“Servono decisioni urgenti per l’industria dell’auto, altrimenti le conseguenze potrebbero essere devastanti. Se le cose non cambiano, dovremo prendere decisioni toste, con forti rischi per l’occupazione”. Così il responsabile Europa di Stellantis, Jean Philippe Imparato, agli Stati generali dell’energia organizzati da Forza Italia alla Camera, parlando dello scenario per l’auto in Europa se non ci saranno interventi urgenti in particolare sul costo dell’energia e sulle multe per lo sforamento dei limiti di emissioni di CO2 che sono state prorogate di tre anni rispetto alla scadenza fissata quest’anno.
Dichiarazioni che hanno suscitato l’immediata reazione sindacale e che secondo Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, fanno il paio con quanto sostenuto da tempo dai metalmeccanici: “La situazione di Stellantis in Italia è grave”, afferma, ma questo “a causa delle scelte della multinazionale che da anni non investe nel nostro Paese e della mancanza di un piano industriale per l’automotive da parte del Governo”.
La Fiom-Cgil, aggiunge Lodi, “ha chiesto con forza di contrastare il piano inclinato della produzione che continua a calare, come calano le quote di mercato in Italia e in Europa, mentre aumentano gli ammortizzatori sociali. Anche la situazione delle aziende della componentistica è ad un livello di emergenza”.
A fronte di ciò è improrogabile l’intervento della Presidenza del Consiglio, “con la convocazione delle organizzazioni sindacali e del nuovo amministratore delegato di Stellantis per trovare le soluzioni alla crisi. Non possono essere le lavoratrici e i lavoratori a pagare il conto, servono risorse da parte dell’azienda e del Governo per un piano di garanzia per l’Italia”, conclude Lodi.