• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
mercoledì, 25 Giugno 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Una settimana di 4 giorni per flessibilità aziendale, benessere lavorativo e conciliazione con i tempi di vita

    Parole che pesano: quando una battuta diventa una sanzione disciplinare

    Le aziende americane contro Trump: le deportazioni degli immigrati rischiano di fare grossi danni all’economia

    Sull’immigrazione è il momento di un bagno di realismo

    Fiscal drag, il gioco delle tre carte del governo

    Fiscal drag, il gioco delle tre carte del governo

    Licenziamenti individuali: quella legge del ’66

    Legittimo il licenziamento del dirigente per conflitto d’interessi

    Se il dollaro perde forza si apre uno spiraglio per gli eurobond

    Se il dollaro perde forza si apre uno spiraglio per gli eurobond

    La devoluzione del TFR alla previdenza complementare

    TFR Mensile addio: la Cassazione blocca la “paghetta” in busta paga

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Distribuzione Moderna Organizzata, Lidl Italia esce da Federdistribuzione: tempi troppo lunghi per il rinnovo del contratto

    Lidl Italia, prosegue la mobilitazione degli oltre 23mila dipendenti per il contratto integrativo aziendale

    Metalmeccanici in piazza per il rinnovo del contratto, bloccate la tangenziale Bologna e il porto Ancona

    Parla Simone Sabattini, l’avvocato della Fiom-Cgil che difenderà gli organizzatori dello sciopero dei metalmeccanici: “sbagliato criminalizzare manifestazioni di interesse collettivo. Questa sarà la nostra linea difensiva”

    segretaria generale della Uila Enrica Mammucari

    Caporalato, Mammucari (Uila): oltre la repressione serve sostenere le aziende oneste

    Metalmeccanici, Federmeccanica e Assistal: adesione allo sciopero al 20%. E sulla trattativa interrotta da novembre: ”non siamo stati noi a rompere, ma chi ha scelto il conflitto”

    Metalmeccanici, Federmeccanica e Assistal: adesione allo sciopero al 20%. E sulla trattativa interrotta da novembre: ”non siamo stati noi a rompere, ma chi ha scelto il conflitto”

    enel

    Enel Distribuzione, sindacati: adesione allo sciopero all’80%

    Contratto Metalmeccanici, Cgil-Cisl-Uil al fianco dei lavoratori. Landini: la posizione di Federmeccanica è inaccettabile, si riapra la trattativa per il rinnovo

    Metalmeccanici, sindacati: “lo sciopero è un diritto costituzionale, non può essere una questione di ordine pubblico”. Landini: “pieno sostegno della Cgil, chi manifesta pacificamente non può essere denunciato”

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Inail, andamento degli infortuni e delle malattie professionali maggio 2025

    Il testo dell’accordo economico collettivo per il settore del commercio

    Il testo dell’accordo del contratto dei servizi di pulizia

    Il testo dell’ipotesi di accordo Aran sul CCNQ per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale 2025-2027

    Sottoscritto all’Aran il contratto area dirigenza funzioni centrali 2019-2021

    Aran, rinnovato il contratto nazionale quadro PA 2025‑2027

    Il documento conclusivo dell’Assemblea generale della Cgil 17-18 giugno 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Domani è oggi. Costruire il futuro con la lente della demografia, di Francesco Billari. Editore Egea

    Domani è oggi. Costruire il futuro con la lente della demografia, di Francesco Billari. Editore Egea

    Combattere la bella battaglia, di Sandro Antoniazzi. Edizioni Lavoro

    Combattere la bella battaglia, di Sandro Antoniazzi. Edizioni Lavoro

    Un’altra storia, di Maurizio Landini. Edizioni Piemme

    Un’altra storia, di Maurizio Landini. Edizioni Piemme

    Il cambiamento demografico nella realtà italiana: prospettive, cause e conseguenze, di AA.VV. Edizioni INAPP

    Il cambiamento demografico nella realtà italiana: prospettive, cause e conseguenze, di AA.VV. Edizioni INAPP

