Questa mattina si è svolto un incontro al Ministero dello Sviluppo economico sulla questione Italcementi alla quale sta subentrando la Heidelberg Cement. Il 27 aprile scorso, il gruppo tedesco, dopo aver annunciato un piano industriale che prevede esuberi per 415 dipendenti di Bergamo e altri 250 circa negli altri stabilimenti, non si era presentato al tavolo convocato al Mise provocando la reazione immediata dei sindacati che hanno scioperato insieme ai lavoratori il 29 aprile. L’incontro di questa mattina, invece, ha visto la partecipazione di tutte le parti coinvolte: le rappresentanze datoriali di Italcementi e la subentrante Heidelberg Cement, il presidnete della regione Lombradia e della regione Calabria e il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova che ha dichiarato “imprescindibile” per il governo il mantenimento di tutti i siti produttivi di Italcementi.
Per Bellanova “ci sono le condizioni legate allo sviluppo del piano industriale, c’è un centro di ricerca di eccellenza come quello di Bergamo da valorizzare, così come riteniamo che il centro tecnico debba essere collocato in Italia”. “Invito le parti ad avviare quanto prima un confronto di merito, così come le istituzioni valuteranno gli strumenti da mettere in campo per gestire gli aspetti sociali e accompagnare il piano industriale, per quanto concerne la ricerca”, ha aggiunto la viceministro.
Il viceministro ha proposto “un nuovo incontro per il 30 maggio. Dobbiamo dare certezze e tranquillità a tutte le lavoratrici e i lavoratori che sono coinvolti in questa operazione”.
Un segnale positivo secondo i segretari nazionali FenalUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Pascucci, Gentile, Meschieri. “L’incontro di questa mattina va valutato positivamente per due aspetti: il primo perché ha visto la partecipazione, per la prima volta, di rappresentanti di Heidelberg Cement; il secondo perché, da parte del governo, è stata ribadita la volontà di seguire la vertenza e di intervenire per salvaguardare i livelli occupazionali di Italcementi a seguito dell’acquisizione da parte del gruppo tedesco”.
“L’azienda – riferiscono – ha ripresentato il piano industriale annunciato alla stampa nelle scorse settimane, ricordando che per quanto riguarda la parte di ricerca e sviluppo dei materiali, HC ha confermato il suo interesse, mantenendo la sede a Bergamo, mentre per il personale che si occupa dell’assistenza ai siti produttivi la sede verrà spostata in Germania, presso Heidelberg. A questo proposito le organizzazioni sindacali hanno chiesto che sia rivisto il piano, che dovrà prevedere un consistente incremento degli organici al centro di ricerca di prodotto (I.lab), poiché diventerà il punto di riferimento mondiale. Chiediamo inoltre – hanno proseguito – che sia costituito a Bergamo un satellite di HC per il centro tecnico (ex CTG), dal quale far partire i tecnici a supporto di tutta l’area del Mediterraneo, e che siano mantenuti inalterati i siti produttivi presenti oggi in Italia, almeno sino al 2020. Tutti questi processi dovranno essere sostenuti, oltre che da programmi di politiche attive, da ammortizzatori sociali che accompagnino il futuro piano industriale. Fondamentale sarà anche l’apporto che le Regioni interessate, in collaborazione con il Governo centrale, potranno assicurare. Ad esempio la Regione Lombardia è intervenuta dichiarando ampia disponibilità in tal senso. È stato un primo incontro interlocutorio – hanno concluso i tre – in attesa del nuovo vertice in programma lunedì 30 maggio prossimo”.