incidenza della spesa per personale dipendente del SSN sulla spesa sanitaria totale si è ridotta di 1,1 punti percentuali tra il 2012 e il 2015, passando dal 32,2% al 31,1%, confermando il trend già osservato a partire dal 2010. L’analisi dei dati relativi alla spesa per il personale, rapportata alla popolazione residente nel periodo 2012-2015, mostra una diminuzione del 5,4%, passando da un valore di 601,7 euro a un valore di 569,2 euro; si conferma il trend già osservato a partire dal 2010.
Il contenimento della spesa si è registrato, prevalentemente, nelle regioni sottoposte a Piano di Rientro (Campania, Calabria, Sicilia, Lazio e Puglia) e in 3 regioni/PA del Nord (PA di Bolzano, Lombardia e Liguria). In questo gruppo di regioni, tuttavia, la situazione non è omogenea. Infatti, 4 regioni (Lazio, Campania, Lombardia e Puglia) presentano nel quadriennio di riferimento valori inferiori al dato nazionale, mentre le altre 4 presentano valori costantemente superiori al dato nazionale.
La diminuzione della spesa e sostanzialmente il risultato delle politiche di blocco del turnover attuate dalle regioni sotto Piano di Rientro e delle misure di contenimento della spesa per il personale, portate avanti autonomamente anche dalle altre regioni.
A livello nazionale il numero di medici e odontoiatri del SSN si è ridotto in modo costante tra il 2012 e il 2015, passando da 109.151 unità nel 2012 a 105.526 unità nel 2015 (-3,3%). Il medesimo trend si riscontra, seppur in maniera più accentuata, se si rapporta il numero di medici e odontoiatri del SSN alla popolazione; infatti, in questo caso la riduzione del numero di unità è del 5,4%.
Anche per quanto riguarda il personale infermieristico, si riscontra a livello nazionale una riduzione costante, ma meno marcata (-2,1%), del numero di unità (Tabella 3), che passano da 271.939 nel 2012 a 266.330 nel 2015.