    Conoscere l’economia per scegliere meglio, di Elsa Fornero e Anna Lo Prete. Edizioni Laterza

    Conoscere l’economia per scegliere meglio, di Elsa Fornero e Anna Lo Prete. Edizioni Laterza

    Antifascisti immaginari, di Antonio Padellaro. Edizioni PaperFirst

    Antifascisti immaginari, di Antonio Padellaro. Edizioni PaperFirst

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Una settimana di 4 giorni per flessibilità aziendale, benessere lavorativo e conciliazione con i tempi di vita

    Parole che pesano: quando una battuta diventa una sanzione disciplinare

    Le aziende americane contro Trump: le deportazioni degli immigrati rischiano di fare grossi danni all’economia

    Sull’immigrazione è il momento di un bagno di realismo

    Fiscal drag, il gioco delle tre carte del governo

    Fiscal drag, il gioco delle tre carte del governo

    Licenziamenti individuali: quella legge del ’66

    Legittimo il licenziamento del dirigente per conflitto d’interessi

    Se il dollaro perde forza si apre uno spiraglio per gli eurobond

    Se il dollaro perde forza si apre uno spiraglio per gli eurobond

    La devoluzione del TFR alla previdenza complementare

    TFR Mensile addio: la Cassazione blocca la “paghetta” in busta paga

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Distribuzione Moderna Organizzata, Lidl Italia esce da Federdistribuzione: tempi troppo lunghi per il rinnovo del contratto

    Lidl Italia, prosegue la mobilitazione degli oltre 23mila dipendenti per il contratto integrativo aziendale

    Metalmeccanici in piazza per il rinnovo del contratto, bloccate la tangenziale Bologna e il porto Ancona

    Parla Simone Sabattini, l’avvocato della Fiom-Cgil che difenderà gli organizzatori dello sciopero dei metalmeccanici: “sbagliato criminalizzare manifestazioni di interesse collettivo. Questa sarà la nostra linea difensiva”

    segretaria generale della Uila Enrica Mammucari

    Caporalato, Mammucari (Uila): oltre la repressione serve sostenere le aziende oneste

    Metalmeccanici, Federmeccanica e Assistal: adesione allo sciopero al 20%. E sulla trattativa interrotta da novembre: ”non siamo stati noi a rompere, ma chi ha scelto il conflitto”

    Metalmeccanici, Federmeccanica e Assistal: adesione allo sciopero al 20%. E sulla trattativa interrotta da novembre: ”non siamo stati noi a rompere, ma chi ha scelto il conflitto”

    enel

    Enel Distribuzione, sindacati: adesione allo sciopero all’80%

    Contratto Metalmeccanici, Cgil-Cisl-Uil al fianco dei lavoratori. Landini: la posizione di Federmeccanica è inaccettabile, si riapra la trattativa per il rinnovo

    Metalmeccanici, sindacati: “lo sciopero è un diritto costituzionale, non può essere una questione di ordine pubblico”. Landini: “pieno sostegno della Cgil, chi manifesta pacificamente non può essere denunciato”

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Inail, andamento degli infortuni e delle malattie professionali maggio 2025

    Il testo dell’accordo economico collettivo per il settore del commercio

    Il testo dell’accordo del contratto dei servizi di pulizia

    Il testo dell’ipotesi di accordo Aran sul CCNQ per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale 2025-2027

    Sottoscritto all’Aran il contratto area dirigenza funzioni centrali 2019-2021

    Aran, rinnovato il contratto nazionale quadro PA 2025‑2027

    Il documento conclusivo dell’Assemblea generale della Cgil 17-18 giugno 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Domani è oggi. Costruire il futuro con la lente della demografia, di Francesco Billari. Editore Egea

    Domani è oggi. Costruire il futuro con la lente della demografia, di Francesco Billari. Editore Egea

