I membri del sindacato dell’industria europea Europea di IndustriALL si riuniscono oggi e domani a Milano per una due giorni dedicata alla contrattazione collettiva in questo periodo di forte inflazione in tutto il continente e nel mezzo, di una transizione energetica e digitale che sta cambiando profondamente l’industria europea. Una sfida a cui il sindacato non vuole tirarsi indietro, ma serve una risposta corale e univoca di tutto il sindacato a livello continentale. “Crisi energetica, nuovi assetti geopolitici, pandemia, guerra e transizioni ci mettono davanti ad un nuovo scenario sociale ed economico la cui chiave di soluzione va sicuramente trovata dentro proposte e soluzioni sindacali e politiche europee – dice il leader delle tute blu della Cisl Benaglia – “oggi tutte le vertenze che affrontiamo hanno un perimetro di carattere europeo ed è in questo terreno che ci dobbiamo confrontare”.
“La contrattazione in questo senso offre strumenti di flessibilità e di immediatezza nelle risposte ad imprese e lavoratori che vanno sfruttate e valorizzate al meglio” – così Roberto Benaglia – all’apertura dei lavori della Conferenza – per il leader della Fim – “Ritrovarsi insieme a tutti i sindacati dell’industria europea metalmeccanica, chimica e tessile, dopo tre anni di pandemia, qui a Milano, rappresenta un segnale di grande attenzione al nostro Paese e ringraziamo IndustryAll di aver organizzato questa importante conferenza in Italia – una due giorni – continua Benaglia – che si concentra sul “mestiere” del sindacato: la contrattazione.
“Oggi abbiamo un problema legato alla difesa del potere d’acquisto dei lavoratori che davanti ad un’inflazione e costi dell’energia elevati hanno la necessità di avere salari più alti, soprattutto davanti al fatto che tutto il lavoro metalmeccanico ha alzato la produttività- sottolinea Benaglia. Mentre davanti alle transizioni green e digitale c’è la necessità di un fondo per le politiche industriali in chiave eropea. Servono risorse -dice – per una giusta transizione che crei le condizioni di sostenibilità sociale e industriale, oggi non è così – Nel solo settore dell’automotive rischiamo di mettere nel giro di pochissimi anni a repentaglio migliaia di posti di lavoro – specie nel nostro Paese – e soprattutto, rischiano di non essere più competitivi su settori in cui oggi siamo l’eccellenza. Gli Stati Uniti hanno messo in campo politiche di incentivazione alla loro industria molto forti, è tempo di una politica industriale europea e rendere sostenibile la transizione altrimenti rischiamo di avere disoccupati e cassintegrati che non sono in grado di comprare auto elettriche o le caldaie elettriche che la transizione green ci impone. Per questo abbiamo bisogno di un confronto e un coordinamento sindacale europeo. Per quanto riguarda la contrattazione in Italia nei metalmeccanici – conclude Benaglia – sta reggendo la prova dell’inflazione e delle transizioni , la scorsa settimana abbiamo presentato un lavoro di ricerca sul settore il “Cruscotto metalmeccanico” ma serve maggiore sinergia, da una parte ridurre le tasse sul lavoro e dall’altra politiche industriali e formative declinate in chiave europea.”
tn