Nel consueto rapporto sulla stabilità finanziaria, la Banca d’Italia rileva che nel 2016 i conti economici delle banche si sono chiusi con forti perdite per alcuni intermediari, dovute alla scelta di accrescere le rettifiche di valore sui crediti deteriorati.
Tuttavia, Bakitalia aggiunge che le prospettive “sono in miglioramento; gli analisti hanno rivisto al rialzo le aspettative sugli utili e da novembre i corsi delle azioni delle banche italiane sono aumentati di circa il 20%, come per gli altri intermediari europei.”
Nel frattempo continua la riduzione delle consistenze di crediti deteriorati e sono in corso cessioni di sofferenze per importi elevati. A marzo, si legge, è stato portato a termine con successo un ingente aumento di capitale da parte di UniCredit, interamente sottoscritto da investitori privati.
“Le misure di sostegno pubblico introdotte lo scorso dicembre potranno favorire il rafforzamento patrimoniale di alcuni intermediari in difficoltà. A fronte dei segnali di miglioramento, le banche italiane restano ancora esposte a rischi rilevanti”, avverte l’istituzione di Via Nazionale.
“La redditività rimane molto bassa e vulnerabile a un indebolimento della ripresa economica”. Inoltre un eventuale “aumento dell’avversione al rischio degli investitori, in un contesto globale ed europeo di elevata incertezza, potrebbe rendere più difficile e oneroso l’accesso al mercato dei capitali”.
Quanto al settore assicurativo “la situazione patrimoniale dell’industria italiana resta solida. La redditività si mantiene su buoni livelli. Lo stress test dell’Eiopa conferma che le compagnie italiane sarebbero in grado di fronteggiare scenari molto avversi, caratterizzati dal permanere di bassi tassi di interesse per lungo tempo o da forti riduzioni del valore degli attivi e da aumenti degli spread”.
Complessivamente, conclude banca d’Italia “la condizione macrofinanziaria dell`Italia, pur in miglioramento, rimane nel complesso debole.”