    Combattere la bella battaglia, di Sandro Antoniazzi. Edizioni Lavoro

    Combattere la bella battaglia, di Sandro Antoniazzi. Edizioni Lavoro

    Un’altra storia, di Maurizio Landini. Edizioni Piemme

    Un’altra storia, di Maurizio Landini. Edizioni Piemme

    Il cambiamento demografico nella realtà italiana: prospettive, cause e conseguenze, di AA.VV. Edizioni INAPP

    Il cambiamento demografico nella realtà italiana: prospettive, cause e conseguenze, di AA.VV. Edizioni INAPP

    Conoscere l’economia per scegliere meglio, di Elsa Fornero e Anna Lo Prete. Edizioni Laterza

    Conoscere l’economia per scegliere meglio, di Elsa Fornero e Anna Lo Prete. Edizioni Laterza

    Antifascisti immaginari, di Antonio Padellaro. Edizioni PaperFirst

    Antifascisti immaginari, di Antonio Padellaro. Edizioni PaperFirst

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Approfondimenti - Interviste - Barone, favorevoli al ponte sullo Stretto. Questo non è un governo “nordista” e al Sud serve una prospettiva nazionale. Basta con le sterili contrapposizioni

Barone, favorevoli al ponte sullo Stretto. Questo non è un governo “nordista” e al Sud serve una prospettiva nazionale. Basta con le sterili contrapposizioni

di Eleonora Terrosi
28 Maggio 2021
in Interviste
Barone, favorevoli al ponte sullo Stretto. Questo non è un governo “nordista” e al Sud serve una prospettiva nazionale. Basta con le sterili contrapposizioni

Al Mezzogiorno non servono leggi speciali. La politica ci ha relegati all’assistenzialismo, serve un cambio di paradigma. È questa la posizione di Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia. Nella regione, spiega, ci sono progetti interessanti, subito finanziabili con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Uno dei grandi mali del mercato del lavoro siciliano è la totale assenze dei controlli per la sicurezza. In rapporto alle imprese attive e al personale adibito alle ispezioni, sottolinea Barone, al momento servirebbero cinquant’anni per esaminare tutte le realtà produttive. Con la pandemia, conclude, c’è stato un miglioramento delle relazioni industriali, ma temiamo che con la fine del blocco dei licenziamenti che questo spirito di collaborazione rallenti o addirittura si inverta.

Quali sono i problemi del mercato del lavoro in Sicilia?

Uno dei grandi mali del mercato siciliano è la totale assenza dei controlli per la sicurezza. Mancano gli ispettori del lavoro. Con l’attuale personale per raggiungere tutte le imprese ci vorrebbero 50 anni. Con la pandemia c’è stato un miglioramento delle relazioni industriali, bisogna investire enti bilaterali per fare passare il messaggio che la sicurezza nei cantieri è interesse comune.

Come sta reagendo la Regione siciliana alle riaperture?

Ancora è presto per fare una valutazione. Nei settori del turismo e della ristorazione, i più colpiti dalla crisi e che sino ad oggi hanno avuto un fermo totale, almeno il 20-30% delle imprese non riaprirà. Mentre negli altri comparti si è continuato a lavorare subendo un condizionamento relativo della pandemia. Ad esempio l’edilizia era in difficoltà anche prima dell’emergenza sanitaria. Invece il settore della chimica – concentrato su Priolo, Augusta, Milazzo e Gela – ha risentito del calo consumi del petrolio e del relativo abbassamento del prezzo. Un momento di stallo che le imprese hanno impiegato per le grandi manutenzioni. Bisogna capire se sono previsti investimenti per il rilancio del settore.

Come procede il piano vaccinale?

Ci sono ancora delle criticità. La Regione non ha ancora attivato le vaccinazioni a domicilio degli anziani e per questo motivo la percentuale di ultraottantenni vaccinati è inferiore rispetto alla media nazionale. I medici di famiglia avrebbero dovuto avere ruolo fondamentale e invece si sono mossi con molto ritardo soltanto da poche settimane e procedono lentamente.

Rimanendo sul tema vaccinazione, cosa ne pensa delle isole covid free?

