“Laddove c’è una normale dialettica per il rinnovo dei contratti noi i contratti li rinnoviamo, come nella sanità privata, nella gomma-plastica, nel vetro. Laddove si vuole fare i furbi, laddove si vuole imporre, tramite il non rispetto delle regole, una forzatura alle imprese che hanno meno possibilità, perchè stanno soffrendo di più in questo momento, io questo non lo accetto”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso dell’assemblea di Ucimu.
“Noi abbiamo due doveri – ha spiegato – il primo è rispettare la sacralità dell’autonomia delle categorie ma il secondo è il rispetto delle regole. Il Patto della fabbrica è stato fatto due anni fa. Io sono custode di quelle regole che ha firmato il mio predecessore e le faccio rispettare. Poi mi puoi venire a dire che sono cambiate le condizioni, che le vuoi ridiscutere, disponibilissimo ma essere tacciato di essere un furbetto quando il furbetto è chi non rispetta le regole, no”.
Non si può pretendere di rinnovare i contratti “puntando solo sull’aumento salariale, è il Novecento – ha sottolineato Bonomi – un buon contratto nazionale di lavoro si valuta su tante cose, sulla formazione, sull’assistenza, su una visione”. Il turismo, ha spiegato, “sta perdendo il 70% ma tu puoi pensare di rinnovare il contratto chiedendo degli aumenti sul salario minimo? Come fai?”.
Il settore industriale, ha poi fatto notare Bonomi, “ha il 56% di contratti scaduti, il pubblico il 98% però sembra che sia un tema solo industriale quello dei contratti. Forse abbiamo più dipendenti coinvolti ma se io sono al 56% e lo Stato è al 98%, chi deve mettersi da fare e lavorare?”.
Con il Recovery Fund “siamo di fronte a una grande opportunità per il Paese ma io sono molto preoccupato che questa opportunità non venga colta. E’ una grande opportunità ma non tanto per i soldi ma perchè ci obbliga a modificare la struttura software del paese, che è una cosa molto difficile. Dovremo lavorare tutti assieme, perchè se non lo cambiamo adesso questo Paese, non lo cambieremo più”.
“A parole nelle ultime settimane ho visto un avvicinamento del governo alle nostre idee – ha spiegato Bonomi – Anche qui si è detto che Confindustria ‘ha cambiato idea’, ma il ministro Patuanelli dice che vuole rendere piu forte e strutturale Industria 4.0, il premier dice che non vuole rinnovare quota 100, che vuole rendere la PA più efficiente e il ministro Gualtieri fa altrettante dichiarazioni. Allora chi è che ha cambiato? Quindi – ha concluso il numero uno di Confindustria – io colgo l’apertura che dà il governo e cerco di essere collaborativo come è sempre stata Confindustria, propositiva”.