Le isole covid-free sono un’ottima idea. Con piccole enclavi di residenti, vaccinarli tutti non è un privilegio ma una scelta logica sotto il profilo sanitario. Tra l’altro è importante per consentire la ripartenza della stagione turistica, per molte isole unica vera fonte di sostentamento.

Siete pronti per vaccinare nei luoghi di lavoro?

Il protocollo per le vaccinazioni in azienda è pronto ma bisogna attivarlo senza ritardi. Nelle grandi e medie imprese si potrà procedere subito con le vaccinazioni. Ad esempio è stato appena aperto il nuovo polo multi-aziendale, nei locali del dopolavoro, Isab-Lukoil di Melilli Siracusa, che servirà circa 15 mila persone. Più problematica l’applicazione nelle piccole e piccolissime imprese. L’ospedalità privata metterà a disposizione strutture che possano gestire le vaccinazioni a livello consortile. Si sta vagliando anche l’ipotesi di presìdi mobili che possano vaccinare garantendo sicurezza.

Come ha reagito, nel complesso, la regione all’emergenza sanitaria?

In Sicilia non si è mai arrivati alla saturazione delle terapie intensive ma i Pronto soccorso hanno registrato situazioni critiche perché l’afflusso di pazienti Covid, spesso, ha impedito ai malati di altre patologie di ricevere le prestazioni sanitarie adeguate. Dobbiamo anche sottolineare che, nella fase iniziale, è mancato un controllo capillare delle Rsa. C’è stata molta opacità sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori e degli anziani. Tuttavia grazie all’impegno del sindacato sono aumentati i controlli e questa è una cosa positiva. Resta invece incontrollata la situazione delle case di riposo private per anziani che non sono nemmeno censite da Regione e dagli Enti locali. Vanno sotto i riflettori solo dopo denunce eclatanti o maltrattamenti sugli anziani.

Quello della sicurezza nei luoghi di lavoro è un tema tristemente all’ordine del giorno. Cosa chiedete alle vostre istituzioni regionali?

“In Italia la normativa sulla sicurezza è abbastanza avanzata ma laddòve non c’è una presenza del sindacato molto spesso si traduce solo in adempimenti burocratici. In Sicilia stiamo cercando di intervenire attraverso gli enti bilateri che devono, insieme ad associazioni sindacali e datoriali, fare capire che la sicurezza è un bene comune e interesse di tutti. Purtroppo il punto debole è la quasi totale assenza di controlli, esclusi gli interventi delle Forze dell’ordine. In particolare, su fatti eclatanti di caporalato o gli incidenti gravi, i controlli da parte degli organismi ispettivi sono carenti. Il ruolo dell’ispettorato del lavoro è duplice: non è solo di vigilanza e sanzioni ma serve anche per guidare le imprese, in particolare quelle piccole, a rispettare le normative di sicurezza. Per questo è essenziale che la Regione apra un nuovo bando”.

Da poco è stato firmato il protocollo di intesa per chiedere al Mise di considerare il polo petrolchimico di Siracusa come area di crisi complessa. Un passo che ha definito necessario ma non sufficiente, perché?

È una misura che abbiamo voluto fortemente, per vari motivi. L’istituzione di aria di crisi complessa facilita l’accesso agli ammortizzatori sociali, inoltre garantisce una corsia preferenziale per le politiche attive sia per il personale diretto che per quello dell’indotto, che conta circa 7.500 lavoratori. Infine sappiamo bene che le grandi imprese, anche straniere, sono interessate ad investire se trovano anche cofinanziamenti come quelli previsti in questi casi. Siamo convinti che nel Polo serva urgentemente una riconversione industriale altrimenti rimarranno soltanto le cisterne, senza più nessun tipo di lavorazione. Le varie aziende coinvolte hanno proposto numerosi piani, ancora da verificare, che vanno dalla predisposizione di un impianto per il metanolo a quello per la gassificazione dei rifiuti a quelli per l’abbattimento dell’anidride carbonica. Abbiamo un’unica grande assente, l’Eni che sfugge al confronto con i sindacati e non ha un vero e proprio progetto per l’area. Qualche anno fa cercò di vendere gli impianti a una società finanziaria americana e fu bloccata da una durissima mobilitazione sindacale. Non vorremmo che ci provasse ancora. Il protocollo d’intesa non risolve i problemi ma accende i riflettori sull’area e facilita un confronto costruttivo.

Recentemente è stata prorogata la Cassa integrazione per i 600 dipendenti della Blutec di Termini Imerese. A quasi vent’anni dall’abbandono di Fiat cosa serve in quell’area?

A due decenni dalla chiusura dello stabilimento, piani industriali veri non sono mai partiti. Blutec è l’ennesimo fallimento dopo tante altre iniziative truffaldine o comunque non positive. Attualmente si è costituita una nuova cordata di aziende che ha presentato progetti in tema green ma la prudenza è d’obbligo. Chiediamo che comunque i lavoratori vengano garantiti.

Circa il 40% delle risorse previste nel PNRR italiano è destinato agli investimenti per il Mezzogiorno. Cosa vi aspettate da queste misure per rilanciare la Sicilia e in generale il Sud?

Dobbiamo fare una precisazione su che cosa dicono i nostri politici. Con il Recovery Fund non è previsto lo stanziamento diretto di soldi per le Regioni ma il finanziamento di progetti compiuti e cantierabili. È dunque necessario individuare quelli su quale puntare per realizzare opere utili. In passato troppe risorse sono rimaste inutilizzate sia per la farraginosità delle normative che per l’incapacità della Regione. Da questo punto di vista è importante la norma che ha consentito di sbloccare al Sud l’assunzione di 2.800 tecnici qualificati che possa supportare gli enti locali in questo lavoro.

Parliamo dei progetti.

Il Polo petrolchimico di Siracusa ha già numerosi progetti pronti in tema green. Nell’Etna Valley a Catania è stato avviato il progetto per la realizzazione di una megafactory per il potenziamento della produzione di chip in silicio per coprire uno spazio di mercato strategico a livello internazionale. Sempre a Catania la filiera del fotovoltaico ha sviluppato innovativi pannelli bifocali, un passo in avanti per il green. La Sicilia è in corsa per nuove tecnologie del vettore idrogeno: ci sono progetti del Cnr già presentati e siamo in concorrenza con altre regioni per la costruzione dei siti.

Per le infrastrutture su cosa si deve puntare?

Bisogna evitare boutade estemporanee come la proposta del governo regionale di realizzare un nuovo aeroporto a Milazzo. Vanno semmai potenziati gli hub che ci sono, sia per capacità che per collegamenti. E soprattutto implementando il cargo. Altrettanto importante la portualità. Augusta è oggi il principale scalo nazionale per la movimentazione dell’oil. Bisogna potenziarlo con opere che lo rendano più competitivo attraverso il consolidamento, l’adeguamento delle banchine e attrezzature puntando anche a gas e merci. Grazie a questi lavori il nuovo porto potrà accogliere oltre alle petroliere anche i mega container che passano da Suez e che potrebbero risparmiare ben otto giorni di navigazione, impiegati oggi per arrivare a Rotterdam. Bisogna integrare i porti di Gioia Tauro e di Taranto per creare una vasta area che possa competere con quella olandese. Per Palermo sono già pronti progetti di riammodernamento e aggiornamento al fine di potenziarlo come scalo per crocieristica internazionale.

Saranno presentati anche progetti di investimento per rinnovare i collegamenti stradali e ferroviari?

In Sicilia hanno gestito i collegamenti stradali due enti: Anas e Cas. Questa coesistenza è stata problematica perché nessuno dei due ha garantito una adeguata efficienza della rete. Da poco si è proceduto alla privatizzazione del Consorzio autostrade, anche su istanza del sindacato. Speriamo che questo provvedimento possa sbloccare l’attuale impasse. Per quanto riguarda la situazione della rete ferroviaria registriamo gravi e numerose carenze.  La linea Palermo – Catania prevede ancora oggi una percorrenza di tre ore. La tratta Messina-Siracusa è in via di riammodernamento ormai da lungo tempo, perché i lavori vengono fatti soltanto nella stagione estiva per non creare problemi ai pendolari. Ma questo significa anche che in estate non c’è alcun collegamento per i turisti.

E il ponte? Verrà costruito con i fondi del PNRR?

Noi siamo favorevoli al ponte ma oggi è chiaro questa opera non è all’ordine del giorno. Troppi balletti di proposte e nessuna azione concreta. Non hanno ancora deciso la tipologia di ponte, a quante campate, o se fare un tunnel sottomarino. Parteciperemo solo quando si aprirà una discussione seria. E’ certo che questo investimento non potrà rientrare nel pacchetto del Recovery perché non ci sono le tempistiche. E’ indispensabile potenziare il collegamento ferroviario. La Sicilia e la Calabria sono tagliate fuori dalla linea dell’alta velocità che inizia soltanto a Salerno. L’attraversamento dello Stretto è oggi una strozzatura drammatica per passeggeri e per merci. Apriamo una discussione seria.

Quale è lo stato di salute delle relazioni industriali in Sicilia?

Durante la crisi pandemica le relazioni industriali sono migliorate ma temiamo che con la fine del blocco dei licenziamenti che questo spirito di collaborazione rallenti o addirittura si inverta. Siamo preoccupati. Con l’ansia di ripartire e le difficoltà economiche, gli imprenditori potrebbero essere tentati di abbattere i costi dilatando gli orari di lavoro e non rispettando le misure di sicurezza. Preoccupazioni delle quali abbiamo avuto conferma dai recenti casi di cronaca.

Infine cosa pensa dell’attuale Governo? Molti lo hanno definito un “governo del Nord” perché i suoi ministri provengono, prevalentemente, da regioni del Nord, anche lei lo definisce così?

No, assolutamente. Non abbiamo alcun pregiudizio sulla provenienza geografica dei componenti del Governo. Noi dobbiamo valutare solo gli atti concreti che produce. Per il Recovery c’è l’urgenza di rispettare le scadenze temporali previste dall’Europa. E questo favorisce le regioni del Nord con più progetti in fase avanzata rispetto a quelle del Sud. Comprensibile, ma chiediamo di intervenire per recuperare questo squilibrio. Sino ad ora il vincolo delle risorse per il Mezzogiorno era rimasto sulla carta senza essere mai applicato. Adesso è fondamentale cambiare atteggiamento e cominciare a recuperare il divario che negli anni si è allargato. La politica ha risposto solo con l’assistenzialismo, occorre cambiare paradigma. Il Sud deve essere rilanciato in un’ottica nazionale senza contrapposizione sterili perché è interesse di tutto il Paese. Era stata prevista la decontribuzione per rilanciare il Sud, adesso verrà estesa a tutto il Paese. Cosa buona perché l’emergenza occupazionale coinvolge tutte le regioni. Ma per il Mezzogiorno bisogna prevedere interventi aggiuntivi. In particolare una dotazione di supporti informatici per la modernizzazione della Pubblica amministrazione.

Eleonora Terrosi

Eleonora Terrosi

Eleonora Terrosi

In evidenza

Confesercenti: stangata da 8,5 mld su negozi e imprese

Dl fisco, Cisl: fedeltà fiscale inizia dal rispetto delle scadenze

24 Giugno 2025
Orlando firma il decreto per i fondi bilaterali degli artigiani

Dl fisco, artigiani: ok proroga versamenti, ora nuova rottamazione

24 Giugno 2025
Le grandi bugie su un fenomeno in crescita nel mondo

Aeroporti, Fit-Cisl chiede un tavolo di confronto sul tema aggressioni al personale

24 Giugno 2025
Onofrio Rota eletto nuovo segretario generale della Fai nazionale

Rota (Fai Cisl): riprendere il tavolo interministeriale anticaporalato

24 Giugno 2025
Tesoro, entrate da 247,7 milioni, +1,6% nei primi sette mesi

Dl fisco, Caaf-Cgil: visione frammentaria, manca un correttivo sul cuneo

24 Giugno 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi